foto Filippo Rubin
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Tra i tanti lavoratori della SPAL che in questi giorni hanno voluto condividere pubblicamente un pensiero sul drammatico epilogo societario c’è anche Luca Pozzoni, dal 2018 Supporter Liaison Officer (SLO) del club. In pratica la figura professionale che deve tenere aperto un canale di comunicazione tra la società e la tifoseria.

È arrivato il momento di affrontare e accettare questo terremoto sportivo e sociale che ha devastato tutto e tutti, in cui dovrei pensare alle conseguenze, a cercare un lavoro, a rimettermi in gioco. E invece penso al giorno della partita a Ferrara, al mio solito arrivare allo stadio tre/quattro ore prima che aprano i cancelli. Penso a Francesca, che con tutte le sue difficoltà motorie (e con caldo, pioggia, freddo) è già li ad aspettare che aprano i cancelli ed essere tra le prime a entrare. Penso alla Dia che non molla un attimo ed è sempre carica a mille (guai a chi tocca le sue Fanzine). Penso a Gin che in un intero campionato arriva sempre incazzato e l’unico momento in cui lo vedo rilassato è quando andiamo nel settore ospiti a collezionare adesivi delle altre tifoserie Penso ai ragazzi dell’Otto Settembre che arrivano ore prima allo stadio e in maniera maniacale iniziano a posizionare il ‘Non Camminerai Mai Sola’, le pezze, srotolare le bandiere e i tamburi pronti per sgolarsi e cantare per tutta la partita, coinvolgendo una Curva Ovest che a ogni bella azione dei giocatori diventa una bolgia che ti fa mancare il fiato.

Penso a Dani (mannaggia a te e alle tue continue foto di vacanze), Pave, Pippo e Fabio che su quelle balaustre e con i loro megafoni dirigono un orchestra di migliaia di tifosi per spronare chi in campo sta cercando quel gol da festeggiare sotto una Ovest immensa. Penso a Michele e al rituale del sorso di birra a ogni partita e alla sua immancabile frase ‘Luca siamo nella merda’. Penso a Maci e Ale (sempre presenti sui primi gradoni), penso a Laura che a ogni gol (pochi purtroppo) ci guardavamo e con i pugni chiusi era il nostro modo per esultare e caricarci. Penso a Matte lì davanti alla vetrata sempre più abbronzato e sempre più palestrato (quel disco da 20kg usalo per il tuo benessere e non sprecarlo per chi non merita), penso a Tena che a ogni partita ho avuto il timore che potesse saltare la vetrata dopo le troppe sconfitte e delusioni. Penso a Fuma e al suo modo sempre gentile nel parlare (Cisternino e bombette forever). Penso alle ragazze con le scatole che invitavano tutti a ‘un offerta per la curvaaa’, penso a Puccio e alle sue lacrime che mi rimarranno nel cuore, penso a tutti i bambini che non hanno mai smesso di salutarmi e con i loro occhi puri a chiedermi una maglia o un pallone (scusatemi se non ho accontentato tutti).

Luca Pozzoni esulta dopo il 2-0 di Molina contro il Milan Futuro – foto Roberto Manderioli

Penso a tutti i tifosi che a ogni trasferta erano sempre presenti e per me un vanto vederli arrivare con la sciarpa e quelle maglie dell’Otto Settembre sempre più belle e con un significato unico! Penso a PV e alla sua maglia bianconera in curva (geniale), penso a Giacomo e tutti i cazziatoni che mi ha fatto e che conservo dentro, penso ad Anti che in fondo mi vuole bene. Penso a Marci che a ogni splendida coreografia da voler esporre è sempre una lotta e tante bestemmie per essere approvata e poi realizzata con tanta tantissima passione. Penso a Pregno, un ragazzo troppo giovane che non ho avuto la fortuna di conoscere bene, ma che mi rimarrà nel cuore perché insieme alla mia mamma – a distanza di poche ore – lasciava a tutti un grande vuoto. Penso Pelo che su quei gradoni ci sei ogni giorno con i tuoi fratelli e dal quel Secondo Anello controlli tutti. Penso alla Gigu che dalla gradinata con un occhio guarda la partita e uno fisso su di me per paura delle mie sbroccate. Penso a Massimo che a ogni partita mi apre il cancello decine di volte, fino a volermi mandare a spendere. Penso a Davidone che non ha mai mollato quel tunnel dall’inizio fino a fine partita, penso a tutti i volontari che da decenni vivono per aiutare la S.P.A.L. e per quel sogno realizzato dopo tanta fatica, di creare un museo per chiunque voglia vedere dal vivo cosa significa questa squadra.

Penso alle colleghe della biglietteria e ai caffè portati nei loro tuguri, penso alla Vale che tra biglietteria e hospitality si è sempre distinta con il suo sorriso e la sua professionalità. Penso agli SPECIALISSIMI, un gruppo di ragazzi fantastici che a ogni incontro mi fanno correre e divertire e ai loro genitori che si impegnano tantissimo. Infine penso che tutto questo tornerà più bello di quello che è stato fino al 17 maggio, perché voi Tifosi Veri, voi ferraresi scettici ma che alla fine ci vedete lungo siete la vera spina dorsale del Paolo Mazza e di quei gradoni che sono la vostra casa. Non vedo l’ora di essere in un angolo della Curva Ovest in piedi con una birra (e non un piccolo sorso) a urlare FORZA S.P.A.L. AVANTI TUTTA CURVA OVEST, AVANTI TUTTA OTTO SETTEMBRE, AVANTI TUTTA POPOLO SPALLINO“.

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