foto Filippo Rubin
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Anche dopo SPAL-Juventus Next Gen 1-3 Leonardo Colucci ha ripetuto in conferenza stampa l’adagio del “chi va per mare imbarca acqua” per rendere l’idea della consapevolezza delle avversità che è necessario avere nel suo ruolo. Peccato che nessun altro dei suoi colleghi in serie C abbia imbarcato tutta quell’acqua riuscendo a proseguire la navigazione. In tutti i casi gli armatori avevano visto abbastanza. Colucci invece rimane l’allenatore della SPAL con un bilancio di 2 vittorie su 18 partite di campionato e una media punti di 0,83. Nessun altro allenatore in categoria con un rendimento analogo è riuscito a evitare l’esonero nel corso di questa annata sportiva.

Tra quelli che hanno iniziato la stagione e hanno numeri comparabili (ma comunque superiori) rimangono in piedi solo Enrico Barillari del Sestri Levante (0,96) e Giovanni Pagliari della Recanatese (1,04). Con una sostanziale differenza: liguri e marchigiani avevano messo in preventivo fin dal primo giorno di dover lottare duramente per portare a casa la salvezza. A Ferrara invece si è sempre parlato di “campionato da protagonisti” alludendo a posizioni di classifica nobili, come minimo i playoff – oggi lontani 8 punti.

Tutti i tecnici con un rendimento pari o inferiore a quello di Colucci hanno pagato con l’esonero, a prescindere dalla specificità di ogni singolo contesto. Nel girone B sono saltate le panchine di Gallo (V. Entella – 0,67), Bruniera (Fermana – 0,71), Raimondi (Rimini – 0,57) e Greco (0,77). Negli altri gironi di serie C stessa sorte è toccata a due allenatori dell’Alessandria (Fiorin e Pirozzi, rispettivamente 0,25 e 0,40), ad altrettanti del Fiorenzuola (Bonatti 0,75 e Turrini 0,73), ad altri due del Monterosi Tuscia (Romondini 0,40 e Taurino 0,58), a Buzzegoli (Novara – 0,50), a Parravicini (Pro Sesto – 0,77) a Di Napoli (Giugliano – 0,80), a Danucci (Brindisi – 0,67) e a Caneo (Turris – 0,80).

La SPAL, intesa come società, sta quindi decidendo di andare in direzione ostinata e contraria rispetto a tutti gli altri e probabilmente lo sta facendo per un eccesso di fiducia o di prudenza. In entrambi i casi prendendosi un grosso rischio, forse superiore a quello che deriverebbe dal modificare ancora una volta la guida tecnica.

Vero è infatti che si può cambiare e fare peggio. Finora ci sono riuscite solo in quattro in tutta la serie C: SPAL, Trento, Alessandria e Foggia. Tutte realtà che non casualmente navigano tra la zona playout e quella della retrocessione diretta.

Alessandria, girone A, da Banchini a Banchini (-1,12) *
Foggia, girone C, da Cudini a Olivieri/Coletti (-0,69)
Trento
, girone A, da Tedino a Moll (-0,58)
SPAL, girone B, da Di Carlo a Colucci (-0,37)

* Banchini aveva portato un miglioramento rispetto a Fiorin (+1,12) salvo poi venir sostituito da Pirozzi (-0,97)

A Trento il cambio tra l’esperto Tedino e il più giovane Moll ha prodotto appena due punti in tre partite (effetto -0,58) e quello che era nato come un esperimento potrebbe anche portare a un ulteriore cambio. Moll infatti era stato promosso dalla formazione Primavera come soluzione temporanea, salvo poi rimanere in carica fino a nuova valutazione. La prosecuzione non sembra scontata. Ad Alessandria il caos societario ha prodotto addirittura quattro cambi con altrettanti tecnici coinvolti: Marco Banchini ha guidato la squadra per la maggior parte delle gare (12), ma ora sta facendo decisamente fatica ad avere lo stesso passo che era riuscito a tenere durante la prima fase del suo incarico (-1,12). Situazione non dissimile a Foggia, dove sono intervenute dinamiche abbastanza inusuali e Mirko Cudini è tornato al suo posto dopo un intervallo di cinque partite in cui in panchina si sono seduti Massimiliano Olivieri e Tommaso Coletti con una media 0,6. I rossoneri sono stati sconfitti nella giornata del rientro in panchina di Cudini.

La tendenza generale però indica che cambiare fa più bene che male. Giunti alla 23^ giornata sono 27 i club di serie C (su un totale di 60) che hanno fatto almeno un cambio in panchina. Tra quelli che presentano un campione statistico minimo di partite da esaminare (almeno tre) ben 12 hanno ottenuto effetti benefici, più o meno significativi, a partire dal quarto di punto in più a partita.

Avellino, girone C, da Rastelli a Pazienza (+2,05 punti a partita) *
Rimini, girone B, da Raimondi a Troise (+0,96)
Benevento, girone C, da Andreoletti ad Auteri (+0,92)
V. Entella, girone B, da Volpe a Gallo (+0,80)
Perugia, girone B, da Baldini a Formisano (+0,73)
Giugliano, girone C, da Di Napoli a Bertotto (+0,67)
Renate, girone A, da Pavanel a Colombo (+0,62)
Fiorenzuola, girone A, da Bonatti/Turrini a Tabbiani (+0,51)
Novara, girone A, da Buzzegoli a Gattuso (+0,50)
Potenza, girone C, da Lerda a Marchionni (+0,50) ^
Monterosi Tuscia, girone C, da Taurino a Romondini (+0,42) °
Catania, girone C, da Tabbiani a Lucarelli (+0,38)

* Rastelli esonerato dopo sole due gare con altrettante sconfitte
^ il cambio precedente tra Colombo e Lerda aveva generato un effetto negativo (-0,43)
° il cambio precedente tra Romondini e Taurino non aveva sortito effetti (+0,18)

La situazione è invece rimasta sostanzialmente invariata per Ancona (girone B / +0,23), LR Vicenza (girone A / +0,16) Virtus Francavilla (girone C / +0,08), Brindisi (girone C / +0,08), Fermana (girone B / +0,04) e Monopoli (girone C / =). Un altro terzo della torta.

È ancora presto invece per valutare gli avvicendamenti sulle panchine di Pro Sesto, Carrarese, Olbia, Latina, Turris: in tutti questi casi il nuovo allenatore si è insediato alla 22^ o alla 23^ giornata.



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