foto ufficio stampa Genoa CFC
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La pausa nazionali è terminata e per la SPAL è già tempo di tornare a concentrarsi sul campionato. I biancazzurri vogliono tenere viva la striscia di cinque risultati utili consecutivi messi assieme dopo la sconfitta al debutto, ma dovranno fare i conti con un Genoa che da più parti è considerata la squadra favorita per la promozione diretta. Per capire come arriva il Grifone alla sfida di Ferrara abbiamo chiesto informazioni al collega Alessandro Legnazzi, della testata Pianetagenoa1893.

Dopo un mese e mezzo di campionato il Genoa si ritrova al quinto posto a quattro punti dalla vetta. Che giudizio si può dare sull’inizio di stagione dei rossoblù?
“Riprendo le parole di Jagiello, centrocampista rossoblù, pronunciate dopo aver battuto il Modena: ‘Potevamo fare di più’. Se lo spogliatoio è consapevole di questo significa che il Genoa ha perso dei punti per strada, a mio avviso nelle partite casalinghe con Benevento e Parma, terminate entrambe sul risultato di parità. Con maggiore attenzione il distacco dalla testa della classifica sarebbe stato minore”.

Gli addetti ai lavori considerano all’unanimità il Genoa come la grande favorita per il ritorno immediato in serie A. Questa pressione potrebbe rappresentare un problema per lo staff e la rosa del Grifone?
“Non lo è per chi è abituato alla pressione e ha la personalità o l’esperienza per gestirla. Il Genoa ha un’organico sensibilmente ringiovanito rispetto alla scorsa stagione e Blessin è pur sempre un (semi)debuttante nel calcio italiano: due fattori che rallentano la crescita. Quello che appare chiaro, dopo quest’inizio di campionato, è che il livello di concorrenza per la promozione sarà elevato e molto più variegato rispetto a quanto visto nella scorsa stagione”.

La squadra non segna molto, (solo 7 reti in 6 partite), ed è la formazione che va meno in gol di quelle ai piani alti. Come si spiega questo dato? Può rappresentare un campanello d’allarme in vista del futuro?
“Sì, ma la squadra crea più di un’occasione da gol a partita. Manca la freddezza davanti al portiere e un migliore coinvolgimento di Coda – giocatore da oltre cento gol in B – in fase di finalizzazione. Mister Blessin chiede un lavoro eccessivo all’uomo che lo scorso anno ha lanciato il Lecce in serie A con le proprie trasformazioni”.

Quali sono invece i punti di forza? Chi sono i giocatori in grado di fare la differenza?
“Rispondo generalmente indicando l’organico. La società ha dotato Blessin della migliore rosa del torneo: ne sono profondamente convinto. L’arma in più è la qualità a disposizione che, tuttavia, presume capacità di scelta e lucidità nella lettura della partita. Fattori, questi ultimi, che forse devono essere ancora affinati del tutto”.

L’era Preziosi si è chiusa ormai da un anno con la cessione al gruppo americano 777 Partners. Che bilancio si può tracciare dopo dodici mesi sotto la nuova gestione?
“Presumo che la retrocessione non sia stata un dramma per la società, cosa che invece è stata per la tifoseria. Perdere la serie A ha consentito al Grifone di liberarsi di molte zavorre (in ultimo, il contratto faraonico di Shevchenko, primo errore di 777) e iniziare la progressiva sistemazione del bilancio”.

Dopo il finale negativo dello scorso anno, la conferma di Blessin non era per nulla scontata: è l’uomo giusto per puntare alla promozione diretta?
“Ho più di una perplessità legate all’incapacità di parlare l’italiano di base dopo quasi nove mesi in Italia e alla rigidità tattica che lo distingue. Blessin ha a disposizione molte risorse per riuscire nella promozione immediata, ma come detto bisognerà trovare i giusti equilibri per centrare l’obiettivo”.

In vista di sabato pomeriggio, quale potrebbe essere il modulo e l’undici titolare scelto dal tecnico tedesco?
“Il mister ha stravolto un po’ le carte nelle ultime partite, ma penso che a Ferrara vedremo il suo consueto 4-2-3-1, con Martinez tra i pali, difesa composta da Hefti, Dragusin, Bani e Pajac; a centrocampo Ilsanker e Frendrup; dietro a Coda possono agire Portanova, Aramu e Gudmundsson. Infortunati Ekuban e Badelj, oltre al lungodegente Sturaro”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (4-2-3-1): Martinez; Hefti, Dragusin, Bani, Pajac; Ilsanker, Frendrup; Portanova, Aramu, Gudmundsson; Coda.

SQUALIFICATI: nessuno
INDISPONIBILI: Badelj, Ekuban, Sturaro
IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Strootman (C, Marsiglia); Puscas (A, Reading); Aramu (C, Venezia); Melegoni (C, Atalanta); Coda (A, Lecce); Yalcin (A, Besiktas); Ilsanker (C, Eintracht Francoforte); Pajac (D, Brescia); Dragusin (D, Juventus); Martinez (P, Lipsia); Mihaila (A, ACS Bucarest); Bugonovic (P, Vojvodina)

IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Cambiaso (D, Juventus); Lerager (C, Copenaghen); Ghiglione (C, Cremonese); Paleari (P, Benevento); Caso (A, Frosinone); Destro (A, Empoli); Criscito (D, Toronto)



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