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Con la partenza di Francesco Vicari in direzione Bari, la SPAL ha completato quasi interamente il processo di cambiamento iniziato nel 2020 con la retrocessione dalla serie A. Di quella squadra che si classificò ultima in classifica (per distacco) sono rimasti solo quattro reduci. Thiam, Murgia, Tunjov e Di Francesco. Se si considera che due (Thiam e Tunjov) all’epoca erano figure marginali e altri due sono dati per possibili partenti, si può affermare come l’epoca delle “scorie-post-retrocessione” sia da considerare ufficialmente conclusa, al netto di qualche ulteriore riverbero sul bilancio 2021 derivante da alcuni contratti particolarmente onerosi rimasti in carico.

Cosa è cambiato rispetto all’estate 2020? La risposta sintetica è: quasi tutto. Per una risposta un po’ più esaustiva è invece necessario analizzare, ruolo per ruolo, come si è evoluta la rosa della SPAL dai tempi di quella disgraziata stagione ad oggi.

PORTIERI – Nell’ultimo anno di A, la SPAL di Semplici prima, e Di Biagio poi, poteva contare su un reparto costituito da Etrit Berisha (1989), Karlo Letica (1997), Demba Thiam (1998) e da Meneghetti (2001) a far spola tra Primavera, di cui era il portiere titolare, e prima squadra. Il primo arrivò nel corso della sessione di calciomercato estiva in prestito con obbligo di riscatto dall’Atalanta e per due anni è stato senza ombra di dubbio alcuna costantemente uno dei migliori in campo. Letica arrivò in prestito con diritto (poi non esercitato) come scommessa, visti i suoi precedenti in squadre importanti come Hajduk Spalato e Bruges. Thiam era reduce da un paio di prestiti non così entusiasmanti in serie C. Oggi è il portiere titolare, mentre Meneghetti è ancora in orbita SPAL a maturare esperienza nelle serie minori. Berisha si è trasferito al Torino, Letica aspetta una nuova collocazione dopo la fine del suo contratto coi romeni del Cluj.

DIFESA – Il reparto difensivo era all’epoca composto da Bonifazi (1996), Cionek (1986), Felipe (1984), Igor (1998), Reca (1995), Tomovic (1987), Salamon (1991), il già menzionato Vicari (1994) e Zukanovic (1987). Proprio il bosniaco e Bonifazi, acquistato da Vagnati in un’operazione che a campionato finito risultò essere più una condanna che un affare per la SPAL, furono gli innesti del mercato invernale per cercare di puntellare un reparto che faceva acqua da tutte le parti. Igor veniva dal campionato austriaco, non offriva certezze se non una smisurata esuberanza fisica. Una ricca offerta a gennaio fu ritenuta irrinunciabile e il centrale brasiliano fu acquistato dalla Fiorentina, che concesse alla SPAL il prestito sino alla fine della stagione. Vicari, Cionek, Felipe e Tomovic si giostrarono tra i titolari lottando come potevano contro attacchi che sembravano avere sempre una marcia in più. Salamon non era ritenuto elemento su cui fare affidamento in serie A e disputò una stagione ai margini almeno fino all’arrivo di Di Biagio, mentre il connazionale Reca si ritrovò a dover cercare di far dimenticare Fares, fermo per infortunio.

* Dove sono ora: Bonifazi ora è al Bologna, Cionek alla Reggina, Felipe si è ritirato, Reca è stato riscattato dallo Spezia dopo averci giocato in prestito dall’Atalanta, Tomovic è finito a Cipro all’AEK Larnaca, Salamon è tornato in patria al Lech Poznan, Zukanovic è rimasto svincolato dopo l’esperienza al Fatih Karagumruk in Turchia.

CENTROCAMPO – Castro (1990), D’Alessandro (1991), Dabo (1992), Fares (1996), Kurtic (1989), Missiroli (1986), Murgia (1996),  Strefezza (1997), Valdifiori (1986), Valoti (1993). Un assortimento di giocatori che resero al di sotto delle aspettative (Murgia e Valdifiori su tutti), scontenti (Kurtic) e infortunati (Fares, D’Alessandro e poi Castro) complicarono la vita a entrambi gli allenatori della stagione. Valoti fu il centrocampista dal rendimento migliore e sicuramente più costante, segnando ben 5 reti spesso decisive per il risultato. A questo gruppo di senior è possibile aggiungere una schiera di giovani della primavera che vennero buttati nella mischia da Semplici e da Di Biagio. Tra loro c’erano Horvath (2002, trequartista, lanciato da Di Biagio contro il Torino nel luglio 2020), Tunjov (2001, esordiente all’Olimpico contro la Lazio nel dicembre 2019) e Zanchetta (2002, mediano, titolare a Milano in Coppa Italia contro il Milan a gennaio 2020).

* Dove sono ora: Castro nel frattempo è tornato in Argentina al Sarmiento dopo una tappa in Turchia, D’Alessandro è tornato in serie A col Monza. In Brianza c’è anche Valoti, che però potrebbe passare presto al Parma. Dabo è in Grecia all’Aris Salonicco così come Kurtic (PAOK), Fares è alla Lazio, Missiroli è alle battute finali col Cesena (serie C), Strefezza ha fatto le fortune recenti del Lecce, Valdifiori è senza squadra dopo aver giocato, poco, nel Pescara (serie C).

ATTACCO – Cerri (1996),  Di Francesco (1994), Floccari (1981), Moncini (1996), Paloschi (1990), Petagna (1995), Jankovic (1995). Petagna era la certezza, soprattutto perché veniva da una stagione in cui aveva siglato ben 16 reti. Ne segnò altre 12, pur con una squadra dal valore tecnico globale sicuramente inferiore. Vagnati colse la palla al balzo e, con l’aria di retrocessione che tirava, cedette la punta al Napoli nella sessione di gennaio ottenendo il prestito fino alla fine della stagione. Fu cessione anche per Moncini, che non riuscì ad imporsi in A nonostante una grande parentesi al Cittadella nella stagione precedente. Vagnati fu in grado di generare una buona plusvalenza cedendolo per oltre 2 milioni di euro al Benevento. Il suo sostituto (temporaneo) fu Cerri, arrivato in uno scambio di prestiti con Paloschi e rientrante Cagliari a fine stagione senza lasciare tracce memorabili nella sua seconda parentesi a Ferrara. Di Francesco offrì prestazioni altalenanti, Jankovic fu un fantasma. Floccari, a ormai 38 anni, rappresentò il capitano di una nave che lentamente affondava, senza mai abbandonarla e offrendo tutto ciò che poteva. Memorabile il suo gol al Milan al Mazza.

* Dove sono ora: Cerri viene da una buona stagione al Como, Floccari fa il commentatore per Dazn, Moncini è conteso da varie squadre di B dopo due anni così così a Benevento, Paloschi è finito al Siena (serie C), Petagna è ancora al Napoli, Jankovic è di recente stato ingaggiato dal Qarabag, in Uzbekistan.

Insomma, la SPAL triste dovrebbe ormai essere storia. Così come ormai dovrebbe essere stato completato l’ormai famoso “ricambio d’aria” propugnato da Fabio Lupo al momento del suo insediamento da direttore tecnico. A conti fatti è rimasto gran poco anche dell’organico 2020/2021 che iniziò il doloroso processo di transizione in serie B: rispetto a due anni fa sono ancora a Ferrara solo sei giocatori: i già citati Thiam, Murgia e Di Francesco con le aggiunte di Dickmann, Esposito (anche lui in partenza) e del redivivo Viviani, che in quella stagione rientrò in azione solo a girone di ritorno inoltrato con Massimo Rastelli in panchina.



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