foto Filippo Rubin
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Quella di sabato al “Barbera” di Palermo (6 maggio, ore 16:15) rappresenta la terz’ultima tappa della rincorsa della SPAL alla salvezza. Come logico, ogni punto lasciato sul campo potrebbe a questo punto essere decisivo per le sorti dei biancazzurri, che però se la vedranno contro una squadra in piena lotta play-off. Per capire meglio come stanno i rosanero abbiamo sentito Giuseppe D’Agostino, voce palermitana di Libertalia Radio.

Negli ultimi due mesi il Palermo ha vinto solo una partita tra le otto disputate. Quali sono i punti di forza e di debolezza attuali in vista della sfida di sabato contro la SPAL?
Il ruolino di marcia in quest’ultimo periodo è stato carente, ma il Palermo rimane comunque in orbita play-off. Il punto di forza potrebbe essere quello di poter giocare coi nervi distesi, essendo il Palermo quasi salvo, ma in realtà questi nervi non sono poi così distesi poiché essere appunto in zona play-off mette pressione a una squadra che vede il traguardo a portata di mano. Essere vicini a questo obiettivo, nonostante manchi sempre quel qualcosa per raggiungerlo, rappresenta quindi anche un punto di debolezza, specie perché a mio avviso il Palermo ha raccolto meno punti di quanto avrebbe meritato“.

Come detto, a tre giornate dalla fine il Palermo è in pienissima corsa per aggiudicarsi i play-off. Come viene vissuta questa possibilità, sia a livello di squadra sia a livello di tifo?
Per quanto riguarda la squadra non possiamo saperlo. Sicuramente a livello di tifosi viene vissuta male. Memori soprattutto di quello che è successo l’anno scorso, quando la squadra sembrava non dovesse ambire a niente di particolare mentre una volta iniziati i play-off si è trasformata in una macchina da guerra. I tifosi soffrono perché vedono la mancanza di risultati e vorrebbero capire quali chance potrebbe avere la squadra se prendesse parte anche quest’anno ai play-off. L’appetito vien mangiando“.

Al di là di come si concluderà la stagione, che bilancio si può tracciare dopo la stagione di ritorno in serie B?
L’obiettivo era la salvezza ed è stato quasi raggiunto, quindi il bilancio non può che essere positivo. La stagione era partita con grandi incognite perché aveva visto l’addio di mister Baldini in un momento delicatissimo. Il Palermo si è trovato un po’ spiazzato, è arrivato Corini e ha dovuto approntare una squadra all’ultimo secondo. Quindi considerando queste difficoltà, il bilancio va considerato senz’altro favorevole“.

Quanto ha inciso l’operato del tecnico Corini, alla sua seconda esperienza da allenatore alla guida dei rosanero?
Corini ha inciso molto. Oltre a essere un allenatore con grande carisma ed esperienza, è molto amato per i suoi trascorsi da giocatore e inoltre conosceva già la piazza. In questa stagione è stato in linea con le aspettative per quanto riguarda i risultati e andrebbe oltre se dovesse conquistare un posto ai play-off. Molto del merito in ogni caso è suo. All’ultimo momento è riuscito ad assemblare un gruppo eterogeneo e a farne una squadra, senza considerare gli infortuni di Stulac, Di Mariano ed Elia, che hanno estromesso i giocatori per tutta la stagione. Certo, gli infortuni fanno parte del gioco, ma erano stati presi per fare un salto di qualità, quindi chissà cosa sarebbe successo se avessimo avuto anche il loro apporto“.

La statistica evidenzia che il Palermo ha subito ben nove rimonte partendo da posizione iniziale di vantaggio. A cosa si può ricondurre questo dato?
Secondo me è una squadra che deve trovare ancora una propria maturità, una piena consapevolezza di sé. Come abbiamo visto più volte, magari va in vantaggio poi misteriosamente si smarrisce mentalmente, si blocca, quasi come se il gol del vantaggio anziché dare la carica facesse da inibitore. Probabilmente è una squadra che deve ancora consolidare la propria autostima. Non ci è riuscita per ora, ma dovrà fare tesoro il prossimo anno di questa esperienza“.

Segre, Vido e Sala: sono ben tre gli ex spallini in forza al Palermo. Che valutazione si può tracciare in merito alla loro prima stagione in Sicilia?
Sono tutti ragazzi che hanno avuto un grande impatto e hanno sempre dato il loro contributo. Vido mi è dispiaciuto abbia giocato così poco. Nel modulo di Corini, Brunori è il titolare fisso e inamovibile. Per Vido, essere il vice-Brunori lo ha limitato, ma ogni volta che è entrato si è messo a servizio della squadra, anche giocando pochi minuti. Per me è un attaccante di grandi qualità e mi auguro che possa essere decisivo nelle ultime partite, magari segnando il gol dell’ex“.

L’infermeria si sta un po’ svuotando per questo finale di stagione. Che formazione possiamo aspettarci da parte dei rosanero?
Quelli che ho citato prima sono, purtroppo, infortuni definitivi. Per quanto riguarda Valente, indisponibile a Como, dovrebbe essere recuperato, in questo caso ovviamente la fascia destra sarà sua. Per il resto la formazione non dovrebbe discostarsi molto da quella vista a Como e nelle ultime settimane, anche se Corini ogni tanto tira fuori qualche sorpresa dal cappello“.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Pigliacelli; Marconi, Nedelcearu, Mateju; Sala, Segre, Gomes, Verre, Valente; Tutino, Brunori.

INDISPONIBILI: Stulac, Elia, Di Mariano.
SQUALIFICATI: nessuno.

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Orihela (d, Montevideo City Torque), Tutino (a, Parma), Verre, (c, Sampdoria), Graves Jensen (d, Randers), Aurelio (c, Pontedera), Masciangelo (d, Benevento).

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Accardi (d, Piacenza), Peretti (d, Recanatese), Devetak (d, Viterbese), Crivello (d, Padova), Floriano (a, Sangiuliano City), Pierozzi (d, Como), Doda (d, Imolese).



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