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Dopo Luca Siligardi e in attesa di Mattia Del Favero e Matteo Bruscagin, nella giornata di mercoledì è stato il turno di Marco Carraro e Giuseppe Iglio (2001) d’essere presentati alla stampa locale.

Il centrocampista avellinese è un profilo tutto da scoprire: “Sono molto contento di essere alla SPAL perché è un grande onore. Farò di tutto per ripagare la fiducia dimostrata dal direttore nei miei confronti. Sono in una grande società con grandi ambizioni, una storia e una tifoseria importanti e per me questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza in cui posso mettere a disposizione della squadra le mie qualità. Penso di essere nel posto giusto per migliorare e spero di poterlo fare per dare una grande mano al gruppo”.

Nonostante sia a Ferrara da pochi giorni, Iglio ha già avuto modo di conoscere i compagni ed il mister: “Ci stiamo trovando bene con gli altri ragazzi e con il mister anche se sono i primi periodi, per cui ci sono tanti volti nuovi e ci stiamo conoscendo. C’è tanta voglia da parte di tutti, noi in primis che siamo gli ultimi arrivati, di metterci a disposizione della squadra e amalgamare il più velocemente possibile il gruppo per l’inizio del campionato”.

Il classe 2001 si porta dietro un’incognita tattica che nemmeno lui stesso è riuscito a districare, rimandando il tutto nelle mani di mister Di Carlo: “Tatticamente ho giocato da mezzala, centrocampista centrale o esterno e lo scorso anno anche da terzino: io sono a disposizione del mister e penso che lui sappia bene e meglio di me dove posso incidere e rendere al meglio. Il mister ha più qualità di me per decidere, dove mi vorrà io giocherò con totale disponibilità”.

La seppur breve carriera è comunque quella di un ragazzo che ha mostrato precocemente le sue qualità entrando nel settore giovanile del Milan: “Ho iniziato nelle giovanili del Milan, poi ho fatto una scelta che mi ha cambiato la vita a livello professionale e a livello umano vivendo quattro anni all’estero (Nel principato di Monaco, ndr) in cui ho avuto l’opportunità di condividere un’esperienza con grandi giocatori. Ho avuto un brutto infortunio che mi ha tenuto lontano dal campo per quattro-cinque mesi e tornando in Italia alla Turris ho avuto difficoltà a ritrovare la forma e il campo. L’anno scorso poi sono riuscito a ritrovare me stesso e penso di aver fatto un buon campionato al Giugliano: adesso ho la testa qui e penso solo a migliorare per fare bene alla SPAL”.



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