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Como-SPAL (28^ giornata di serie B) è finita 0-2, ma oltre al risultato com’è andata? Vediamolo nel dettaglio con un’analisi approfondita.

L’AVVERSARIO
Il Como arriva dai due precedenti pareggi con Brescia e Alessandria e ospita la SPAL con l’organico rimaneggiato a causa di infortuni e squalifiche, in cui spicca l’assenza dell’ex Cerri (8 gol e 4 assist in 22 partite). Assente da diverse giornate anche l’esterno Chajia, che all’andata con un suo tiro non trattenuto da Thiam aveva propiziato il vantaggio ad opera di Gliozzi dopo appena un minuto di gioco. Anche per sopperire alla prolungata assenza del calciatore marocchino sono arrivati a gennaio Blanco (Valencia) e Ciciretti (Pordenone), entrambi schierati dal primo minuto rispettivamente come esterno sinistro e destro di centrocampo.

Formazione
1-4-4-2
Facchin;
Vignali (77′ Kabashi), Bertoncini, Solini, Ioannou;
Ciciretti, Arrigoni, Bellemo, Blanco (77′ Iovine);
Gliozzi, La Gumina (58′ Gabrielloni).
Allenatore: G. Gattuso.

LA SPAL
1-4-3-1-2
Thiam;
Dickmann, Vicari (17′ Meccariello), Capradossi, Celia;
Da Riva, Viviani (65′ Esposito), Zanellato;
Mancosu (53′ Pinato);
Colombo (65′ Melchiorri), Vido (65′ Rossi).
Allenatore: Venturato.

LA PARTITA
Con il passare delle settimane dall’insediamento di Venturato, si può osservare la SPAL con un atteggiamento sempre più aggressivo in fase di non possesso, anche in trasferta. Al netto delle prestazioni con Monza, Reggina e Parma difficilmente giudicabili, dopo le prime tre partite coincise con altrettanti pareggi, è sempre più raro vedere la squadra difendersi esclusivamente nella propria metà campo.

La gara del Sinigaglia ha visto costantemente la SPAL protagonista di un pressing immediato sulla costruzione avversaria, contenendo il Como a volte anche negli ultimi 35 metri. I padroni di casa, pur cercando alternative alle soluzioni adottate inizialmente in fase offensiva, sono riusciti raramente a portare il possesso in maniera organizzata nella metà campo spallina. Osservando le statistiche la proporzione tra palle perse e recuperate è in realtà simile tra le due squadre, ma la differenza sostanziale è nella zona di conquista. La SPAL ha potuto beneficiare maggiormente di transizioni positive sulla trequarti offensiva, come nel caso del gol dello 0-1 di Vido.

Nonostante i cambi prematuri di Vicari (17’) e Mancosu (53’) per infortunio, la strategia di gara per gli uomini di Venturato non è mai cambiata. Quando è sembrato che il pressing della SPAL perdesse di efficacia lasciando più spazio agli avversari, al 65’ l’allenatore ha effettuato contemporaneamente le tre sostituzioni rimanenti con gli ingressi di Esposito, Rossi e Melchiorri autore poi del definitivo 0-2.

Con una prestazione generosa in termini di volume di occasioni offensive, la SPAL si è resa purtroppo protagonista di diverse opportunità di finalizzazione fallite a tu per tu con il portiere avversario, specialmente nel primo tempo con Vido, Mancosu e Colombo entrambi imprecisi di testa. A livello difensivo sono state concesse azioni sporadiche e raramente pericolose, concise con qualche iniziativa come i tentativi da fuori di Ciciretti o ad esempio il contropiede di Blanco su corner a favore della SPAL, interrotto con un fallo tattico a centrocampo da Meccariello, che gli è costato giustamente l’ammonizione.

FASE DIFENSIVA

La linea difensiva a quattro spesso si è trovata in parità numerica contro gli avversari, che soprattutto in costruzione hanno tenuto gli esterni di centrocampo alti, senza però attaccare la profondità con delle verticalizzazioni. Viviani occupa prevalentemente la posizione di schermo davanti alla difesa, mentre Da Riva sulla destra e Zanellato dalla parte opposta come mezzali sono più larghi ed escono eventualmente sui terzini avversari. Mancosu è spesso piatto rispetto a Vido e Colombo e partecipano tutti e tre alla fase difensiva schermando ogni linea di passaggio centrale.

Inizialmente la SPAL parte con una prima linea di pressione formata solo da Vido e Colombo, con Mancosu più arretrato sulla seconda linea assieme a Da Riva e Zanellato. Una volta entrato in possesso uno dei due terzini avversari, subendo l’uscita delle mezzali spalline, cercava il passaggio in verticale sull’esterno di centrocampo o della punta di parte, alla ricerca dello smarcamento tra le linee incontro al portatore. La risposta spallina è consistita nel mantenere la marcatura sia con i terzini sia con i centrali a tutto campo, seguendo gli avversari e tentando l’anticipo quando possibile. Aggiungendo anche la supremazia nei duelli aerei di Vicari, Meccariello e Capradossi, per gli avversari è stato possibile giocare per larghi tratti solo spalle alla porta, perdendo diversi possessi.

Per migliorare la fase di possesso il Como ha provato ad abbassare anche Arrigoni in fase di costruzione, provocando l’avanzamento di Mancosu sulla prima linea di pressione (in foto sopra), per mantenere efficace il pressing. Da qui in poi la costruzione del Como, senza aver ricevuto sostanzialmente benefici, inizierà a diventare molto più diretta, con il portiere Facchin a rinviare in zona centrale.

FASE OFFENSIVA

Nell’immagine proposta si può osservare lo scaglionamento utilizzato dalla SPAL nello sviluppo della fase offensiva. In questo caso il Como difende interamente sotto la linea del pallone e sia Vicari sia Capradossi tengono corta la squadra, senza avere avversari da marcare preventivamente. L’ampiezza nell’occasione è mantenuta da Da Riva e Celia, con il pallone ricevuto poi proprio da quest’ultimo prima di perderlo dopo un tentativo di traversone ribattuto da un avversario. La SPAL rimane nella metà campo avversaria e dopo aver recuperato il pallone in seguito al fallo laterale scaturito in precedenza, dopo uno scambio tra Colombo e Da Riva, sarà Vido ad arrivare al tiro al limite dell’area piccola, chiuso però da un avversario.

Al minuto 18’ doppia occasione da gol per la SPAL. Con Colombo normalmente impegnato più largo a destra per sfruttare eventualmente il suo mancino al tiro, il lato opposto vede alternarsi a rotazione sia Vido sia Mancosu, col trequartista abituato ad agire in quella posizione anche come mezzala. È proprio il numero 8 spallino ad appoggiare all’altezza del dischetto del rigore, servendo l’inserimento centrale di Vido, che tenta una conclusione di prima intenzione mancando l’impatto con il pallone. Questo attraversando l’area senza deviazioni arriva però tra i piedi dell’accorrente Viviani, che effettua un traversone sfruttato proprio da Mancosu rimasto ancora dalla parte opposta. Il colpo di testa quasi senza opposizione del trequartista finisce a lato, sul secondo palo.

MOMENTI SALIENTI

31’ – Gol SPAL 0-1 (Vido)
Alla mezz’ora di gioco, il pressing spallino viene ricompensato con il recupero palla che genera il gol del vantaggio. Sulla costruzione iniziata dal fondo dal Como, il pallone giunge ancora una volta agli esterni di centrocampo, che subendo la marcatura avversaria sono sempre orientati per proteggere il pallone e faticano a proseguire l’azione offensiva. È il caso di Ciciretti, al quale viene sottratto il pallone dopo un contrasto con Celia. La transizione positiva vede protagonista Zanellato che dalla sinistra riesce a portare in pallone in area e a servire in maniera fortunosa Vido che finalizza, ancora una volta libero da marcature e più reattivo dei difensori avversari anticipati a centro area.

70’ – Gol SPAL 0-2 (Melchiorri)
Come già mostrato in altre situazioni, si può notare come nello sviluppo spallino non sia inusuale vedere l’ampiezza mantenuta da Celia a sinistra e Da Riva sulla destra. È proprio Da Riva che chiude una triangolazione con Dickmann e consente al terzino spallino di arrivare sulla trequarti offensiva, sovrapponendosi all’interno. Successivamente, coinvolgendo anche Esposito e Rossi con una sequenza di passaggi di prima, è ancora Dickmann a rendersi protagonista con l’assist per Melchiorri smarcato in posizione centrale. Lo stesso assist avrebbe potuto rivelarsi vincente anche per l’inserimento di Zanellato, che non è seguito dagli avversari e termina l’azione accanto a Melchiorri, entrambi soli davanti a Facchin.

Sergio Restano ha 31 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.



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