foto Filippo Rubin
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A poco più di una settimana dall’importantissima vittoria ai playout contro il Milan Futuro, il direttore dell’area tecnica Alex Casella è intervenuto in diretta su TMW Radio per fare il punto della stagione appena conclusa dalla SPAL, parlare dei programmi futuri e del rapporto col presidente Tacopina.

BILANCIO STAGIONALE – “La stagione è stata negativa e complicata, per come si era messa la situazione abbiamo ottenuto un successo importante nel mantenere la categoria. La squadra era formata da giocatori abituati a fare tutt’altre tipologie di campionati, quindi non era scontato portare a casa la salvezza con una squadra comunque di qualità come il Milan Futuro. Il punto di partenza di questa stagione arriva da più lontano: siamo partiti da 49 giocatori a contratto nell’estate 2024 e nei primi mesi di lavoro dovevamo soprattutto mandare via prima di pensare alle entrate, creando un clima negativo. Questo ha lasciato sicuramente degli strascichi e non siamo riusciti a portare  l’entusiasmo che questa piazza merita. Siamo la squadra del girone B con più pubblico in casa, quindi abbiamo anche il peso di giocare in una piazza importantissima, e purtroppo alcuni giocatori hanno pagato questa pressione. Tutti abbiamo fatto degli errori, ma abbiamo appreso tanto a livello di conoscenze: con la società abbiamo capito cosa non funziona e cosa va cambiato, dobbiamo scavare ancora più a fondo per capire cosa non è andato per il verso giusto non solo in quest’anno, ma anche in passato. Stiamo cercando di sistemare tutte le cose su cui possiamo intervenire, dando alla piazza quello che effettivamente merita”.

PROGRAMMI  – “L’obiettivo è quello proseguire con mister Baldini. Abbiamo scalato una montagna per arrivare a vincere in casa col Milan davanti a 11mila persone, questa è la cosa da cui ripartire. Aver passato questo scoglio è stato importante anche per i giocatori, ha rappresentato un’opportunità da cui ripartire. Non dobbiamo fare l’errore di buttare tutto e ricostruire da zero. Il peso di questa maglia deve essere come la corda di un arco, ci deve lanciare in avanti e non tirare indietro. In questa annata ci sono stati comunque elementi positivi come a esempio Antenucci, che ha chiuso la sua importantissima carriera in doppia cifra. Per quanto riguarda i giovani dobbiamo citare Rao, che ha fatto una stagione positiva soprattutto nella prima parte, è uno dei pochi 2006 nei professionisti a incidere così tanto. Quindi sì, ci sono stati anche elementi apprezzabili, ma sappiamo che dobbiamo fare campionati diversi da questo, è una consapevolezza ed è la cosa su cui lavoriamo già da lunedì dopo il playout, sette giorni su sette”.

ANTENUCCI –Del suo ruolo non ne abbiamo ancora parlato. Il presidente è stato qui per l’ultima partita col Gubbio (27 aprile), mentre Follano è stato presente per i playout. Le priorità erano salvarsi e poi capire le cose migliorabili. A oggi il tema sul futuro di Mirco non è stato ancora affrontato, ma sarà sicuramente oggetto di discussione del presidente Tacopina e del suo socio Follano”.

RAPPORTO CON TACOPINA – “Abbiamo avuto una buona sinergia sin dall’inizio. È una persona ambiziosa, orgogliosa, intelligente e aziendalista, nel senso che sa bene cosa ci vorrebbe. Purtroppo a Ferrara non gli sta riuscendo quello che gli è successo altrove. Ci confrontiamo giornalmente per capire cosa non sta funzionando. È un professionista che grazie alla sua esperienza può aiutare a uscire da questa situazione. In passato la frenesia di voler migliorare subito la situazione gli ha creato attorno questa etichetta di bruciare chiunque gli ruotasse intorno, ma questo non è lui. È una persona molto coerente che ha bisogno di avere confronti e soluzioni da ogni professionista che lavora con lui. Abbiamo trovato un’ottima sinergia e questa è una delle cose più positive che posso raccogliere in questa mia esperienza alla SPAL”.

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