foto ufficio stampa US Ancona
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Una coincidenza un po’ crudele fa sì che in un giorno di festa per il gemellaggio tra le due tifoserie Ancona e SPAL si debbano giocare un pezzo consistente della loro stagione. La sconfitta dei dorici a Recanati ha causato un terremoto che ha portato alle dimissioni del ds Micciola e all’avvicendamento in panchina tra Colavitto e Boscaglia. Ora la proprietà si augura che l’arrivo del nuovo mister possa coincidere con una nuova risalita verso la salvezza. Per comprendere meglio le dinamiche interne dei biancorossi abbiamo parlato con il collega Beppe Gallozzi del Corriere Adriatico.

L’Ancona sta vivendo un momento davvero delicato. Quali sono le cause di questa improvvisa crisi all’interno della società?
“La crisi principale va individuata all’interno dell’area tecnica. Tutto è frutto di scelte estive sbagliate, programmazione errata e scarsa valutazione delle potenzialità di questa rosa. Le colpe vanno suddivise, ognuno nel loro ambito, tra il supervisore dell’area tecnica Roberto Ripa, l’ex ds Francesco Micciola e gli ex allenatori Marco Donadel e Gianluca Colavitto. Ognuna di queste componenti ha fallito nel proprio compito. Naturalmente anche i giocatori non possono essere esenti da critiche”.

L’addio del direttore sportivo Micciola, l’esonero di mister Colavitto e l’arrivo di Boscaglia come nuovo allenatore. Queste scelte possono effettivamente smuovere l’ambiente? Se sì, in che modo?
“Il ciclo di Micciola e Colavitto era finito da tempo. Peraltro i loro rapporti non erano certamente idilliaci come in passato a seguito dell’esonero di Colavitto dello scorso campionato: Micciola allora non prese una posizione netta rimanendo nel limbo. Ritengo che l’allenatore avesse perso in maniera completa il controllo della squadra attraverso scelte tecnico-tattiche incomprensibili e una gestione del gruppo talvolta singolare. La partita di Recanati lo ha evidenziato in modo netto. Colavitto impatta bene, poi crolla. Lucca, nell’ultima giornata prima di Natale, è stato il suo punto di non ritorno. Con il senno di poi sarebbe stato da allontanare in quel momento. Micciola ha sbagliato in modo netto il mercato, soprattutto quello invernale, con la pessima gestione delle operazioni Rolfini e Finotto. Senza contare l’aver declinato la possibilità di riportare un giocatore come Delcarro ad Ancona, per motivi ignoti, virando su Vogiatzis fin qui oggetto misterioso”.

A novembre ci raccontavi come l’Ancona potesse rimanere serenamente in zona playoff. A oggi la classifica ci suggerisce tutt’altro scenario. Qual è la causa maggiore che ha portato i dorici a registrare questo andamento negli ultimi quattro mesi?
“La pessima gestione dell’area tecnica che si è poi riversata sulla squadra. Una situazione simile a quella che state vivendo a Ferrara. L’Ancona, per valore della rosa, avrebbe i mezzi per trovarsi più in alto in classifica. Porto un esempio: un giocatore come Spagnoli in serie C giocherebbe titolare ovunque, anche nel Cesena. E come lui almeno altri tre o quattro. Nel calcio vincere aiuta a vincere, ma perdere aiuta a perdere”.

Sempre quattro mesi fa si è parlato dell’ottimo rapporto fra città e la proprietà. In seguito alla forte contestazione dopo Recanatese-Ancona, in che stato si trova la relazione società-tifosi?
“La contestazione era inevitabile. La tifoseria, sempre vicino alla squadra con numeri da vertice soprattutto in trasferta, ha percepito a Recanati il punto più basso. Una squadra molle, senza mordente, un ds ormai arreso – tanto che si è dimesso nel dopo gara – e un allenatore che stava andando per la sua strada in maniera inspiegabile. L’arrivo di mister Boscaglia, in questo senso, può portare aria nuova. Così come il ritorno in città del presidente Tiong, assente ormai da tempo, aiuterebbe e non poco a mettere ordine. Il punto di forza, in passato, di questo club è stata la trasparenza verso i tifosi. L’auspicio, ovviamente contestuale alla salvezza che resta la priorità, è che possa tornare molto presto questo modus operandi perché il silenzio di questi mesi non ha fatto bene a nessuno”.

Che partita ti aspetti sabato dall’Ancona contro la SPAL?
“Mi aspetto una partita vera, dove entrambe non possono sbagliare. C’è poco da aggiungere”.

Come si vive in città la gara di sabato considerando le due situazioni di classifica e il forte gemellaggio fra le due curve?
“C’è grande attesa. Sarà battaglia sul campo, ma un grande clima di festa nelle curve e nel resto dello stadio. Ancona e Ferrara sono unite da un legame profondo, tra i più longevi del panorama calcistico italiano. Sono due bellissime realtà a livello di tifo, due città antiche. Anche la società Ancona, promuovendo i prezzi a 5 euro in tutto lo stadio così come fatto dalla SPAL all’andata, ha lanciato un bel segnale”.

Mister Boscaglia dovrà fare sicuramente a meno degli squalificati Cioffi e Clemente. In vista di sabato c’è ancora qualche dubbio di formazione?
“Bisognerà capire come giocherà l’Ancona in termini di modulo. Il mister ha sempre giocato con la difesa a quattro, ma ha dichiarato in conferenza di presentazione di non voler stravolgere nulla. Non è escluso che la squadra resti disposta con il 3-5-2. Sarà anche una bella sfida in panchina tra lui e Di Carlo, tecnici esperti e abituati sia a grandi vittorie sia a grandi delusioni”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Perucchini; Cella, Pasini, Mondonico; Barnabà, Saco, Gatto, Paolucci, Martina; Spagnoli, Giampaolo.

Indisponibili: Nessuno.
Squalificati: Cioffi, Clemente.



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