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Il surreale comunicato pubblicato dalla SPAL nella giornata di ieri, sabato 7 giugno, non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco con i toni apertamente provocatori di chi pretende di aver ancora voce in capitolo dopo aver umiliato una città intera. Per il futuro del calcio a Ferrara si apriranno presto diverse pagine complicate e ingarbugliate, con mosse e contromosse atte a far ripartire un movimento secolare facendo il possibile per tagliare fuori i fautori di questo disastro sportivo (ne parliamo a parte).

In questa fase estremamente delicata, non sono pochi i richiami al Comune di Ferrara, oltre che le accuse da chi pretendeva interventi precoci dall’amministrazione cittadina, incaricato di fare la sua parte più che mai fondamentale per garantire la ripartenza alla maglia biancazzurra.

Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, dopo aver espresso tutta la sua amarezza al momento dell’ufficialità della mancata iscrizione al campionato di Serie C, ha affidato ancora una volta ai suoi canali social la presa di posizione del Comune anche in risposta al comunicato di Tacopina e Follano, suonato come una sfida alle orecchie di chi alla SPAL ci tiene veramente.

Questo quanto si legge nel post del sindaco Fabbri, che si sta occupando e si occuperà della faccenda insieme all’assessore allo Sport Francesco Carità:

Chi ha tradito la città non può continuare a rappresentarne i colori.
Non possiamo, né come amministrazione né come città, continuare a dare fiducia a chi fino all’altro giorno ci garantiva che non ci sarebbero stati problemi per l’iscrizione alla Serie C, e che all’improvviso — senza neppure un comunicato ufficiale, arrivato solo ieri — con grande leggerezza ha dichiarato di non aver provveduto al pagamento necessario per l’iscrizione.
È assurdo scaricare la colpa sul clima cittadino, sui tifosi, su chi ha fatto grandi sacrifici personali per non lasciare mai sola la squadra, nemmeno nelle trasferte più lontane.
Questo rapporto non può più essere ricucito in alcun modo“.
Da parte del sindaco arriva anche l’accusa diretta ai proprietari, con la forte presa di posizione nei confronti di chi, come si evince dal comunicato, è convinto di poter tenere in ostaggio la SPAL e i suoi tifosi:
“Anche se la proprietà rivendica di aver investito molte risorse, ciò non significa che le abbia spese nel modo più corretto. A giudicare dai risultati, direi proprio di no. E questo non può essere addebitato a nessun altro se non alla proprietà stessa.
Un altro tema, ciò che più mi ha innervosito, è il messaggio che ho potuto cogliere nel comunicato di ieri della SPAL.
Sia chiaro a questa proprietà e alle future: l’identità della città non è in vendita. Non lo è mai stata. Chi pensa di tenerla in ostaggio, presto capirà che si sbaglia.
È un comportamento inaccettabile, ingeneroso e intollerabile. Ed è per questo che, insieme all’assessore allo Sport Francesco Carità, siamo già al lavoro per costruire una ripartenza dal basso, con una nuova società e con una nuova squadra, nel pieno rispetto delle normative FIGC.
Questo territorio lo conosco bene: sappiamo come ripartire. E lo dimostra la grande risposta che stiamo ricevendo in queste ore da tanti interlocutori, imprenditori e realtà pronte a ricostruire insieme un progetto serio e trasparente, per riportare la SPAL nel panorama del calcio italiano, dove merita di essere e di restare.
Anche in queste ore siamo in costante contatto telefonico con rappresentanti della FIGC, con i quali abbiamo già avviato un’interlocuzione chiara: abbiamo comunicato la volontà della città di procedere in autonomia con un nuovo progetto e ribadito che la SPAL della precedente proprietà non rappresenta più Ferrara. Con loro stiamo verificando ogni aspetto legato ai diritti e alle prerogative della città in questa nuova fase”.
Infine, l’amministrazione fa sapere di essere già attiva per il nuovo percorso:
“Già da domani, con il supporto dei nostri legali, avvieremo tutte le verifiche necessarie sui diritti legati alla gestione dello stadio e sugli altri beni comunali attualmente nella disponibilità della società.
In queste ore, un altro aspetto che mi addolora profondamente è la comunicazione ricevuta dalle famiglie e dai ragazzi del settore giovanile: un messaggio che di fatto preannuncia lo smantellamento anche di un patrimonio sportivo e umano che rappresentava il futuro della nostra SPAL.
A tutti i giovani atleti, alle loro famiglie, ai tecnici e a chi in questi anni ha costruito con passione quel settore, va la nostra vicinanza e l’impegno a far sì che nel nuovo progetto il vivaio torni ad essere un punto centrale, perché è dai giovani che deve ripartire il futuro della SPAL.
Ora serve unità. Ferrara ha già dimostrato di sapersi rialzare dopo ogni caduta. E insieme, con chi davvero ama questi colori e soprattutto ne conosce il valore profondo, ricostruiremo la nostra SPAL.
Saranno giornate lunghe, molto delicate, in cui avremo necessità del supporto di tutti. Ma lo dobbiamo alla nostra città, per i nostri ragazzi e per il loro futuro”.
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