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Dopo cinque giornate di campionato c’è già una certezza: la Primavera della SPAL è senz’altro una squadra che non annoia il suo pubblico. La vittoria per 6-3 contro il Venezia ultimo in classifica racchiude tutto quello che si può immaginare in una partita di calcio spettacolare, ma alla fine ciò che conta davvero sono i tre punti e il ritorno alla vittoria per i biancazzurri. Il successo mancava dalla prima giornata. Una boccata d’ossigeno per Fiasconi e i suoi ragazzi, a seguito di un mese complicato che ci si può finalmente mettere alle spalle guardando i prossimi impegni con ottimismo.

Schierate a specchio in un 433 offensivo, SPAL e Venezia aprono la festa del gol già dopo cinque minuti dal fischio d’inizio, grazie ad un pregevole scambio Babbi-Ellertsson che fa esultare immediatamente i padroni di casa: il numero nove spallino si allarga in fascia e di prima libera con il tacco l’islandese, perfetto ad inserirsi centralmente e fulminare Rendic sul palo opposto. Il Venezia prova subito a reagire e per poco non sfiora il pareggio con una grande azione di Kichi, ma è un fuoco di paglia che rimarrà l’unica azione degna di nota del primo tempo degli ospiti. La SPAL domina pressoché in ogni zona del campo, e pur senza costruire palle gol nitide quando avanza, dà sempre l’impressione di poter far male. Un minuto dopo la mezz’ora ecco arrivare il 2-0 ad opera di Tunjov, con la decisiva complicità del portiere avversario che si oppone mollemente al tiro non certo irresistibile del centrocampista estone. Il terzo gol è opera invece di Cuellar e arriva con una giocata classica: finta a rientrare appena dentro l’area e sinistro che non lascia scampo al numero uno degli arancioneroverdi, le cui sorti sembrano già segnate quando l’arbitro fischia l’intervallo.

La ripresa racconta però ben altro e regala emozioni inattese. Appena rientrata la SPAL mette a segno la quarta rete con il perfetto inserimento di Cannistrà, libero di fare quello che vuole in un’area in cui i difensori veneziani marcano con una leggerezza imperdonabile. Poco dopo, quando è lecito pensare che la gara non abbia più niente da dire, ecco sbucare dal nulla il Venezia: una  punizione defilata crea scompiglio nell’area spallina e il più lesto ad approfittarne è il capitano avversario Mazzoletti, che sigla il gol della bandiera all’apparenza utile solo per salvare la faccia. Col passare dei minuti però (e con l’ingresso del peperino Meraglia, che cambia volto ai suoi) il Venezia tira fuori l’orgoglio e inizia a schiacciare la SPAL nella propria metà campo, finendo con l’essere premiata da due incredibili rigori in successione che riaprono il match: il primo, a onor del vero, è molto dubbio, ma l’arbitro senza pensarci due volte fischia la massima punizione che proprio Meraglia trasforma. Il secondo invece è un chiaro fallo di mano sul quale il direttore di gara non può soprassedere: sul dischetto questa volta si presenta Kichi che calcia ugualmente alla perfezione, scatenando l’entusiasmo dei veneti. La SPAL trema di fronte ad un’ipotetica rimonta avversaria che avrebbe dell’incredibile, ma per sua fortuna la parte finale di gara non riserva altre amare sorprese. Anzi, sono gli spallini a segnare altre due reti che chiudono una delle sfide più emozionanti viste sul sintetico del “G.B. Fabbri”. Per la regola del “non c’è due senza tre”, l’arbitro fischia ancora una volta un calcio di rigore, questa volta per fallo sul biancazzurro Teyou. Dagli undici metri si presenta Cuellar, impeccabile nella trasformazione e decisivo nel scacciare la paura che poteva giocare qualche brutto scherzo. Il Venezia non ne ha più e così nel finale c’è gloria anche per Sare, veterano del settore giovanile: il centrocampista è bravo a seguire gli sviluppi dalla fascia sinistra e presentarsi in area per concludere con un potente sinistro, chiudendo la festa del gol che fa felice la SPAL.

Nel dopo gara mister Luca Fiasconi sorride, nonostante le complicazioni patite all’inizio della seconda parte di gara: “Anche nella partita col Cittadella (2-2) c’eravamo complicati la vita, ma oggi siamo riusciti a far valere la nostra superiorità e siamo stati bravi a  rimanere sul pezzo, chiudendola bene negli ultimi venti minuti. Dalla metà campo in su siamo molto talentuosi nella fase di possesso, forse siamo un po’ troppo sbilanciati, ma alla fine credo sia anche giusto così: bisogna continuare a lavorare per farli crescere e bisogna fargli capire dove sono le carenze da colmare. Per essere più concreti preferisco tenere in campo i giocatori di qualità. Ci siamo dati diversi obiettivi ad inizio anno sapendo che sarebbe stata una stagione non facile, ma se miglioriamo ci possiamo togliere tante soddisfazioni“.

SPAL-Venezia 6–3 (pt 3-0)

SPAL(4-3-3):Meneghetti; Iskra, Farcas, Cannistrà, Alessio; Zanchetta (dal 1’s.t. Teyou), Tunjov (dal 25’s.t. Kryeziu), Sare; Cuellar (dal 45’s.t. Campagna), Babbi (dal 25’s.t. Minaj), Ellertsson (dal 25’s.t. Spina) . A disp. Galeotti, Valesani, Pasqualino, Uddenas, Fregnani, Horvath. All. Fiasconi

Venezia (4-3-3):Rendic; Caradonna, Mazzoletti, Galliani, Quieto (dal 38’s.t. Gomiero); Fossati (dal 1’s.t. Marchesan), Stalla (dal 38’s.t. Crescente), Candic; Rossi (dal 6’s.t. Meraglia), Flora, Kichi. A disp. Fabbian, Bossi, Compagno, Peresin, Antinoro, Pasqual, Scanferlato, Baubakar. All. Marangon.

Arbitro: Sig. Federico Fontani di Siena. Ass.ti: Miniutti-Segat.
Marcatori: al 5’p.t. Ellertsson (S), al 31’p.t. Tunjov (S), al 46’p.t. e al 30’ s.t su rigore Cuellar (S), al 4’ s.t. Cannistrà (S), al 6’ s.t. Mazzoletti (V), al 16’ s.t. Meraglia (V) su rigore, al 18’ s.t. Kichi (V) su rigore, al 46’ s.t Sare (S).
Ammoniti: Sare (S), Zanchetta (S), Farcas (S), Caradonna (V), Stalla (V), Meraglia (V), Mazzoletti (V).
Note: Giornata nuvolosa. Campo sintetico. Angoli: 4-3 Recuperi: 2‘p.t.- 3‘s.t.



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