foto Filippo Rubin
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Ultima partita di un 2023 non certo memorabile per la SPAL che sabato al “Mazza” chiuderà il girone di andata contro l’Olbia. La sfida vede arrivare a Ferrara un avversario che non attraversa certo un momento tanto migliore rispetto ai biancazzurri di mister Colucci, che ha presentato la gara sottolineando la voglia e la determinazione di tutto il gruppo a raggiungere la vittoria.

INDISPONIBILI – Mancherà solo Rosafio che ha avuto una ricaduta ed è alle prese con la febbre, mentre ci dovrebbe essere Edera. Tornano a disposizione gli altri incerti nell’ultimo turno anche se non tutti a pieno regime: Contiliano si sta allenando da una settimana quindi sta bene, bisogna vedere quanti minuti ha. Peda si è allenato tutta la settimana ed è recuperato”. Sempre fuori i lungodegenti Arena, Iglio, Siligardi, Dalmonte e Sits.

LA PARTITA – “L’augurio e l’auspicio di tutti noi è quello di passare un buon Natale con una vittoria. Il nostro intento è quello, riuscire a vincere contro l’Olbia. Abbiamo fatto una buona settimana, come del resto tutte le altre, quindi la volontà, la voglia e la determinazione di portare a casa la vittoria ci sono. A noi in quanto SPAL nessuna partita è preclusa, proprio perché rispettiamo tutte le avversarie. Rispettiamo l’Olbia come rispettiamo la prima della classe ed è quello che ci porta a fare qualcosa in più. Però poi ci sono 95 minuti, per cui il rispetto va dimostrato in campo onorando la partita. I rischi della sfida di sabato possono derivare solo dal pensare che sia una partita facile, perché non lo è assolutamente. Se vado a vedere la classifica l’Olbia è sopra alla SPAL: io la realtà la guardo sempre in faccia e non mi nascondo, se l’Olbia è sopra la SPAL è perché a oggi è più forte della SPAL e noi dobbiamo mettere qualcosa in più per portarla a casa”.

CONSAPEVOLEZZA – “I quattro risultati utili consecutivi, seppur senza vittorie, hanno portato un aumento di consapevolezza e sicurezza: dobbiamo essere più convinti in determinate situazioni e crederci un po’ di più senza andare con il braccino del tennista. La volontà è quella di vincere la partita, perché in questo periodo ci siamo andati vicini, ma andarci vicino non basta. È il momento di vincere perché lo merita l’ambiente e lo meritiamo tutti, oggettivamente parlando. Tocchiamo spesso il tasto della vittoria con i ragazzi: ci sono in palio tre punti che possono dare valore ai quattro risultati utili, anche se sono pareggi, perché la vittoria migliora la consapevolezza e l’autostima. Questa cosa ci manca e mi auguro che finalmente possa arrivare. Non c’è paura in spogliatoio, però noi proviamo a mantenere la serenità tale che ci possa far raggiungere il risultato, proviamo sempre a pensare positivo, ad affrontare le partite con il massimo della determinazione. Abbiamo visto anche nelle ultime uscite come alla fine riesca a vincere chi sbaglia meno, e noi ci dobbiamo provare”.

ERRORI – “Quando arriva una squadra che è guardinga bisogna fare attenzione a non forzare le giocate per evitare di subire le ripartenze. Non dobbiamo farci giocare le partite: ci deve essere la voglia di portarla a casa a tutti i costi, ma senza forzare perché ci sono 95 minuti. Laddove c’è l’errore del singolo bisogna lavorare e migliorare insieme, e a me sta piacendo come la squadra lavora tra i reparti. Si può fare poco con l’errore singolo, bisogna lavorarci, migliorare magari la postura del corpo, ma è con i reparti e la solidità di squadra che si va a tamponare questi errori per evitare di ripeterli”.

IDEA DI GIOCO – “A me la squadra aggressiva piace, anche se non si può mantenere per 95 minuti. Sulla valutazione degli uomini: ce ne capita una diversa ogni giorno, per cui è chiaro che a fronte delle assenze vai a mettere in campo la squadra che ti possa dare più equilibrio. Le valutazioni si fanno partita per partita, anche in base a uomini e caratteristiche che si hanno a disposizione: venendo a mancare certi giocatori e certe caratteristiche devi adattarti, e non essendo io un’integralista, devo modellare la squadra sulla base di chi è disponibile. Alcune volte magari non abbiamo la forza di andare avanti e può essere l’avversario che in determinate situazioni è più bravo e ti costringe a non giocare ed a rimanere nella tua metà campo”.

“Questa è una squadra costruita per il 433, con tante mezze ali e attaccanti esterni: il 433 va però interpretato, con gli attaccanti esterni sulla fascia o che rientrino dentro il campo, e bisogna anche capire se si hanno le caratteristiche per giocare dentro. Io a volte porto i ragazzi a farlo nonostante loro magari siano più abituati a giocare in fascia, per cui cerchiamo di mantenere entrambe le interpretazioni andando passo dopo passo con la crescita dei tanti ragazzi giovani e validi che abbiamo. La mia idea di gioco sarebbe quella di una squadra aggressiva, che quando ha la palla deve palleggiare, mentre quando la palla ce l’hanno gli altri deve andare subito a prendere gli avversari per la gola, a recuperare, anche se per farlo bisogna avere le qualità mentali adatte. Ci si arriva con le caratteristiche, soprattutto caratteriali, e con l’atteggiamento di squadra, che non è altro che un aspetto tattico che valorizza il carattere dei giocatori”.

RECUPERO INFORTUNATI – “I recuperi di Siligardi e Dalmonte su tutti saranno importantissimi per noi perché sono quei due giocatori titolari e potranno dare una grossa mano anche dal punto di vista dell’atteggiamento di squadra. Sono due elementi fondamentali per qualità tecniche e vissuto: tante volte la differenza tra l’esperto e il giovane si vede anche durante partita, perché i meno giovani sanno quando accelerare o meno, e questo conta molto, fermo restando che tutti i ragazzi anche giovani finora hanno dato il massimo”.

EDERA – “Edera è un giocatore importante, ci può dare una grossa mano: secondo me al momento venti minuti o mezz’ora li ha, poi dipende dai momenti e dal ritmo della partita. È un ragazzo che si sta impegnando: ogni volta che arriva un nuovo giocatore porta nuova linfa, quindi sono convinto che con gli allenamenti e un po’ di tempo, soprattutto dopo la sosta natalizia, possa darci una grossa mano”.

MERCATO – “Parliamo spesso con il direttore Fusco e con la società, siamo una famiglia. Portare ragazzi nuovi all’inizio solo per far vedere che si compra non va bene. Stiamo valutando insieme, io e il direttore, determinati giocatori e determinate caratteristiche che eventualmente possano dare una mano alla SPAL”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Alfonso; Fiordaliso, Peda (Valentini), Bassoli, Tripaldelli (Celia); Collodel, Carraro (Bertini), Maistro; Rao, Rabbi, Antenucci.



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