Una partita da vincere per chiudere il girone d’andata con un minimo di serenità riserva un pareggio preso in extremis, che non fa che aumentare i dubbi attorno a una SPAL che ora dovrà iniziare la seconda parte di stagione di rincorsa rispetto al Mezzolara.
VOTO DI SQUADRA 5 – Arriva un altro risultato difficile da digerire. La SPAL a Faenza si ritrova a giocare una partita condizionata dopo pochi minuti dall’errore di Giacomel, ed a rincorrere un risultato importante per tenere il passo del Mezzolara. Il pareggio di Cozzari dà un po’ di vigore che genera un paio di altre occasioni più o meno importanti, ma le colpe sono pesanti nella ripresa quando i biancazzurri non fanno praticamente un tiro nello specchio della porta, faticano tremendamente a costruire trame di gioco e si ritrovano addirittura sotto nel punteggio. A togliere le castagne dal fuoco ci pensa il solito Carbonaro, che mette a referto gol e assist ma anche errori grossolani sotto porta con le uniche altre due opportunità per la SPAL. Prestazione ampiamente insufficiente che arriva, va sempre ribadito, da un gruppo che durante la settimana riceve un trattamento da professionisti. Si aggiunga che appena le cose si mettono male invece di far valere la superiorità tecnica e atletica la SPAL si fa prendere dall’ansia e dalle discussioni, provocando e cadendo in provocazioni a parole e falli, che non fanno altro che peggiorare la situazione in campo e fuori.
GIACOMEL 4,5 – Sbaglia completamente l’uscita sulla rimessa laterale lunga di Gimelli facendosi scivolare il pallone e regalandolo di fatto a Lanzoni che se la ritrova facile per la rovesciata a porta sguarnita dell’1-0. Può nulla sul raddoppio. Il suo errore costringe la squadra a rincorrere già dall’inizio e inevitabilmente condiziona la partita di tutti.
MAMBELLI 5 – Si fa trovare spesso largo e solo sulla destra per affondare, mentre in fase difensiva non ha grosse preoccupazioni. Gli manca però l’apporto fondamentale quando trova il fondo perché non riesce mai a recapitare cross per i compagni. Spostato al centro si ritrova coinvolto nello schiacciamento generale che lascia una prateria al Faenza per tornare in vantaggio.
CASELLA 5,5 – Se la cava in anticipi e corpo a corpo, si fa ammonire per una cavolata totalmente gratuita, lanciando la palla addosso all’avversario addosso dopo aver commesso fallo (dal 24′ s.t. IGLIO 5,5 – Dentro per spostare Mambelli al centro e garantire un po’ più di profondità nel sostegno offensivo, infatti in una delle prime discese mette un cross teso e basso per Carbonaro che spara alle stelle. Si fa trascinare anche lui nel nervosismo finale perdendo lucidità).
DALL’ARA 6 – Chiude pulito nella sua zona senza sbagliare mai i tempi di lettura, e non è banale visti i rimbalzi imprevedibili del pallone. Molto bravo anche nell’aprire il gioco quando deve impostare con lanci verso gli esterni. Non riesce a reggere da solo la difesa nel momento in cui il Faenza ha l’occasione, poi trasformata, per il 2-1.
MAZZALI 5,5 – Soffre poco nella sua zona, controllando agevolmente le poche discese sulla destra del Faenza. Quando accelera faticano ad arginarlo, ma manca quel qualcosa in più negli ultimi metri perché alla fine dei conti i palloni messi in messo sono pochissimi e da uno con le sue qualità, soprattutto fisiche, è lecito aspettarsi che sia più determinante (dal 37′ s.t. BARAZZETTA ng – Non riesce a cambiare l’equilibrio del match subito dopo lo svantaggio, toccando solo il suo primo pallone ma non avendo più occasioni per incidere se non con l’angolo conquistato a tempo scaduto).
MAZZA 5,5 – Spalleggia Ricci nella confusione del centrocampo, rendendosi utile sui calci da fermo. In una partita non facile cerca di gestire come può una palla spesso incontrollabile, e fa il suo in fase di lotta e rottura a centrocampo (dal 18′ s.t. MORETTI 5 – Dentro per giocare in appoggio a Piccioni, non aggiunge nulla e ne prende pochissime. Si aggiunge che è lui a perdere il pallone a centrocampo da cui nasce il 2-1).
RICCI 5 – In un campo tutt’altro che incline all’ordine, cerca di ripulire più palloni possibili. Chiama la costruzione “senza fretta” durante il giro palla, ma servirebbe un po’ meno nervosismo e un po’ più di leadership concreta. Lascia troppo spazio per il cross nell’occasione del 2-1.
SENIGAGLIESI 5 – Nel primo tempo cerca un paio di accelerazioni delle sue, andando però a sbattere entrambe le volte contro il muro difensivo di casa. Cresce con il passare dei minuti trovando spesso lo spazio per accelerare e puntare la porta, ma nel computo totale manca però il suo apporto perché finisce spesso per incartarsi e non produrre pericoli. Perde qualche pallone di troppo con giocate evitabili in zone nevralgiche.
MALIVOJEVIC 5 – Pochi sprazzi degni della sua qualità, ma anche più fatica del solito a incidere nelle giocate, anche per un terreno di gioco che di certo non lo aiuta. Qualche gestione intelligente, ma nel complesso molto sotto i suoi standard e infatti è il primo a lasciare il campo (dal 9′ s.t. PICCIONI 5,5 – Appena entrato mette in porta Carbonaro con un bel tocco di prima, che il compagno però non sfrutta ritardando troppo la conclusione. Male per il resto della partita, con anche un giallo stupido per provocazioni inutili a un avversario, ma anche il bel lavoro e conseguente assist per il gol del 2-2 di Carbonaro).
CARBONARO 6,5 – Sbaglia qualche scelta in avvio, ma si redime a metà primo tempo insistendo sulla sinistra e mettendo lui il tiro-cross che deviato trova il tocco di Cozzari per il pareggio. Colpisce un palo clamoroso in chiusura di primo tempo dopo aver trovato l’angolo perfetto per il tiro. Esagera con i dribbling in area in avvio di ripresa dopo la bella sponda di Piccioni, poi calcia male da ottima posizione sul bel cross di Iglio. L’ultimo a mollare, trova il gol del pareggio in pieno recupero.
COZZARI 6 – Fatica a districarsi tra la palla che rimbalza avanti e indietro senza controllo. Trova il gol (quattro nelle ultime cinque) del pareggio da punta vera (che non è) con un guizzo di testa che ribadisce in rete il tiro-cross deviato di Carbonaro. Non si vede più granché, nemmeno quando viene abbassato a centrocampo. Ci prova con un destro velleitario dalla distanza dopo il secondo svantaggio.
ALL. DI BENEDETTO 5 – Sceglie di mandare di nuovo in campo l’undici della settimana scorsa, affidandosi nuovamente a Cozzari punta e Mambelli terzino destro. Al netto del fatto che la partita prende i binari sbagliati per l’errore di un singolo (Giacomel) la SPAL gioca per troppi tratti del match sotto ritmo. Il campo non aiuta, ma manca l’apporto di giocatori determinanti come Malivojevic e Senigagliesi, oltre al sostegno dei terzini, mai capaci di garantire cross e supporto adeguato negli ultimi metri. Il pareggio permette alla SPAL di giocare la seconda metà del primo tempo a un livello più o meno accettabile, producendo anche un paio di occasioni. Nella ripresa però mancano idee e ordine, e i biancazzurri invece di aumentare la pericolosità e schiacciare il Faenza, finiscono per subire il secondo svantaggio e dover nuovamente rincorrere un pareggio che arriva grazie al solito Carbonaro. Deve per forza di cose riuscire a imprimere un’idea di gioco e un’identità più forte a una squadra che è troppo figlia delle invenzioni dei singoli.








