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In attesa che la SPAL si esprima in maniera un pochino più esaustiva sul tema del sequestro da parte dello stadio da parte della Procura di Ferrara, emergono nuove informazioni sui prossimi capitoli della vicenda. Pare infatti che già per il prossimo lunedì (15 luglio) possano essere programmati alcuni test strutturali sulle coperture di curva Est e gradinata allo scopo di confermare – o aggiornare – le conclusioni tratte dal consulente nominato dal magistrato. Il procuratore capo Andrea Garau, nell’ambito di una dichiarazione rilasciata a La Nuova Ferrara, ha detto: “Vogliamo assolutamente mettere la SPAL nella condizione di giocare il prima possibile nello stadio“, facendo presente che entro il mese in corso, nella migliore delle ipotesi, la parte relativa agli esami potrebbe essere conclusa.

Una volta svolti i test sembrano essere tre gli scenari plausibili che potrebbero realizzarsi. Il primo vedrebbe il dissequestro, in tempi relativamente brevi, di curva Est e gradinata con relativa “restituzione” alla SPAL per le sue normali attività. In tal caso verrebbero esclusi interventi rilevanti alle strutture, ammesso che i risultati dei test li richiedano. Se l’ipotesi temporale delineata dal procuratore fosse rispettata, in teoria la SPAL non dovrebbe aver problemi a debuttare in campionato e nella peggiore delle ipotesi giocherebbe lontano da Ferrara una singola partita.
Diverso è il discorso nel caso i test evidenziassero delle carenze strutturali di qualche tipo, tali da giustificare un qualche tipo di intervento. Con uno scenario di questo tipo molto – se non tutto – dipenderebbe dall’entità dei lavori, perché si potrebbe andare dal piccolo aggiustamento ad un cantiere massiccio.
C’è quindi una terza ipotesi, ossia che i tempi della giustizia possano andare in una direzione opposta a quella degli interessi della SPAL e dei suoi tifosi. Dopo i test in programma la prossima settimana i risultati potrebbero indurre a programmare ulteriori verifiche, o potrebbe anche giungere una richiesta – da parte degli indagati e dei loro legali – di incidente probatorio. Se così fosse toccherebbe ad un giudice nominare un perito al di sopra delle parti (quindi non selezionato dalla Procura), con tempi che potrebbero dilagarsi anche sopra i due mesi.

A fronte di tutte queste variabili, la SPAL sta inevitabilmente valutando varie opzioni. Giocare al Paolo Mazza resta ovviamente la priorità assoluta del club biancazzurro, ma lo spettro di un trasloco temporaneo inducono la dirigenza a ragionare sulle soluzioni più logiche. Nell’ordine: Dall’Ara di Bologna (come nelle estati 2017 e 2018), anche in virtù dei buoni rapporti tra le due società, oppure Orogel Stadium-Dino Manuzzi di Cesena. L’impianto romagnolo, utilizzato anche nel corso del recente Europeo Under 21 può contare su una capienza di 20mila posti.



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