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Nel nome del padre, dei figli e dello spirito… sportivo, Mattia Valoti e Vanja Milinković-Savić hanno cognomi già noti nel mondo del calcio e hanno l’intenzione di dimostrare con i fatti di poter scrivere altre pagine memorabili delle rispettive dinastie.
Mattia si porta dietro l’eredità di Aladino Valoti, anche lui giocatore biancazzurro per una stagione nel 1987-88: è cresciuto nelle giovanili del Milan prima di trovare la sua consacrazione nelle ultime due stagioni a Verona. Vanja invece, con una figura davvero imponente visti i due metri di altezza, è il fratello del centrocampista Sergej della Lazio e, dopo un anno di apprendistato all’ombra di Sirigu, sogna di potersi giocare le sue carte con continuità.

MATTIA VALOTI
Queste le parole del direttore Vagnati per presentare il nuovo centrocampista spallino: “Continua la dinastia dei Valoti a Ferrara. Oltre a essere amico del padre, conosco Mattia sin dalla Primavera del Milan ed è un ragazzo che, pur avendo grandi qualità, ancora non le ha espresse a pieno, sicuramente anche per colpa sua. È umile e sa dove migliorare, credo che il nostro ambiente e il nostro tipo di gioco glielo permetteranno. Arriva in prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza”.
Subito dopo è toccato allo stesso Valoti prendere la parola, prima di rispondere alle domande dei cronisti presenti: “Sono molto contento di essere qui, era una piazza in cui avevo espresso il desiderio di venire a giocare dopo che l’anno scorso ero rimasto molto colpito dallo stile di gioco della squadra e dalla spinta del pubblico. Credo ci siano ottimi presupposti, nel modulo del mister mi vedo come mezzala, sia a destra che a sinistra; ora si tratta di capire il prima possibile cosa mi chiederà di fare e di dare il mio contributo per raggiungere l’obiettivo comune. Il trequartista l’ho fatto a inizio carriera nelle giovanili del Milan, ma ora sono diversi anni che non gioco in quella posizione, anche perché tra serie A e B poche squadre si schierano con l’uomo dietro alle punte. Mio padre è stato qui circa trent’anni fa, una sola stagione, ma le sue parole sono sempre state tutte positive e quando è arrivata la chiamata del direttore mi ha detto di non pensarci un attimo, perché Ferrara dal punto di calcistico, e non solo, merita molto, anche grazie al calore dei suoi tifosi. Un ambiente favorevole sicuramente aiuta, nonostante noi siamo dei professionisti rimaniamo persone che sentono gli umori attorno a loro. L’anno scorso a Verona non è andato per il verso giusto quasi nulla e alla fine si era creato un clima abbastanza difficile”.

VANJA MILINKOVIĆ-SAVIĆ
Oltre alla stazza di ingombrante Vanja Milinković-Savić sembrerebbe avere anche una spiccata personalità, come confermato dalle parole di Davide Vagnati. Il direttore sportivo ha sottolineato che così come servono i bravi ragazzi all’interno di un gruppo sono fondamentali anche i giocatori grintosi e un po’ più ruvidi. E anche per questo motivo il fratello minore di Sergej, arrivato a Ferrara in prestito secco dal Torino, darà una grossa mano ai biancazzurri per raggiungere l’obiettivo salvezza. Queste le sue poche parole, anche a causa di un italiano che lui stesso ha definito ancora non buono: “Sono molto contento di essere arrivato alla SPAL . Quando il mio procuratore mi ha messo al corrente dell’interesse di questa società nei miei confronti ho chiesto un parere ad alcuni amici che hanno giocato qui, come Marchegiani e Bonifazi, ed entrambi mi hanno parlato benissimo della squadra, dello staff e della piazza. Sono pronto a dare il massimo per questa maglia, qualsiasi cosa mi chiederà l’allenatore io sono a disposizione. Anche per tirare le punizioni. Sono sei anni che gioco tra i pali, da bambino giocavo con mio fratello, ma non ero mai stato in porta. Gomis non lo conosco personalmente, però ho visto alcuni spezzoni di sue partite ed è molto bravo. Anche io sono forte, sarà un bel duello”.



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