Dalla mancata iscrizione di venerdì 6 giugno sono passate due settimane, in cui sul futuro della SPAL e del calcio ferrarese si sono tutt’altro che diradate le nubi. Il consiglio d’amministrazione di lunedì 16 sembrava poter finalmente liberare la SPAL dalla proprietà americana, e ci si aspettava che Tacopina e soci gettassero la spugna lasciando campo libero all’amministrazione comunale per partire senza bastoni tra le ruote con la ricerca e la programmazione di una nuova società.
L’opzione a oggi preferita da Tacopina e Follano sembrerebbe essere invece il tentativo di evitare il fallimento, cedendo la società a una nuova proprietà che possa poi iscriverla in Eccellenza, se non più sotto. Il tutto si scontrerebbe però con altre condizioni in gioco, non ultima l’amministrazione che starebbe già lavorando a un bando per la costituzione di una nuova società con nuovi proprietari.
Per comprendere meglio lo scenario che potrebbe delinearsi viene in aiuto il precedente dell’US Ancona che nel giugno 2024 ha vissuto una situazione molto simile a quella attuale biancazzurra. Oggi l’Ancona si trova in serie D, con una nuova proprietà (contestata), ma i passaggi per la nuova società (S.S.C. Ancona) sono stati molteplici e meritano un’analisi anche per prepararsi a ciò che potrebbe accadere a Ferrara. Andiamo per ordine, partendo da una premessa.
[Premessa] – 7 aprile 2024: Pontedera-Ancona 2-0
La trasferta in Toscana arriva una settimana dopo lo 0-0 casalingo contro la SPAL e per l’Ancona arriva una sconfitta pesantissima in ottica salvezza. Nel frattempo un suo giocatore squalificato, Mario Prezioso, scatena l’ira di tifosi e compagni documentando sui suoi profili social una giornata in spiaggia, in concomitanza con la sconfitta di Pontedera. L’allora presidente, il malese Tony Tiong, mette istantaneamente fuori rosa il giocatore, mentre il problema viene affrontato anche internamente dallo spogliatoio. Smaltita la delusione, in un momento di bisogno e difficoltà, i giocatori chiedono però al presidente di reintegrare Prezioso in rosa. Arriva così la seconda rottura tra Tiong e il gruppo squadra, un rapporto già incrinato quando i giocatori chiesero la testa di Marco Donadel (allenatore con cui avevano iniziato la stagione) andando contro la volontà del presidente. Il proprietario accoglie la richiesta dei giocatori, facendo reintegrare Prezioso, ma minaccia di interrompere i pagamenti, defilandosi ulteriormente e facendo pesare ancor di più un’assenza che già si era fatta sentire nel corso della stagione.
La squadra comprende l’irritazione del presidente, anche considerando che l’Ancona per scelta pagava gli stipendi ogni 15 del mese, e non ha mai avuto problemi o ritardi, e si salva sul campo.
4 giugno 2024: mancata iscrizione
Il 4 giugno è fissata la scadenza per l’iscrizione delle società al campionato di serie C 2024/2025. L’Ancona, salvo sul campo, non ha alcun dubbio e anzi ha già iniziato a programmare la stagione con l’ingaggio del direttore sportivo Christian Argurio (poi fatalmente stroncato da un malore nel settembre 2024 mentre era ds del Novara) ed era arrivata la conferma per mister Boscaglia, che era riuscito a raggiungere la salvezza. Proprio mentre si preparava il canonico comunicato per l’avvenuta iscrizione, la mattina del 4 giugno, emergono i primi problemi. Nel giro di poche ore l’Ancona passa dall’assoluta certezza, al naufragio più totale. Alle ore 14 del 4 giugno i giocatori informano la stampa locale che i bonifici relativi a marzo-aprile 2024, necessari per l’iscrizione, non sono arrivati.
Il presidente Tiong è irreperibile. Centinaia di tifosi, sindaco compreso, si riversano sotto la sede della società. Nel delirio di una giornata infernale alle 23:50 arriva la notizia che il presidente onorario Canil (che possedeva il 5% delle quote), su spinta dell’amministrazione comunale, ha messo i 450mila euro che mancavano. Il giorno successivo il Corriere Adriatico rivela che il bonifico da 450 mila euro sembrava essere stato fatto solo per placare l’ira dei tifosi, salvo poi essere stato revocato. Anche Emiliano Montanari, presidente del San Marino, sembrava essersi reso disponibile a pagare la cifra che avrebbe salvato l’Ancona, ma il bonifico non arrivò mai. L’Ancona mancò dunque la scadenza tassativa per mettersi in regola con il pagamento degli emolumenti ai tesserati.
11 giugno 2024: bocciatura della Covisoc
Non che ci fossero dubbi a riguardo, ma meno di una settimana dopo la Covisoc si pronunciò rigettando la richiesta di iscrizione dell’Ancona alla LegaPro, per la mancanza della documentazione necessaria a certificare i pagamenti degli emolumenti ai tesserati nei mesi di marzo e aprile, escludendo di fatto i marchigiani dal campionato di serie C.
26 giugno 2024: la cessione a Francesco Agnello
La storia dell’Ancona mantiene un forte contatto con la situazione attuale a Ferrara anche nel passaggio del 26 giugno. Con la società esclusa dal professionismo, il presidente Tiong cede l’US Ancona all’imprenditore campano Francesco Agnello, annunciato in pompa magna dai legali che avevano rappresentato Tiong, una mossa per cercare di evitare la procedura fallimentare. Agnello si era fin da subito messo in moto per evitare i libri in tribunale, e una volta acquisita l’US Ancona aveva addirittura innescato una serie di azioni di disturbo contestando la legittimità della procedura attivata dal sindaco Daniele Silvetti.
26 giugno-8 luglio 2024: il ruolo del sindaco Silvetti
A trovare un’alternativa per l’Ancona è stato l’intervento celere e deciso dell’amministrazione comunale. Il sindaco Daniele Silvetti si è mosso immediatamente dopo la mancata iscrizione, attivando il ruolo della politica per scongiurare la scomparsa del calcio in una città che ha conosciuto ben quattro fallimenti in vent’anni. Silvetti è stato chiamato a mettere nero su bianco l’iscrizione in sovrannumero dell’Ancona in serie D. L’alternativa sarebbe stata l’Eccellenza, di cui però non si è praticamente mai parlato perché il sindaco, convinto dell’appoggio politico, è andato diretto sulla serie D. Ha avuto rassicurazioni sull’allestimento della cordata che doveva essere poi implementata con altre figure, si è presentato con l’assegno di 400.000€ (135.000€ sarebbero stati per l’Eccellenza), e ha rispettato le condizioni per non essere tagliati fuori dall’articolo 52 che è concesso dalla FIGC dal presidente federale Gravina. Silvetti si è mosso in prima persona andando fisicamente a Roma a parlare con lo stesso Gravina, facendo leva sul vecchio articolo 52, comma 10, NOIF: “In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Divisione Unica-Lega Pro il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della LND, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero, purché la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato […]“.
I 400.000€ che servivano sono stati versati dal futuro (e oggi ex) presidente Stefano Marconi. Dopodiché sono state raccolte le somme necessarie per costituire la squadra e per l’amministrazione societaria.
13 luglio 2024: iscrizione della S.S.C. Ancona al campionato di serie D
Rispettate le scadenze, il sindaco Silvetti doveva poi consegnare la lettera nella quale accreditava la società, evidenziando il gradimento dell’amministrazione comunale sul presupposto della solidità economico-finanziaria della nuova proprietà e della serietà del progetto sportivo. A questo proposito, un passaggio cruciale si evince nel trattamento riservato da parte dell’amministrazione comunale a Francesco Agnello. L’imprenditore che aveva rilevato l’US Ancona da Tiong è stato a tutti gli effetti disconosciuto dall’amministrazione comunale. La decisione del sindaco di Ancona si è quindi ripercossa di conseguenza anche sulle strutture in convenzione che, tramite passaggi burocratici, sono state di fatto sottratte all’US Ancona.
Per sfruttare l’art. 52 e iscrivere la squadra in sovrannumero, il sindaco doveva spendersi in prima persona: Silvetti ha scelto un altro gruppo e lo ha sostenuto, chiudendo tutte le porte alla vecchia società. Entro l’8 luglio la procedura di iscrizione doveva essere ultimata con l’indicazione di tutti i soci facenti parte di una nuova società che negli ultimi cinque anni non avevano fatto parte dalla vecchia Ancona, l’istanza di affiliazione alla FIGC e il business plan con un piano triennale dell’attività, con la dichiarazione di impegno ad osservare tutte tutte le prescrizioni per aderire al campionato richiesto. La Covisod, visionata ed esaminata tutta la documentazione, si è pronunciata entro il 13 luglio dando l’ok per l’ammissione in serie D della S.S.C. Ancona.
La questione del marchio
L’esempio di Ancona è stato menzionato spesso a Ferrara per la questione del controllo marchio, soprattutto dalla Curva Ovest nel corso della loro battaglia iniziata nel 2023. Annunciata da parte del sindaco la nascita della nuova S.S.C. Ancona e iscritta la squadra in serie D, si è riunita l’assemblea pubblica. Il 3 luglio 2024, il comitato “Salviamo i marchi”, che detiene l’utilizzo dello stemma e dei simboli della storia sportiva della città, decide come da statuto per revocare gli stessi alla U.S. Ancona e per assegnarli alla nuova società S.S.C. Ancona.
Ottobre 2024: il tentativo di concordato preventivo
Mentre l’S.S.C. Ancona iniziava il suo cammino in serie D, con simboli e marchio della città, proseguiva la strada verso il fallimento dell’US Ancona. A ottobre 2024 Francesco Agnello ha provato, invano, la strada del concordato preventivo coi creditori.
9 dicembre 2024: il fallimento dell’US Ancona
Con sentenza n. 111/2024 datata 9 dicembre 2024 il Tribunale di Ancona ha dichiarato la liquidazione giudiziale dell’Unione Sportiva Ancona srl, fissando al 25 marzo 2025 l’udienza per l’esame dello stato passivo. Creditori e terzi che vantavano diritti reali e mobiliari su beni in possesso dell’US Ancona avrebbero dovuto presentare le loro domande di insinuazione sino a 30 giorni prima dell’udienza. Come si evince dal Portale dei creditori, alla procedura 68/2024, in data 15 aprile 2025 l’udienza di verifica dello stato passivo è stata rinviata all’11 novembre 2025.
La vicenda dell’US Ancona ricorda per larghi tratti la situazione attuale della SPAL. Una proprietà assente e poco trasparente, la mancata iscrizione nel bel mezzo della programmazione, e poi la cessione per cercare di evitare il fallimento. Un ruolo cruciale nel mettere fuori gioco la vecchia proprietà l’hanno avuto sindaco e amministrazione comunale, voltando sì le spalle a una parte degli attori della vicenda (dipendenti e creditori in generale), ma garantendo la sopravvivenza del calcio anconetano sotto nuove insegne.