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Qualche appunto sparso, a mente fredda, sulla tredicesima (…) sconfitta stagionale della SPAL, stavolta nello scontro diretto col Cosenza.

Non c’è proprio verso di vincerne due di fila

Magari non sarebbe stata una svolta vera e propria, ma vincere a Cosenza avrebbe potuto contribuire a dare una botta al morale di una diretta concorrente e soprattutto a costruire un po’ di fiducia e di continuità in una stagione balorda. Ma non c’è verso di mettere due V di fila nella tabella. Sembra proprio un difetto congenito di questa squadra, a prescindere da chi la allena. Ed è il genere di anomalia che spesso fa la differenza tra un campionato difficile e uno potenzialmente catastrofico. La classifica sul fondo rimane corta, ma può davvero questa SPAL, con questa fragilità, arrivare prima o seconda in questo mini-torneo da sei partecipanti lungo appena nove giornate?

Se gli altri segnano la partita finisce

Altro segnale avvilente per quella che è la situazione: se la SPAL va sotto, a prescindere dal minuto in cui ciò accade, la partita è da considerare praticamente persa. Dopo 7 mesi abbondanti c’entra poco la sfortuna (es.: Meroni che respinge sulla linea il tiro di Rossi; Micai che vola sul colpo di Dickmann). Finora i biancazzurri sono andati sotto nel punteggio in 16 partite su 29 (!) e in 13 casi sono usciti dal campo a testa bassa. Le uniche rimonte (da un punto) sono arrivate con Ascoli (2^ giornata), Bari (4^ giornata) e Como (6^ giornata). Tutte durante la gestione di Roberto Venturato. Da allora si è aperta una sconfortante striscia negativa di cui non si vede la fine. Ma d’altra parte basta guardare il linguaggio del corpo dopo i gol avversari: teste basse e in alcuni casi persino chiappe a terra. Come se al primo pugno di un incontro di boxe si chiedesse pietà all’avversario.

Stavolta Oddo non ha convinto

Non più tardi di una settimana fa avevamo elogiato il mister per la sua capacità di leggere la partita e di apportare correttivi tecnico-tattici sensati per riuscire a strappare la vittoria al Cittadella. Le scelte di Cosenza – pur fatte in un contesto di emergenza – invece convincono molto meno. Sembra esserci stato soprattutto uno scollamento tra la sua idea di sviluppo del secondo tempo e l’interpretazione da parte dei giocatori. Da parte sua Oddo si è dimostrato in palese disaccordo con chi proponeva questo tipo di disamina nella sala stampa del “San Vito-Gigi Marulla”, ma pare abbastanza evidente che al di là della fame (cit.) nei secondi 45′ sia proprio mancata un’idea di gioco che andasse oltre al contenimento dei danni.

C’è una mezza buona notizia

Di due partite “assolutamente-da-non-perdere” dell’ultimo mese la SPAL ha perso in entrambi i casi ma è comunque riuscita a mantenere il vantaggio nello scontro diretto che è una cosa preziosa se ti devi aggrappare a qualunque cosa pur di salvarti. Il Cosenza era stato brutalizzato 5-0 all’andata e prima ancora il Venezia era stato sconfitto 2-0. Nella situazione attuale è il caso di tenere traccia anche di questi dettagli perché là sotto non è del tutto improbabile pensare ad arrivi a pari punti, a patto ovviamente di evitare le ultime tre posizioni. Mancano ancora gli appuntamenti con Benevento (32^), Brescia (33^) e Perugia (35^). Nei primi due casi si parte in svantaggio a causa dei KO della gestione De Rossi.

Prossima fermata: la fortezza di Bisoli

C’è solo una squadra in B che nel girone di ritorno non ha ancora conosciuto la sconfitta: il Sudtirol prossimo avversario della SPAL. Altri numeri sparsi sulla banda allenata da Pierpaolo Bisoli: appena 4 gol presi nelle ultime dieci (record), 12 vittorie su 19 situazioni di vantaggio, una sola vittoria concessa al “Druso” (Modena, 26 dicembre) dopo il cambio in panchina. Gli altoatesini hanno perso leggermente contatto con la zona che vale la promozione diretta (-5 dal Genoa secondo), ma guardando al calendario vedranno la 30^ come un’occasione d’oro per tenersi in scia delle due formazioni che comandano la serie B. Nelle ultime otto partite infatti non incontreranno più nessuna tra quelle che sono nel pantano in cui è immersa anche la SPAL. Insomma servirà qualcosa di speciale per muovere la classifica prima della sosta. Il supporto non mancherà perché l’incrollabile fede della tifoseria biancazzurra ha portato a un quasi immediato sold-out del settore ospiti del “Druso” di Bolzano (650 posti).