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Da una parte c’è un presidente, quello della SPAL, che mercoledì ha parlato di presentazione del nuovo allenatore già “nella prossima settimana“. Dall’altra c’è un altro presidente, quello dell’Empoli, che giovedì ha rivelato come già da una ventina di giorni Pasquale Marino avesse deciso di proseguire altrove la sua carriera:

Siamo contenti del lavoro di Marino, anche se nelle ultime dieci gare ci aspettavamo di più. Circa venti giorni fa ci ha comunicato che avrebbe voluto un’esperienza diversa e ne abbiamo preso atto. 

Insomma tutto sembra essere pronto per l’insediamento per il sesto allenatore della gestione-Colombarini. Toccherà a Marino condurre la SPAL in una serie B 2020-2021 che si annuncia ricchissima di incognite, sia per l’identità del progetto tecnico, sia per il contesto nel quale il campionato sarà disputato. Considerato che il governo non consentirà la riapertura degli stadi almeno fino al prossimo 15 ottobre, la prima parte della stagione verrà verosimilmente disputata ancora a porte chiuse o con afflussi minimi di pubblico. Senza trascurare che un nuovo protocollo di sicurezza per giocatori, dirigenti e staff ancora non c’è e la Figc è tutt’altro che disponibile ad adottare quello dell’ultimo mese e mezzo, con i tesserati sottoposti a tamponi ogni tre giorni.

Il tecnico siciliano – il quarto della storia biancazzurra dopo Paolo Lombardo (1990/91), Salvatore Bianchetti (1995-97) e Francesco Buglio (2007/2008) – porta in dote l’esperienza di una carriera iniziata nel 1997 in cui ha collezionato 188 panchine in serie A (tra Catania, Udinese, Parma e Genoa) e 280 in serie B con 8 diverse squadre. Nel suo curriculum ci sono quattro promozioni: una dalla C2 alla D (Paternò 2001), due dalla C2 alla C1 (Paternò 2002 e Foggia 2003) e una dalla B alla A (Catania 2006). Il punto più alto della sua carriera è stato rappresentato dal biennio 2007-2009 all’Udinese in serie A, con due settimi posti e la partecipazione alla Coppa Uefa.

Marino al momento è al nono posto nella classifica degli allenatori in attività con il maggior numero di presenze in serie B. Davanti a lui ci sono Zeman (319), Iachini (319), Pillon (323), Tesser (350), Ventura (369), Novellino (374), Foscarini (383) e Castori (464).

Nell’ultima stagione Marino è stato ingaggiato a fine gennaio da un Empoli in grave difficoltà: in quel momento i toscani erano in piena zona playout in serie B. Alla fine è arrivata la qualificazione ai playoff all’ultima giornata disponibile, grazie a un cammino fatto di 9 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Le speranze di promozione sono svanite nel primo turno di playoff contro il Chievo Verona.

Il presidente empolese Corsi si è detto comunque soddisfatto del lavoro dell’allenatore: “Riguardo la partita di martedì sera non ho niente da rimproverare alla squadra, né tanto meno rimpianti. I ragazzi si sono espressi al meglio e potevano ottenere il passaggio del turno. Purtroppo i play-off, tranne quelli di C1, non ci hanno mai regalato grandi soddisfazioni. Un bilancio della stagione? Come impostazione tecnica è stata una delle peggiori della mia gestione, abbiamo cambiato due volte la squadra e sbagliato un cambio di allenatore. Forse in avvio abbiamo dato un po’ troppo spazio alle esigenze del primo tecnico andando su giocatori che non ritenevamo utili e siamo andati fuori tema cosi come facemmo nella prima parte di stagione un anno fa”.



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