Dopo quattro anni finisce nel modo più ignominioso l’esperienza di Joe Tacopina da proprietario della SPAL. La società ha ufficialmente bucato la scadenza del 6 giugno per l’iscrizione alla serie C e per questo verrà automaticamente esclusa da qualunque campionato professionistico. Sarebbero serviti circa 3 milioni per mandare avanti l’attività, non sono mai arrivati.
Gli aggiornamenti vanno dal più recente al meno recente.
Aggiornamento ore 22.45 – Il nostro liveblog termina qui. Per chi vuole approfondire ulteriormente abbiamo affidato i commenti di questa lunga giornata a una diretta video con Alessandro Orlandin e Leonardo Biscuola.
Aggiornamento ore 21.25 – Arriva una nota ufficiale di Alan Fabbri, sindaco di Ferrara: “Quella che stiamo vivendo è sicuramente una delle pagine più tristi e amare della nostra storia sportiva. Non sono abituato a raccontare tutti i passaggi fatti fino a poco fa per evitare tutto questo, soprattutto quando si tratta di un tema estremamente delicato che richiede calma, lucidità e tempestività. In ogni caso sono abituato a uscire pubblicamente solo quando ho delle certezze, nel bene e nel male. Ci abbiamo sperato fino all’ultimo con diverse chiamate alla proprietà, che non hanno però trovato rassicurazioni. Infatti è notizia di poco fa che la SPAL non giocherà in serie C: una ferita profonda per tutta la città, di cui la SPAL rappresenta identità, bandiera e orgoglio. Questa notizia arriva come un fulmine a ciel sereno anche per noi. Insieme all’assessore allo sport Francesco Carità, nelle scorse settimane avevamo già incontrato la dirigenza, dopo l’ennesima stagione che — pur tra mille sofferenze — ci aveva regalato sul campo la possibilità di restare tra i professionisti. Proprio per questo avevamo chiesto sincerità e garanzie sul futuro del club. Voglio essere chiaro: ci è sempre stato assicurato, a più riprese, che non ci sarebbero stati problemi per l’iscrizione. Oggi però dobbiamo prendere atto che la proprietà non ha avuto il rispetto che la città e la storia di questi colori meritavano, con una straordinaria tifoseria, che non ha mai mollato neanche nei momenti di maggiore sconforto. Non si gioca con il cuore di una città intera. Questo è il tempo della delusione, della rabbia, ed è giusto che sia così per chiunque abbia a cuore le nostre radici e la nostra storia. Ma è anche il tempo di non perdersi d’animo. Come sindaco, e come cittadino, sento il dovere di mettermi da subito in campo con la mia squadra, insieme a chi vorrà esserci, per costruire un nuovo percorso per la SPAL. Dispiace aggiungere all’amarezza altra amarezza, per la solita parte politica d’opposizione che ha voluto strumentalizzare, anche oggi, un tema che avrebbe dovuto tenerci tutti uniti nella speranza, scaricando invece su di me la colpa del fallimento di una società privata. Lo fanno forse per un pugno di voti, che comunque non sarebbero arrivati, perché i ferraresi, anche i più arrabbiati, riescono a distinguere bene le responsabilità, riconoscendo che il Comune non può fare nulla, se non cercare un dialogo con la proprietà. Cosa che abbiamo sempre fatto, sia con la proprietà che con la tifoseria, anche se non lo raccontiamo pubblicamente. Ferrara non può e non deve restare senza la sua squadra. Serve unità, serve l’impegno di tutti: istituzioni, imprenditori, tifosi. Sarà dura, ma dobbiamo provarci, per rispetto di noi stessi, per il futuro dei nostri ragazzi che hanno creduto in un sogno, per non perdere un pezzo della nostra anima. In questo momento, il mio pensiero e la mia solidarietà vanno anche ai tanti dipendenti della società, alle famiglie che hanno appena appreso di non avere più un lavoro. A loro dico che non saranno dimenticati e che come amministrazione ci impegneremo per cercare ogni possibile forma di sostegno e di attenzione. Con dignità e con coraggio, come abbiamo sempre fatto, a testa bassa ci rialzeremo, guardando avanti“.
Aggiornamento ore 21.05 – Il tema del domani della SPAL ora diventerà dominante e andrà di pari passo con quello della sorte della scatola vuota che diventerà l’attuale società. Già da lunedì 9 giugno dovrà entrare in scena con grande convinzione e lucidità l’amministrazione comunale per governare la fase di transizione. Di soggetti potenzialmente interessati ce ne sono e molti avevano adocchiato la SPAL già nei mesi scorsi prima di rendersi conto delle sue condizioni economiche quasi insostenibili nel breve termine.
La tifoseria ovviamente guarda con maggior favore a soluzioni di carattere locale, ma non è per niente da escludere che imprenditori o gruppi provenienti da altre zone d’Italia possano quantomeno prendere informazioni o tentare di imbastire un progetto. Ferrara, a differenza di altre piazze, ha tutto: pubblico eccezionale, strutture di prim’ordine, professionisti già formati e d’esperienza potenzialmente disponibili a ripartire con una nuova realtà, seppure dai dilettanti.
Aggiornamento ore 20.45 – Un’altra teoria che circola da qualche ora riguarda invece l’eventuale ripartenza dall’Eccellenza con una nuova società sportiva.
Come riportavamo in mattinata, le norme federali (articolo 52 NOIF, comma 10) stabiliscono che: “In caso di non ammissione al campionato di serie A, serie B e di serie C il presidente federale […] potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un campionato della LND di almeno due categorie inferiori rispetto a quello professionistico di origine, anche in soprannumero, purché adempia alle prescrizioni previste dal singolo comitato per l’iscrizione al campionato e non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla FIGC“.
Un’interpretazione molto restrittiva – per non dire punitiva – di questa norma in teoria potrebbe impedire a ex tesserati come Walter Mattioli di capitanare un nuovo soggetto candidato a ereditare la posizione della SPAL, visto che si tratta di un ex dirigente con poteri di rappresentanza che nel recente passato ha operato sulla stessa matricola federale. Non è infatti un mistero che l’ex presidente abbia già reso noto a persone a lui vicine d’essere pronto a presentare un progetto di ripartenza.
La questione è effettivamente controversa perché passibile di margine interpretativo. Due segretari sportivi attualmente in attività tra i professionisti hanno accettato di parlare con la nostra redazione a condizione di rimanere anonimi e, secondo l’opinione di entrambi, la norma non può essere applicata in modo indiscriminato senza tenere conto dei fatti che hanno portato la società sportiva da un assetto all’altro attraverso un cambio di proprietà. In altre parole se la FIGC davvero decidesse di non consentire a Mattioli di rappresentare una nuova SPAL verrebbe sollevato un problema di natura giuridico-sportiva con pochi precedenti.
Aggiornamento ore 20.15 – In serata Telestense ha dato la notizia della presentazione della domanda di iscrizione da parte della SPAL, seppur incompleta e quindi destinata a essere rigettata. La nostra redazione non è riuscita a ottenere conferme ufficiali su questo aspetto, che può sembrare di poco conto ma non lo è. Per due motivi: il primo è legato alla dinamica di ripescaggi e riammissioni e interessa soprattutto le realtà che vogliono entrare o rientrare in serie C; il secondo ha a che fare con cavilli di natura burocratico-gestionale che possono incidere sul prossimo futuro.
Scrive il collega Alessandro Sovrani: “La domanda sarà respinta, ma questo potrebbe evitare il fallimento della società di Joe Tacopina, a patto che, in fase successiva onori tutte le sue pendenze. Analogamente potrebbe fare richiesta di iscrizione al campionato di Eccellenza, ma viene da chiedersi come l’avvocato italoamericano, o chi per lui, potrebbe ripresentarsi anche solo nelle adiacenze di Ferrara“.
Se da un lato questo è tecnicamente possibile, non è una strada realmente percorribile per molti motivi. Prima di tutto perché è estremamente improbabile che sulla società non gravi una singola istanza di fallimento, soprattutto sul fronte dei fornitori. In secondo luogo perché dopo l’esclusione da parte della FIGC il Comune di Ferrara avrebbe tutte le ragioni per annullare le convenzioni per le strutture utilizzate dalla SPAL. Infine perché per iscrivere l’attuale SPAL in Eccellenza servirebbe saldare tutte le pendenze da qui al 30 giugno per un totale che si aggira sopra i 4 milioni di euro. Per non parlare degli eventuali provvedimenti di giustizia sportiva che colpirebbero Tacopina e Follano.
Aggiornamento ore 20 – Non c’è il minimo dubbio sulla mancata iscrizione della SPAL in serie C. Da quanto è stato possibile appurare in serata l’unico dipendente legato all’attività della prima squadra a uscire dal centro sportivo di via Copparo se n’è andato poco dopo le 17.30. Le porte del piano superiore sono state chiuse a chiave, le luci ovviamente spente. Da quanto si apprende l’ufficio di Joe Tacopina è stato sgomberato già nella serata di giovedì, anche piuttosto in fretta.
Aggiornamento ore 18 – Il giorno in cui la SPAL conosce la sua fine per mano di Joe Tacopina è anche lo stesso del 2021 in cui uscirono le prime indiscrezioni su un suo interessamento per la società, al tempo nelle mani della famiglia Colombarini. L’8 giugno la SPAL comunicò che effettivamente erano in corso dei dialoghi, poi tra luglio e agosto l’operazione venne finalizzata. All’epoca la squadra era in serie B, pur con un’impressionante zavorra di bilancio che poi si è rivelata fatale
Aggiornamento ore 17.45 – Da qui alla scadenza della mezzanotte non c’è da aspettarsi granché se non qualche dettaglio in più relativo agli eventi delle ultime 24-48 ore. Questo venerdì tramonterà con un enorme senso di mestizia e di rabbia, perché vale la pena ripeterlo: la SPAL non si iscriverà in serie C e verrà esclusa dal professionismo dopo i tonfi del 2005 e del 2012. Le prossime ore e i prossimi giorni serviranno per districarsi nel groviglio di problemi di una SPAL che diventa un’entità giuridica senza più uno scopo e per capire come la città dovrà per forza riorganizzarsi per ripartire dal punto più basso di sempre, ossia il quinto livello del calcio italiano.
Aggiornamento ore 16.10 – Tra gli aspetti più avvilenti c’è quello che riguarda il settore giovanile e quello femminile, che finiranno entrambi con l’essere azzerati vanificando così un prezioso lavoro fatto negli anni dai vari responsabili e da tutti i dirigenti e tecnici passati per il centro “G.B. Fabbri”. Tutti i ragazzi saranno liberi e ben pochi – se non proprio nessuno – avranno voglia di rispondere all’eventuale chiamata di una nuova SPAL tra i dilettanti. A rendere surreale questo passaggio storico c’è anche un aspetto pratico: sabato 7 giugno alle ore 15 in via Copparo si giocherà SPAL-Ascoli della categoria Under 16, semifinale di ritorno del campionato di categoria di serie C. I giovani biancazzurri di mister Eros Schiavon scenderanno in campo pur sapendo che è tutto finito, a prescindere da ciò che riusciranno a fare sul campo. Stesso discorso si applica per l’Under 17, attesa venerdì 16 a Rieti dalle Final Four per il titolo italiano di serie C.
Aggiornamento ore 16 – Con l’arrivo dell’orario stimato come limite massimo per completare le procedure le speranze di un esito positivo scendono allo zero virgola, se non proprio allo zero. La SPAL si avvia inesorabilmente all’esclusione dal professionismo, la terza della sua storia dopo quelle del 2005 e del 2012. Un epilogo traumatico e umiliante che porta la firma di Joe Tacopina. Appena cinque anni dopo aver salutato la serie A (agosto 2020) la maglia biancazzurra si ritrova al suo punto più basso di sempre nonostante ambizioni e proclami sempre all’insegna di obiettivi di tutt’altra natura.
Aggiornamento ore 15.20 – Stando ai dati contenuti dal bilancio d’esercizio approvato al 30 giugno 2024 la SPAL aveva in quel momento 201 rapporti di lavoro attivi, di cui 35 a tempo indeterminato, 164 a tempo determinato e 2 Co.Co.Co. (collaborazione coordinata e continuativa). Tolti calciatori e staff (che dal 1 luglio saranno liberi di accasarsi a piacimento), per tutti gli altri si apre una fase di enorme difficoltà e profonda incertezza. Considerato anche che i lavoratori avrebbero dovuto ricevere entro oggi stipendi e relativi contributi per i mesi di marzo e aprile, andrà valutato se verrà presentata istanza di fallimento in tribunale (come di norma avviene in questi casi) per tentare di recuperare il recuperabile. Un principio che vale anche per i tantissimi fornitori della SPAL che ora rischiano di veder evaporare ciò che gli spettava.
Aggiornamento ore 15 – Nei giorni e nelle settimane a venire ci attenderà un enorme lavoro di “scatola nera” per capire cosa è accaduto davvero nell’ultimo periodo. In tre settimane si è passati dai quasi 11mila al Mazza per SPAL-Milan Futuro e ai discorsi sulla prossima stagione al disastroso crac per mancanza di fondi. Dalle informazioni disponibili al momento pare evidente si sia creata una frattura di carattere personale tra Joe Tacopina e Marcello Follano. Così come trapela che Tacopina abbia tutta l’intenzione di attribuire questa catastrofe a un presunto clima di ostilità che avrebbe improvvisamente allontanato nuovi investitori da lui individuati. Tali nuovi soggetti sarebbero dovuti essere decisivi nel fornire le risorse per sostenere la società. Un’argomentazione che se effettivamente utilizzata non farà alcuna presa su una comunità distrutta e inferocita e servirà probabilmente solo a schermare parzialmente Tacopina dalle attenzioni dei media statunitensi.
Aggiornamento ore 14.45 – Più passa il tempo e più circolano le storie più disparate di chat in chat. Tra queste:
1) Che attorno all’ora di pranzo, o poco dopo, sarebbero arrivati i fondi per l’iscrizione.
2) Che sia già in corso lo sgombero degli uffici del centro sportivo “G.B. Fabbri”.
Entrambe le storie, abbiamo appurato dalle fonti a disposizione, sono false. Sui conti della SPAL non è pervenuto alcun versamento, né è stato annunciato dagli Stati Uniti. In sede invece sono presenti solo pochi dipendenti, ovviamente di umore nerissimo, ma non è in corso alcuna smobilitazione.
Aggiornamento ore 12.45 – Non arrivano notizie nuove e questa è ovviamente è la notizia peggiore. Rispetto a un’ora fa si sa solo che giocatori e staff tecnico sono stati convocati virtualmente per una riunione in videoconferenza in cui hanno parlato i principali dirigenti della SPAL. Non è ancora chiaro quale sia stato l’ordine del giorno.
Aggiornamento ore 11.15 – Sembra esserci un certo consenso, anche tra osservatori esterni che hanno competenze in materia, sull’orario da considerare limite massimo per una disperata operazione in extremis. Sarebbe la fascia oraria compresa tra le 16 e le 17. Se eventualmente i fondi (circa 2,5 milioni di euro) dovessero arrivare dopo questo limite le speranze sarebbero praticamente azzerate.
Aggiornamento ore 10.30 – C’è un comunicato della Curva Ovest pubblicato via Facebook. Oggi tra le altre cose inaugura la tre giorni di festa indetta già da molto tempo al parco urbano “Giorgio Bassani”: “Sono ore di grande apprensione: la nostra storia e il futuro di decine e decine di lavoratori e di centinaia di ragazzi delle giovanili, sono appesi a un filo. Un filo logoro che sta per rompersi perché un pezzo di merda incapace ha pensato bene di ridursi all’ultimo momento e di infliggerci un nuovo dolore. Le speranze sono poche, a quanto pare, e a meno di machiavellici colpi di scena elaborati da sto esaltato del cazzo, spariremo. Nelle stesse ore, ci sarà la nostra festa, la festa della Curva Ovest e purtroppo temiamo che non ci sarà un cazzo da festeggiare. Ma, anche dovesse succedere il peggio, dobbiamo trovare la forza di farlo, di fare festa, di stringerci ancora una volta tra noi, come è stato per l’ultima partita dei play-out, dobbiamo di nuovo essere un pugno chiuso e trasformare un momento di dolore in una vera e propria manifestazione del nostro orgoglio e della nostra forza! Perciò partecipiamo, incontriamoci, discutiamo, programmiamo il da farsi e FACCIAMOLO ALLA FESTA DELLA OVEST! Sarà il nostro quartiere generale, il nostro fortino, il posto in cui mettersi spalla a spalla, in cui appoggiarsi a un fratello o da cui far partire tutta la nostra rabbia! Ti aspettiamo Curva Ovest, ti aspettiamo FERRARA! STIAMO INSIEME. Di nuovo. Uno a fianco all’altro. Qualunque cosa succeda. Forza S.P.A.L.“.
Aggiornamento ore 10.15 – In momenti così concitati non filtra granché dalle persone che stanno disperatamente tentando di dare un futuro di qualche genere alla SPAL. La spugna non è stata ancora gettata e per quanto è dato a sapere rimangono aperti i contatti tra New York e Ferrara, malgrado negli Stati Uniti sia ancora notte fonda.
Aggiornamento ore 9.30 – Tutto tace dalla sede della SPAL, che peraltro è meno popolata del solito per il timore di possibili contestazioni più o meno improvvisate.
Aggiornamento ore 8.15 – Tra le tante teorie strampalate che in queste ore capita di leggere online sulle piattaforme social c’è anche quella secondo cui la SPAL potrebbe presentare una parte della documentazione (es.: tassa d’iscrizione e fideiussione) per poi sistemare il resto dopo il 6 giugno attraverso qualche deroga, magari accettando di ricevere altri punti di penalizzazione.
Non funziona così: il corposo Manuale Licenze Nazionali 2025/2026 parla chiaro: “L’inosservanza del termine perentorio del 6 giugno 2025, anche con riferimento ad uno soltanto degli adempimenti previsti dai precedenti paragrafi I), II), III), V) e VI) per la partecipazione al Campionato Professionistico di competenza, determina la mancata concessione della Licenza Nazionale 2025/2026“.
In altre parole: se manca uno dei pezzi importanti previsti dalle norme si rimane fuori, senza possibilità d’appello se non in circostanze eccezionali (inapplicabili per la SPAL).
Aggiornamento ore 8.00 – Gli scenari possibili, al momento, sono solo due: iscrizione della SPAL in serie C e prosecuzione dell’attività oppure esclusione dal campionato, con conseguente crisi e ripartenza di una nuova società dal campionato di Eccellenza regionale. Fino al 2024 sarebbe stato consentito di iscriversi in sovrannumero in serie D, ma la modifica delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali) della FIGC ha escluso questo scenario.
Recita l’articolo 52, comma 10: “In caso di non ammissione al campionato di serie A, serie B e di serie C il presidente federale […] potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un campionato della LND di almeno due categorie inferiori rispetto a quello professionistico di origine, anche in soprannumero, purché adempia alle prescrizioni previste dal singolo comitato per l’iscrizione al campionato e non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla FIGC“.
Aggiornamento ore 7.50 – Ovviamente si dibatte molto, anche dentro gli ambienti di via Copparo, sulla dinamica degli eventi che hanno portato a questo punto. Pensare a un atto intenzionale di Tacopina e Follano non sembra avere una logica: entrambi vedrebbero evaporare nel nulla i loro investimenti e si ritroverebbero a fronteggiare procedimenti giudiziari per l’inevitabile crac della società, peraltro con un procedimento che si annuncia complicatissimo. Stride anche la differenza tra le parole spese in sede di programmazione post-playout – con promesse di budget consistenti e ambizioni d’alta classifica – e l’amara realtà di queste ore.
Aggiornamento ore 7.30 – Non che questo migliori le cose, ma la scadenza di oggi rischia di far saltare tante altre realtà storiche. Oltre alla Lucchese – già dichiarata fallita da un tribunale – sembrano arrivate al capolinea anche Triestina e Brescia. E non sono da escludere altre sorprese negative dopo il termine della mezzanotte.
Aggiornamento ore 7.15 – In rassegna stampa c’è da segnalare l’intervento di Francesco Carità – dell’assessore allo sport del Comune di Ferrara – sulle pagine de Il Resto del Carlino: “Qualche settimana fa come amministrazione avevamo incontrato la dirigenza della SPAL per ottenere chiarimenti a fronte di tutto ciò che era accaduto negli ultimi anni e ci avevano rassicurato che per l’iscrizione non ci sarebbero stati problemi, e che la prossima stagione sarebbe stata diversa da quella precedente sotto ogni punto di vista. Volevamo garanzie sul futuro del club e della squadra, perché quello che era successo negli ultimi tempi non doveva più ripetersi. Ribadisco, ci era stato confermato che era tutto a posto. Per questo le notizie che stanno giungendo dagli ambienti della SPAL ci preoccupano e sorprendono. Abbiamo attivato tutti i canali possibili con la società e attendiamo sviluppi. Sappiamo perfettamente cosa c’è in ballo, non certo solo il campionato di serie C ma una storia gloria e numerosi posti di lavoro“.
Aggiornamento ore 7.10 – Tecnicamente rimane una flebile speranza di farcela nel corso della giornata di venerdì, ma più di qualcuno in via Copparo parla apertamente della necessità di un vero e proprio “miracolo”. Lo ha fatto anche un dipendente della società rivolgendosi direttamente ad alcuni rappresentanti degli sponsor attraverso una comunicazione informale su Whatsapp.
Aggiornamento ore 7.00 – Fino alla tarda serata di giovedì era rimasta qualche piccola speranza di avere notizie dagli Stati Uniti, dove Tacopina e Follano si trovano attualmente, rispetto al trasferimento di fondi necessario per salvare la SPAL. Come nei due giorni precedenti i due avrebbero assicurato di “essere al lavoro” per risolvere la crisi, ma non si hanno ulteriori elementi visto che i loro telefoni sono spesso suonati a vuoto, anche quando erano dirigenti a chiamare.