foto Filippo Rubin
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Solo il tempo dirà se Andrea La Mantia (1991) avrà modo di scrivere un’altra pagina della storia dei grandi attaccanti passati per Ferrara, ma intanto l’attaccante prelevato dall’Empoli può godersi tutte le attenzioni che di norma sono riservate a chi si porta dietro aspettative parecchio elevate.

In una presentazione ufficiale che ha visto anche la partecipazione di Joe Tacopina, il direttore tecnico Fabio Lupo ha introdotto così il pezzo forte del calciomercato estivo 2022: “Fin dalla chiusura dello scorso campionato il presidente aveva fissato come obiettivo l’acquisto di Andrea, anche per dare un segnale sul nuovo corso del mercato della SPAL. Un messaggio per dire che siamo su un percorso che ci può portare lontano, dove questa società merita, anche se l’arco temporale è sempre difficile da definire con precisione. La trattativa non è stata semplice, ma se Andrea oggi è qui significa che Joe è bravo a dimostrare le cose coi fatti. Prima di lui erano comunque arrivati ottimi giocatori e tutti, dal primo all’ultimo, si sono presentati con motivazioni fortissime che abbiamo messo alla base delle nostre scelte. Chi arriva alla SPAL deve farlo con entusiasmo. La Mantia ha voluto fortemente la SPAL e l’ha posta in cima alle sue preferenze nonostante tante richieste da parte di altre squadre“.

foto Filippo Rubin

Richieste diverse che probabilmente l’Empoli sarebbe stato felice di accogliere, se solo il giocatore non avesse scelto fin dal principio Ferrara come la sua destinazione preferita. È lui stesso a dirlo: “Ho spinto per trasferirmi qui, perché c’è un progetto che mi affascina. Volevo già venire a gennaio, ma non c’è stata la possibilità di chiudere la trattativa. La volontà di venire a Ferrara era dettata non solo dalla storia e dal progetto, ma dalla necessità di sentirmi voluto dopo un anno in cui di fiducia ne ho sentita poca. Qui invece c’è una società che crede in me e spero veramente di aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi prefissati. La trattativa ha attraversato varie fasi: era partita molto bene, poi ad un certo punto sembrava non potesse andare nella direzione giusta e questo mi ha un po’ preoccupato perché mi ero esposto molto con l’Empoli per venire alla SPAL. Credo proprio che l’Empoli avrebbe preferito mandarmi altrove, ma grazie al presidente e ai direttori siamo riusciti a concludere positivamente l’operazione“.

ASPETTATIVE – “Sono consapevole del fatto che i tifosi si aspettino molto da me. Penso sia normale per un attaccante. Ma spero anche di aver raggiunto la maturità necessaria per gestire questo genere di pressioni. E sono contento che ci siano perché significa che mi viene riconosciuto un valore. Nel contratto non è stata inserita alcuna clausola relativa a un numero minimo di gol, ci sono solo dei premi. Ovviamente un centravanti deve farli per aiutar a raggiungere gli obiettivi, ma non sto a darmi un numero minimo. Ovviamente ce la metterò tutta per raggiungere la doppia cifra, ma penso di poter contribuire anche in altri modi per aiutare la squadra a vincere“.

REFERENZE – “I contatti con Marco (Mancosu, ndr) e Biagio (Meccariello) hanno senz’altro influito perché li considero due grandi amici. Assieme abbiamo vinto il campionato a Lecce (stagione 2018/2019) e da allora è rimasto un legame molto forte. Li devo ringraziare anche perché hanno fatto un po’ di nonnismo con gli altri per fare in modo di tenere da parte la maglia numero 19 (ride, ndr). La squadra li ha scelti prima che arrivassi e loro sapevano quanto ci tenessi. Per me il 19 è quasi un amuleto e infatti me lo sono anche tatuato“.

VALORI – “La squadra è veramente forte e dotata di personalità. Sto vedendo una mentalità molto propositiva. Moncini è un grande attaccante, ma in generale c’è grande qualità grazie a Finotto e ai giovani che sono arrivati dalla serie C. Tutti ragazzi molto validi. Sono sicuro che chiunque giocherà in attacco darà un contributo importante”.

OBIETTIVI – “La serie B è storicamente un campionato complicato, ma quest’anno il livello potrebbe essere ancora più alto. Da parte nostra possiamo fare bene una volta che ci saremo dati un obiettivo comune. Negli ultimi anni ho vissuto situazioni molto diverse: a Lecce eravamo partiti da neopromossi e nonostante mille difficoltà siamo riusciti a vincere il campionato, contro ogni pronostico. Nella stagione successiva a Empoli c’era una squadra con una base forte, ma che veniva da un anno difficile. Lì è bastato fare alcuni cambiamenti che hanno fatto scattare il cambio di passo. Mi auguro che qui possa succedere qualcosa di simile. Alla fine l’ingrediente fondamentale è il gruppo: serve la voglia di mettersi tutti a disposizione per fare qualcosa in più dell’ordinario. Per come l’ho vissuta io finora è sempre stata così. Puoi anche avere grandi nomi in squadra, ma se non fai quella corsa in più per recuperare un pallone il campionato non lo vinci. Per quello che ho visto finora credo che in questo gruppo ci sia proprio quel genere di spirito”.

AMBIENTE – “La passione dei tifosi è stato un altro dei fattori che mi ha portato a Ferrara. Ho giocato qui da avversario in serie A e vedere tutta quella gente, con quella passione, mi ha colpito. Mettiamoci anche che lo stadio è bellissimo. Se riusciremo a fare bene porteremo tanta gente al Mazza e farà un certo effetto“.

CONDIZIONI – “Ho fatto tutta la preparazione con l’Empoli, saltando pochissimi allenamenti. Dopo aver iniziato con la SPAL ho avuto un piccolo affaticamento muscolare dovuto al cambio di metodologia. Ma non è niente di preoccupante, mi servirà qualche giorno per smaltire il problema e da lunedì sarò di nuovo completamente a disposizione“.

 



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