foto Filippo Rubin
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Nonostante la splendida rete realizzata da calcio piazzato nel primo tempo, non può essere un pomeriggio felice per il capitano Salvatore Esposito: SPAL-Benevento va in archivio sul risultato di 1-2 dopo la rimonta dagli ospiti, favorita dall’espulsione di Peda nel secondo tempo. A giochi fatti, nella sala stampa del Paolo Mazza si presenta proprio Esposito per rispondere alle domande dei giornalisti.

“Siamo una squadra giovane all’inizio di un percorso e quindi qualche battuta d’arresto può capitare. Come ha detto il mister quando facciamo gol dobbiamo avere consapevolezza dei nostri mezzi e continuare a fare il nostro gioco, perché solo così possiamo raggiungere dei risultati e toglierci delle soddisfazioni. Dopo l’espulsione tutti si sono tirati su le maniche perché è normale che quando si è uno di meno bisogna dare qualcosa in più: anche se a livello tecnico magari è mancato qualcosa, oggi ho visto che tutti hanno dato tutto e c’è la soddisfazione anche nelle sconfitte di vedere un gruppo che dà l’anima”. 

“La mia soddisfazione sarebbero stati i tre punti, perché ce li meritiamo e stiamo soffrendo tanto. Lavoriamo bene, con serietà e cattiveria, perché siamo un gruppo fantastico e purtroppo le cose non stanno andando come vogliamo e come meritiamo. Quello con De Rossi è stato l’abbraccio tra due persone vere che si vogliono bene, di un giocatore che ha sulla panchina il suo idolo. Ma non riguarda solo Salvatore Esposito: conoscendo lo spogliatoio penso che chiunque farebbe qualsiasi cosa per dare una soddisfazione al mister e che il mister farebbe qualsiasi cosa per darla a noi. Questa è la nostra forza e credo che dobbiamo andare avanti su questa strada perché una coesione così forte non l’ho mai vista”.

“Magari il carattere e l’intraprendenza del mister o il fatto che tocchi le corde giuste a volte ci fa portare più foga in campo perché siamo giovani. Sono orgoglioso di Peda e Dalle Mura, due ragazzi del 2002 che scendono in campo con una personalità incredibile, così come tutti i miei compagni perché danno l’anima. Gli potrei dire qualcosa se prendessero un rosso per proteste o quant’altro, ma finché si tratta di generosità sono contento che Peda abbia preso il rosso perché fa parte del gioco. Per il resto dico a nome di tutti dico che non verrò mai in conferenza a parlare dell’arbitro: chiedetelo all’allenatore o ai dirigenti”.

“Sulla Curva Ovest non ci sono parole: sono qui da ormai cinque anni e a loro non gli si può dire niente perché ci stanno sempre vicino e ci incitano sempre in casa ed in trasferta, anche nei momenti di difficoltà. Ci sono tutte le componenti che ci devono essere in una famiglia: siamo in una piazza fantastica dove la gente ti dà una mano nei momenti di difficoltà e ti porta in alto nei momenti di gioia. In questo momento manca la scintilla per far accadere qualcosa di straordinario, ma sono convinto che lavorando come stiamo facendo, con l’appoggio della tifoseria, quando sarà ora di tirare le somme qualche sorriso lo faremo”.



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