foto Tess Lapedota
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Con la chiusura della sessione di calciomercato invernale i riflettori possono di nuovo tornare sul campo fino al termine della stagione. Con un Nainggolan in più a disposizione, la SPAL cerca riscatto dopo la sconfitta di Cagliari tornando in scena di fronte al proprio pubblico. Sabato pomeriggio al Paolo Mazza (ore 14) arriva il Bari dei grandi ex Vicari e Antenucci, che al netto di un calo di rendimento nell’ultimo periodo sta sorprendendo tutti e si trova in piena lotta playoff.  Per capire come sta la squadra pugliese abbiamo scambiato due chiacchiere con Nicola Lucarelli, firma del quotidiano Borderline24.

Il Bari è partito fortissimo nei primi due mesi, poi nella seconda parte del girone d’andata ha evidenziato un calo di rendimento, perdendo anche un paio di sfide (tra cui le ultime contro Palermo e Perugia) in maniera del tutto inaspettata. Come si spiega questa inversione di tendenza rispetto all’avvio?
“Il Bari visto nelle ultime partite, soprattutto quello dell’ultima giornata contro il Perugia,  ha sorpreso un po’ tutti in negativo. Questo calo si può spiegare essenzialmente in due modi: da una parte ci sono state le varie assenze, tra infortuni e squalifiche, che hanno penalizzato in particolare il centrocampo e l’attacco. Dall’altra c’è sicuramente un problema ambientale, con i tifosi in contrasto con la società per via di un certo immobilismo sul mercato portato avanti per quasi tutta la sessione di gennaio. La dirigenza si è svegliata solo negli ultimi giorni, mettendo a segno comunque alcuni colpi interessanti che sicuramente vanno ad aumentare le alternative a disposizione del tecnico Mignani”.

A ogni modo i biancorossi, neopromossi dalla C, lottano per salire in massima serie e rappresentano senza dubbio una delle grandi rivelazioni di questa stagione. Quanto sorprende vedere la squadra così in alto in classifica e quali sono i fattori che hanno consentito di competere per traguardi così ambiziosi?
“È chiaro che l’attuale posizione dei biancorossi non fosse stata preventivata a inizio campionato, nemmeno nelle più rosee previsioni. Alla base di questo successo c’è sicuramente il fatto di aver confermato in blocco la squadra che ha conquistato la serie C, riproponendola fin dall’inizio in quasi tutti i suoi effettivi nelle prime giornate. In aggiunta il mercato estivo è stato condotto in maniera mirata e competente, indovinando alcune mosse (penso a Caprile e Dorval su tutti), che si sono rivelate fondamentali. L’ultimo aspetto che ha fatto la differenza è stata l’ottima condizione fisica esibita nella prima parte del girone d’andata”.

Chiusa la finestra di calciomercato invernale si possono tirare le somme. Sono arrivati nomi importanti come Benali, Molina e Sebastiano Esposito, oltre a due elementi interessanti (Matino e Morachioli) dalla serie C. Cosa portano in più questi rinforzi?
“Sono arrivati certamente sulla carta degli elementi interessanti come i due ragazzi dalla serie C, mentre i nomi più conosciuti di Benali, Molina e Esposito più che altro li definirei delle scommesse. Sebastiano Esposito, dopo l’esplosione nell’Inter di quattro anni fa, viene da campionati anonimi in Italia e all’estero. Benali negli ultimi due campionati non ha confermato quanto di buono fatto vedere in precedenza e lo stesso discorso vale per Molina, che tra l’altro dal punto di vista tattico rappresenta un’incognita. Il calciomercato barese è stato soddisfacente per quanto riguarda le uscite, dove sono stati piazzati tutti gli scontenti e gli esuberi, mentre per la parte in entrata non vedo nomi che possano garantire un rendimento di grande continuità. Staremo a vedere”.

Nonostante il calo nei risultati che ha fatto scivolare il Bari al quinto posto, la fiducia della piazza verso la società e l’allenatore è rimasta immutata?
“La fiducia della piazza è rimasta immutata nei confronti della squadra, sostenuta in ogni situazione e incitata anche nei momenti difficili. Qualche dubbio su mister Mignani invece c’è, in quanto Il tecnico non è riuscito a dare un’importate svolta nel gioco e non può sempre fare affidamento sulle giocate dei singoli. Per quanto riguarda invece la fiducia verso la società diciamo che quella è ai minimi termini. Questo a causa di alcune scelte di mercato non condivise, alcune polemiche sulle presenze dei tifosi allo stadio e, soprattutto, per il discorso sulla multiproprietà, tema sempre caldissimo qui a Bari”.

A tal proposito si sta discutendo parecchio se la società voglia o meno salire in serie A, visto che il proprietario è Aurelio De Laurentiis, patron anche del Napoli. Cosa si può dire a riguardo?
“Un aspetto che i tifosi non vedono di buon occhio sono le manovre che portano con grande facilità alcuni giocatori del Bari a Napoli senza un minimo di trattativa competitiva. È stato così con la squadra Primavera nel recente passato, con diversi giovani che hanno lasciato Bari per trasferirsi in Campania, e poteva essere così anche in quest’ultima sessione di gennaio con Cheddira e Caprile già promessi sposi agli azzurri. Questi ultimi alla fine sono rimasti in Puglia e lotteranno per gli obiettivi della squadra, ma in estate saranno i primi a salutare. I pochi investimenti di cui parlavamo prima, da intendere più come delle scommesse senza grosse spese, denotano poi chiaramente la poca intenzione di puntare forte alla serie A. I dubbi sulla multiproprietà restano tanti”.

A livello di singoli la sorpresa più lieta è rappresentata da Walid Cheddira, capocannoniere del torneo con 12 reti. Rispetto alla scorsa stagione in C, in cui era stato importante per la promozione ma non del tutto decisivo, come si spiega un rendimento così elevato per l’annata in corso?
“Il rendimento di Cheddira è la sorpresa più bella fino a questo momento. Il ds Polito è stato bravo a riscattarlo a suo tempo dal Parma per la modica cifra di 180mila euro credendoci fin da subito. Il suo exploit si spiega in maniera molto semplice: in serie C le squadre si chiudono spesso e rinunciano ad esporsi, mentre in B l’avversario è più propositivo e lascia anche più zone scoperte, dove le caratteristiche di Cheddira vanno a nozze. Ha uno strapotere fisico notevole, nell’ultimo anno è migliorato tantissimo a livello tattico e fare il mondiale gli ha dato una grande iniezione di fiducia. Se devo però esprimere il mio parere personale, ci sono ancora alcuni limiti tecnici che non gli consentono di essere già pronto per una grande squadra”.

Inevitabile spendere due parole per Vicari e Antenucci, leggende spalline che ora vestono la maglia biancorossa. Come è andata la loro prima parte di stagione?
“La prima parte di campionato non è stata identica per i due ex spallini. Vicari ha iniziato con qualche problema fisico e qualche dualismo in difesa, poi però col passare delle giornate si è conquistato il posto da titolare e non è più uscito dall’undici iniziale. È senza dubbio uno degli elementi migliori del Bari in questa prima metà di campionato. È un difensore di categoria superiore e finora il suo acquisto è promosso a pieni voti. Per Antenucci invece vale il discorso contrario: è partito sempre titolare segnando cinque gol nei primi mesi, poi è stato un po’messo nel dimenticatoio insieme a qualche voce di mercato che lo dava come possibile partente con destinazione Avellino. Prima della sfida col Perugia è andato in panchina per tre volte consecutive e contro gli umbri non ha certamente brillato. Resta un grande professionista, ma gli anni passano per tutti”.

In vista di sabato che formazione possiamo aspettarci da parte del Bari? Ci sarà spazio fin da subito per gli ultimi acquisti?
“Non credo ci saranno grosse novità e dubito che possano partire subito titolari i nuovi arrivati a eccezione di Esposito. Il Bari scenderà in campo con il 4-3-2-1. In porta Caprile; terzino destro Dorval, i due centrali saranno Di Cesari e Vicari con Mazzotta a sinistra. A centrocampo spazio a Maiello, Benedetti e Folorunsho, con quest’ultimo arretrato vista la probabile indisponibilità di Maita. Sulla trequarti campo spazio a Botta e Esposito, alle spalle dell’unica punta Cheddira”.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1): Caprile; Dorval, Di Cesari, Vicari, Mazzotta; Maiello, Folorunsho, Benedetti; Esposito, Botta; Cheddira.

INDISPONIBILI: Galano, Bosisio
IN DUBBIO: Maita
SQUALIFICATI: Matino

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Sarri (p, Juve Stabia), Benali (c, Brescia), Esposito (a, Inter), Matino (d, Potenza), Molina (c, Monza)

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: D’Errico (c, Crotone), Simeri (a, Imolese), Paponi (a, Imolese), Marras (a, Cosenza), Scavone (c, Brescia)



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