Sabato 20 e domenica 21 dicembre si giocano le quattro gare dei quarti di finale di Coppa Italia dilettanti dell’Emilia-Romagna. Le 8 squadre rimaste sono state abbinate tramite sorteggio in base a macroaree territoriali e si sfideranno in gara unica.

* Macroarea 1
Nibbiano&Valtidone-Vianese (domenica 21 dicembre)
Brescello Piccardo-Fiorenzuola (domenica 21 dicembre)

* Macroarea 2
Pietracuta-SPAL (sabato 20 dicembre)
Mezzolara-Massa Lombarda (sabato 20 dicembre)

Per le semifinali, previste per mercoledì 14 gennaio, si passerà al sorteggio integrale con abbinamenti decisi secondo la graduatoria della fase a gironi (miglior qualificata contro peggior qualificata). La finale regionale si giocherà sabato 31 gennaio in campo neutro e in caso di parità al fischio finale sono previsti tempi supplementari e calci di rigore.

Chi riuscirà a sollevare il trofeo del comitato regionale passerà quindi alla fase nazionale che coinvolge altre 18 squadre da tutta Italia. La LND (Lega Nazionale Dilettanti) subentra nell’organizzazione e divide le pretendenti in 8 gruppi geografici per iniziare a comporre il tabellone.

* Gruppo A: Liguria – Lombardia – Piemonte Valle d’Aosta
* Gruppo B: Friuli Venezia Giulia – vincente tra Trento e Bolzano – Veneto
* Gruppo C: Emilia-Romagna – Toscana
* Gruppo D: Marche – Umbria
* Gruppo E: Lazio – Sardegna
* Gruppo F: Abruzzo – Molise
* Gruppo G: Basilicata – Campania – Puglia
* Gruppo H: Calabria – Sicilia

Nei casi dei gruppi A e B si disputano dei triangolari, negli altri invece si gioca con la formula andata e ritorno per determinare chi passa al tabellone finale con abbinamenti già determinati dalla LND.

Anche in questo caso la fase a eliminazione diretta prevede direttamente i calci di rigore in caso di parità con eccezione della finale. Chi riesce ad arrivare in fondo a questa maratona (14 partite dalla fase regionale alla finalissima nazionale) ottiene “il titolo sportivo per chiedere l’ammissione diretta in serie D per la stagione successiva” come stabilito dall’articolo 49 delle NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC).

Quella scelta dalla federazione è una formulazione che lascia un margine di dubbio per ragioni di ordine pratico e viene applicata in modo identico anche alle squadre vincitrici dei 19 gironi dei vari campionati d’Eccellenza. Questo perché non sempre le società che emergono dai campionati regionali riescono a soddisfare i requisiti per partecipare alla serie D e gli organici di ogni stagione vengono di volta in volta “rattoppati” con riammissioni o iscrizioni in sovrannumero (es.: quella della SPAL) in caso di crac tra i professionisti.

In altre parole: la vincitrice della Coppa Italia Dilettanti sale in serie D? Sì, a patto ovviamente che sia in grado di iscriversi. Ma c’è un altro dettaglio: nel caso in cui tutte e quattro le semifinaliste siano già state promosse attraverso la vittoria del proprio girone in campionato, il posto-promozione che deriva dalla Coppa Italia non viene assegnato. È ciò che è successo nell’edizione 2024/2025 del torneo: a trionfare sono stati i lombardi del Rovato Vertovese che dopo aver trionfato nel girone C di Eccellenza Lombardia hanno poi sconfitto il Barletta nella finalissima di coppa. I pugliesi – al pari delle altre semifinaliste Sansepolcro e Giulianova – erano comunque tranquilli in quanto già promossi in serie D.

Le squadre lombarde e pugliesi peraltro sono quelle che hanno avuto più successo nella competizione, almeno da quando esiste l’attuale formula (1999). L’unica squadra dell’Emilia-Romagna arrivata alla finale da 26 anni a questa parte è stata il Salsomaggiore nel 2022, ma fu sconfitta dal Barletta.

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