foto ufficio stampa SSC Bari, 2020
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A quanto pare non c’è solo Mattia Collauto tra i potenziali candidati alla posizione di direttore sportivo della SPAL per la stagione 2023/2024. Secondo Gianluca Di Marzio di Sky Sport è da tenere in seria considerazione anche il nome di Matteo Scala, 42enne genovese che nell’ultima stagione ha fatto parte dello staff dirigenziale del Genoa. Un nome peraltro già segnalato in precedenza da un altro giornalista di calibro nazionale come Alfredo Pedullà.

Stando a quanto riportano addetti ai lavori che hanno familiarità con le vicende di casa di Genoa, Scala si è occupato soprattutto di mercato in uscita visto l’elevato di numero di giocatori considerati in esubero che il Grifone aveva sotto contratto. Nell’ultimo anno tra cessioni definitive, prestiti e svincoli il Genoa ha lasciato andare più di 40 giocatori.

Scala e Gilardino nel giorno della promozione dei rossoblù

Scala ha lasciato presto la carriera da calciatore dilettante per addentrarsi nell’intricato mondo del pallone nei panni di dirigente, ricoprendo nel corso della sua carriera diversi ruoli più o meno vicini alla costruzione di una squadra. Il suo primo incarico è a Carpi, dove inizia da team manager e ricopre vari ruoli, compreso quello di direttore generale, crescendo accanto al plenipotenziario Cristiano Giuntoli, direttore sportivo fresco campione d’Italia col Napoli.

Scala rimane in Emilia fino al termine della stagione 2017-2018, con la squadra in lento declino e orfana dello stesso Giuntoli che non ha potuto rifiutare la corte di Aurelio De Laurentiis. Proprio il forte legame con il direttore sportivo dei partenopei lo porta ad essere scelto come direttore sportivo per la costruzione dell’ambizioso progetto del Bari – acquisito proprio dalla famiglia De Laurentiis nel 2018 – di tornare nel calcio che conta. Dopo una paio di stagioni in Puglia ecco il ritorno a stretto contatto con Giuntoli nell’annata 2020-2021 nei panni di team manager, a ulteriore conferma della sintonia tra i due professionisti.

Nella stagione successiva decide di tornare a ricoprire il ruolo di direttore sportivo e partecipare in modo più attivo e diretto alla costruzione della squadra per la serie C: l’esperienza alla Fermana però è decisamente negativa, con la squadra che retrocede ai playout dopo aver cambiato tre allenatori (Domizzi, Riolfo, Baldassarri). Nell’estate 2022 arriva però la riammissione in categoria per via delle rinunce all’iscrizione di Campobasso e Teramo.

Scala comunque cade in piedi, perché nel frattempo gli arriva la proposta del Genoa, che per lui significa casa. Viene inserito all’interno di un’area sportiva molto articolata, che vede a capo Johannes Spors e comprende anche Carlo Taldo e Marco Ottolini.

Riassumendo, si tratta di una figura davvero poliedrica che ha ricoperto nel corso dei sui primi dieci anni di carriera ruoli molto diversi in realtà di ogni livello del calcio italiano. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un professionista serio e ambizioso, ma che probabilmente deve ancora maturare completamente l’esperienza necessaria per condurre l’area sportiva di una società di alto livello.

Che tocchi a Scala o a Collauto gestire la delicata fase post-retrocessione, la vera incognita rimane quella dei tempi. Joe Tacopina non ha ancora sciolto le sue riserve sul futuro della SPAL e questo inevitabilmente finirà col condizionare la fase iniziale di pianificazione. Non solo per le sorti della prima squadra, ma anche per il settore giovanile.



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