foto Filippo Rubin
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Proprio nei giorni del “rompete le righe” della stagione 2023/2024 arriva una metaforica scossa di terremoto a mettere in agitazione l’ambiente SPAL, almeno all’esterno. Venerdì 17 maggio la procura federale della FIGC ha dato conto del deferimento della società e del suo presidente Joe Tacopina per aver sforato uno dei termini di pagamento delle ritenute Irpef relative alle mensilità di gennaio e febbraio 2024 dei tesserati. Un mancato adempimento che verosimilmente porterà a una penalizzazione di due punti nel corso del campionato 2024/2025 di serie C, che inizierà così in salita fin da subito.

Nello specifico la SPAL è stata deferita per la violazione degli articoli 6 e 33 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC. Quest’ultimo in particolare stabilisce come le società di serie B e di serie C siano tenute al pagamento delle ritenute Irpef, dei contributi Inps e del fondo di fine carriera relativi agli emolumenti dovuti in favore dei tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo con contratti ratificati nei termini fissati dalle disposizioni federali. I pagamenti sono strutturati con finestre bimestrali e la SPAL ha mancato quello del quarto bimestre, riferito appunto ai mesi di gennaio e febbraio, versando il dovuto in ritardo. Il pagamento del quinto bimestre (marzo e aprile) – viene riferito dalle parti di via Copparo – non avrebbe invece fatto insorgere criticità. La stessa iscrizione al campionato di serie C, da formalizzare entro il prossimo 5 giugno, non sembra minimamente in dubbio. Per il resto starà al Tribunale Federale Nazionale stabilire la sanzione. Nel 2023 un caso non dissimile coinvolse il Parma che riuscì a cavarsela con un -1 grazie a un patteggiamento. Allo stato attuale è presto per dire se la SPAL potrà percorrere la stessa strada.

Nel frattempo la società, con Tacopina in testa, incassa un duro colpo in termini di immagine e per di più in un momento in cui il buon finale di campionato aveva alimentato le speranze per un futuro un po’ più luminoso. La consapevolezza di aver fatto un passaggio a vuoto circolava già da diverse settimane e quindi ha dato il tempo alla dirigenza di preparare sia Mimmo Di Carlo sia i candidati alla poltrona di direttore sportivo al colpo in arrivo, ma ciò non toglie che questo scivolone addenserà delle nubi sopra via Copparo. Recuperare richiederà un notevole sforzo che passerà soprattutto dalla programmazione per la stagione 2024/2025.

Più in generale questo episodio non fa che confermare ciò che già era stato reso noto dai numeri del bilancio 2022/2023: per mantenere la SPAL in una categoria in cui i ricavi sono sostanzialmente assenti è necessario immettere continuamente grosse quantità di denaro in cassa e questo può causare sofferenze economico-finanziarie con tutte le criticità che ne conseguono. Tanto che già da tempo c’è la sensazione che la stagione 2024/2025 debba coincidere con un ridimensionamento della pesante struttura societaria che si è scelto di non intaccare all’indomani della discesa in serie C. Il tema è tanto semplice da enunciare quanto complesso da indagare nelle sue implicazioni più profonde: il tandem Tacopina-Follano riuscirà a trovare la formula giusta per dare continuità e serenità alla SPAL senza dover fare i salti mortali nel reperimento delle risorse? O questo rischia di essere il primo di una serie di campanelli d’allarme? Solo le prossime mosse societarie potranno dare delle risposte.

La SPAL ha precisato, tramite un comunicato societario pubblicato attorno alle 19:45, che “tale ritardo è stato causato da un problema di natura bancaria legato al trasferimento dei fondi necessari ad ottemperare alle scadenze stesse. A testimonianza dell’assoluta buona fede del Club, nel momento in cui è stato realizzato l’inconveniente, S.P.A.L. si è tempestivamente attivata presso gli organi federali versando quanto dovuto per sanare la situazione”.



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