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Massimo Oddo comincia con un punto che non cambia granché la situazione di classifica della SPAL, ma il tecnico si sforza di trovare elementi positivi nella sua analisi post-partita in sala stampa.

RISULTATO – “Premetto che io dalla panchina probabilmente vedo una partita diversa rispetto a quella che si vede dalla tribuna, quindi per dare un giudizio più completo avrò bisogno di rivederla. Secondo me abbiamo fatto bene nella prima mezz’ora, con grande aggressività sulle seconde palle, rimanendo corti e creando almeno tre o quatto occasioni. Poi forse abbiamo avuto troppa voglia di pressare, con le punte che andavano senza essere seguite dal resto della squadra e così abbiamo finito per allungarci. L’aggressività va bene, ma ci sono anche fasi della partita in cui devi rifiatare e sistemarti. Nel momento in cui abbiamo subito il pareggio abbiamo perso certezze, ma da quanto ho visto questa è una delle caratteristiche di questa squadra. Nel secondo tempo siamo stati disordinati, ma la voglia di non prendere gol mi è piaciuta e dobbiamo ripartire dalle cose positive che abbiamo visto”.

ASPETTATIVE – “La prova di oggi mi ha soddisfatto in parte, ma credo fosse scontato visto che pur cambiando pochi uomini e passando solo dal 3421 al 3412 ho chiesto cose diverse ai ragazzi in termini di pressione. Non siamo stati bravi in alcune letture, ma una volta che ci siamo messi a cinque abbiamo retto bene”.

SOSTITUZIONI – Peda è uscito perché aveva preso un persone, mentre Varnier aveva dato tutto e iniziava a sentire i crampi. Il cambio Celia-Tripaldelli invece l’ho fatto per ragioni tecniche. Avevo bisogno di più spinta e pensavo che Alessandro potesse darmela, ma questo non implica una bocciatura di alcun tipo per Raffaele. Per il resto i cambi sono giusti quando si vince e sbagliati quando si perde. Oggi ci eravamo abbassati molto e pensavo che Rabbi potesse aiutarci a riprendere campo. Avremmo potuto anche fare cose diverse, come passare a un 541 con Fetfatzidis e Maistro larghi, ma per salire un po’ non volevo rinunciare alle due punte”.

AMBIENTE – “Giocare qui è molto bello, è uno stadio che conoscevo. I tifosi si sono fatti sentire e ci dispiace non avere vinto perché sarebbe stato bello partire così. Ma dobbiamo prendere il lato positivo e questo punto che interrompe una serie negativa. Siamo lì, non siamo disastrati, ripartiamo dalle cose positive e limiamo quelle che sono andate meno bene”.

COPPIA D’ATTACCO – “Come ho detto ieri i giocatori bravi possono coesistere purché non si pestino i piedi. Oggi si sono mossi bene, uno veniva incontro l’altro attaccava la profondità. L’unica problema è stato che in alcuni momenti il resto della squadra era distante”.

CONTROPIEDE – “Non credo che il problema sia avere un mediano in più o in meno. Oggi giocavamo a tre con un vertice alto, ma non cambia molto. Per non esporsi bisogno aggredire e rimanere corti come nei primi trentacinque minuti e quando lo abbiamo fatto le cose sono andate bene. Appena ci siamo allungati invece, ho invertito il vertice passando al 532”.

CONDIZIONE – “Nel secondo tempo non penso ci sia stato un calo fisico perché al novantesimo correvamo ancora all’indietro anche con gli attaccanti. Abbiamo cercato di fare una partita diversa rispetto alla ultime e questo comportava più corse. Credo che il calo fosse dovuto al fatto che correvamo male. Quando non aggredisci poi sei costretto a scappare e correre all’indietro”.

NAINGGOLAN – “Radja ha fatto una buona partita, è un giocatore molto intelligente ed importante per noi e sicuramente crescerà”.

PRATI – Prati è giovanissimo, può crescere molto e oggi è stato tra i migliori. Se scomponiamo la partita credo che oggi oggi tutti siano stati bravi singolarmente, poi davanti avevamo una squadra più consolidata di noi e avremmo potuto gestire meglio alcuni momenti della partita”.

IDEA DI CALCIO – “Se mi chiedete che impostazione vorrei dare vi dico quella dei primi minuti, con aggressione, accettando l’uno contro uno dietro, ma per fare questo devi riuscire da accorciare in avanti. Questo è quello che vorrei vedere sempre. Per quanto riguarda la verticalità credo sia una strada da perseguire perché per avendo qualche giocatore bravo tecnicamente siamo anche una squadra molto fisica e dobbiamo riuscire a sfruttare La Mantia e Moncini davanti. Forse oggi siamo stati anche un po’ troppo verticali, mentre avremmo potuto costruire qualcosa in più soprattutto a destra. Come avete capito non sono legato ai moduli e durante la partita un allenatore deve essere in grado di intervenire anche improvvisando rispetto a quanto era stato preparato in settimana”.



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