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Vicenza-SPAL (24^ giornata di serie B) è finita 1-1, ma oltre al risultato com’è andata? Vediamolo nel dettaglio con un’analisi approfondita.

L’AVVERSARIO
Si può dire che da fine gennaio il Vicenza stia godendo di un periodo di forma discreto, con 6 punti conquistati nelle ultime 5 partite, che costituiscono praticamente la metà dei 13 totali al momento in cui si apprestava ad ospitare la SPAL. Reduce dal pareggio 2-2 subito in rimonta dal Pisa, mister Cristian Brocchi opta per due soli cambi nell’undici iniziale per fare posto ai nuovi arrivati Lukaku e Teodorczyk fin qui utilizzati per soli 189’ in totale a causa di infortuni. Panchina per Meggiorini, capocannoniere dei biancorossi con 4 gol assieme a Diaw (autore di altrettanti assist). Stessi gol segnati da Proia, cercato dalla SPAL a gennaio e finito al Brescia.

Formazione
1-4-3-1-2
Contini;
Bruscagin, Brosco, De Maio, Lukaku (43′ pt Crecco);
Cavion, Zonta, Ranocchia (31′ st Giacomelli);
Da Cruz (18′ st Meggiorini);
Diaw, Teodorczyk (1′ st Dalmonte).
Allenatore: Brocchi.

LA SPAL
1-4-3-1-2
Alfonso;
Dickmann, Vicari, Capradossi, Celia;
Da Riva, Zanellato, Mora (42′ st Zuculini);
Mancosu;
Rossi (12′ st Melchiorri), Colombo (33′ st D’Orazio).
Allenatore: Venturato.

LA PARTITA
Si sono viste una prestazione e una strategia di gara diverse da quelle delle ultime uscite per gli uomini di Roberto Venturato. Questo però non ha aiutato ad avere la meglio di un Vicenza abile a cambiare a partita in corso. La SPAL ha mantenuto il baricentro alto e mostrato un pressing offensivo, in maniera opposta rispetto all’atteggiamento più moderato nella propria metà campo visto fin qui dall’arrivo del nuovo allenatore. Si è tentato in alcune circostanze anche di attaccare il portiere avversario, come avveniva nelle prime giornate con Colombo sempre molto aggressivo all’interno dell’area di rigore anche in fase di non possesso. Al 75’ in una situazione simile, cercando di approfittare del controllo di palla non perfetto del portiere, Mancosu è stato ammonito a causa di un intervento in scivolata che ha colpito Contini.

Nel corso della prima frazione di gioco il Vicenza ha cercato una costruzione bassa manovrata, anche se sotto pressing avversario. Ed è proprio nel primo tempo che avvengono gli unici tiri in porta della SPAL (tra cui il gol di Rossi), effettuati tra il 21’ e il 26’ e propiziati da recuperi palla in zona alta. Il secondo tempo invece ha visto il Vicenza effettuare più costruzioni dirette e ricercare in generale un gioco più verticale, con Diaw molto spesso vincitore dei duelli contro i centrali spallini. Proprio Vicari e Capradossi sono stati ammoniti nel corso del primo tempo, entrambi a causa di interventi scomposti ai danni di Diaw. Da lì in poi l’attaccante del Vicenza ha avuto a proprio favore anche una buona percentuale di duelli aerei, servendo da riferimento offensivo per la propria squadra.
Probabilmente per tentare di sfruttare la profondità lasciata alle spalle della linea spallina tenuta alta, Brocchi nell’intervallo decide per l’ingresso in campo del brevilineo Dalmonte (169cm) e non di Meggiorini, al posto di Teodorczyk (188cm), dato comunque non in grande condizione fisica alla vigilia.

In una ripresa in cui il Vicenza ha avuto le migliori occasioni per passare in vantaggio, la SPAL può comunque parzialmente recriminare prima per il palo al 83’ colpito da Melchiorri, poi per il rigore a favore al 87’ prima assegnato dall’arbitro e poi annullato dopo consulto con il VAR.

FASE DIFENSIVA

Oltre alla consueta linea difensiva a quattro, la novità principale è costituita da Zanellato in posizione di play, preferito quindi a Esposito. Rispetto ad altre partite sono due gli attaccanti tenuti alti dal mister spallino a disinteressarsi della fase difensiva, in quest’ottica anche l’impiego di Rossi sembra più consono alle sue caratteristiche. Se nelle altre uscite veniva infatti utilizzato più sulla trequarti, per giocare tra le linee come raccordo tra centrocampo e l’unica punta, contro il Vicenza non si abbassa mai troppo. Questo anche per poter iniziare da subito il pressing offensivo sulla risalita.

La costruzione manovrata del Vicenza del primo tempo si allarga sistematicamente sui terzini, con la zona centrale presidiata da Rossi, Colombo e Mancosu alle loro spalle. Con palla in zona laterale mentre Zanellato rimane principalmente come schermo davanti alla difesa (Teodorczyk gioca più tra le linee in quella porzione di campo rispetto a Diaw), la mezzala di parte esce sul terzino, mentre quella opposta, muovendosi verso l’interno, riesce a marcare Da Cruz staccato in posizione di trequartista. In questi frangenti sia Dickmann sia Celia non sempre accorciano sulle mezzali avversarie nel caso si allarghino, questo per non lasciare spazio alle proprie spalle in caso di verticalizzazione avversaria dal terzino alla punta.

FASE OFFENSIVA

Nel corso della partita la SPAL ha avuto la possibilità di gestire maggiormente il possesso palla in conseguenza ad una pressione degli avversari portata a partire dalla metà campo. Specialmente durante il primo tempo la ricerca dello sviluppo è stata tentata attraverso triangolazioni a partire dalla zona laterale destra, con modalità ricorrenti a volte apparse come codificate. È il caso ad esempio del minuto 17’ in cui una sequenza di passaggi simile ad una vista pochi minuti prima porta Mancosu in possesso all’interno dell’area avversaria:
– Sul giro palla della linea difensiva il pallone arriva a Dickmann sulla destra;
– Dickmann trasmette il pallone a Da Riva allargatosi sulla sua stessa ampiezza;
– Sia Rossi sia Colombo sono scivolati lato palla in zona: qui Da Riva, sfruttando un velo di Rossi, passa centralmente per Colombo;
– Colombo scarica su Rossi che serve l’inserimento centrale di Mancosu proprio nello spazio lasciato libero dalle due punte spalline;
– Mancosu dall’interno dell’area cerca di fornire un assist con un passaggio in orizzontale per Mora dalla parte opposta, ma il passaggio è corto e viene intercettato dalla difesa avversaria.

Al minuto 83’ si vede la possibilità più concreta della SPAL di passare in vantaggio. Da un contrasto vinto da Da Riva, giunto dal lato destro spallino per chiudere Dalmonte sulla trequarti dal lato opposto, nasce la transizione positiva con un’immediata verticalizzazione. Celia trova Melchiorri che si muove incontro e di testa riesce a servire D’Orazio in profondità. Melchiorri, proseguendo l’azione alle spalle del compagno, partecipa alla ripartenza creata contro i quattro difensori avversari, in cui è lui stesso a finalizzare sul passaggio nuovamente di D’Orazio all’interno dell’area di rigore. Il tiro viene respinto prima dal palo, poi dalla schiena di Contini, finendo successivamente in fallo laterale. Questo tipo di collaborazione tra i due uomini più avanzati ricorda in maniera simile i movimenti già visti tra Vido e Finotto ad esempio contro il Pordenone.

MOMENTI SALIENTI

25’ – Gol SPAL 0-1 (Rossi)
Il gol del vantaggio nasce da un recupero di Zanellato sulla trequarti offensiva, dopo che il Vicenza aveva conquistato il possesso appena pochi secondi prima al limite della propria area. Sottolineando una parità numerica negli ultimi 40 metri di campo, catturata nel frame seguente, la SPAL attraverso una serie ininterrotta di 5 passaggi consecutivi porta Rossi in possesso al limite dell’area, dove una palla che sembrava chiusa dall’intera difesa avversaria grazie all’iniziativa del singolo si trasforma nel gol del momentaneo 0-1.

46’ – Gol Vicenza 1-1 (Cavion)
Allo scadere dei 2’ di recupero del primo tempo la SPAL subisce il pareggio dei padroni di casa. Poco prima dell’ultimo minuto la SPAL si trova a battere una rimessa laterale a proprio favore con Celia. Il terzino batte in avanti su Mancosu che però non riesce a proteggere il pallone dall’intervento di Diaw e perde il possesso. L’attaccante avversario punta centralmente la porta mentre la difesa scappa. In prossimità dell’area, con la copertura di Capradossi e Dickmann, è Vicari ad uscire per affrontare Diaw. Qui la scelta è di andare a contrasto e non temporeggiare per favorire l’ulteriore recupero di Zanellato, ma l’intervento che ne risulta è falloso e sugli sviluppi della punizione che ne scaturisce è Cavion a segnare calciando da fuori area un pallone in uscita inizialmente respinto.

Sergio Restano ha 31 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.



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