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La sfida alla capolista porta in dote alla SPAL la dodicesima sconfitta stagionale e l’ultimo posto in classifica. Il Frosinone fa bottino pieno a Ferrara con le reti di Lucioni e Caso, mentre i biancazzurri si fermano al gol di Prati annullato dal VAR e poco altro.

VOTO DI SQUADRA 5,5 –  La partita era chiaramente proibitiva per la differenza di valori, ma la SPAL aveva ben poco da perdere e questa poteva essere l’occasione per dare un segnale perlomeno di carattere. Per spirito di applicazione la prova non sarebbe nemmeno da considerare del tutto insufficiente, tenendo conto anche della giusta dose di sfortuna sul gol annullato e sull’occasione di La Mantia, ma rimane l’evidenza di una squadra che pare totalmente disarmata e che offensivamente fa tremendamente fatica anche solo a creare qualcosa di interessante.

POMINI 6 – Oddo aveva lasciato trapelare la necessità di esperienza al posto dell’infortunato Alfonso e lui compirà 42 anni tra due settimane. Rispolverato titolare da SPAL-Brescia del dicembre 2021, viene chiamato in causa spesso con i piedi e infonde sicurezza al reparto sbagliando poco o nulla. Non ha responsabilità sui gol.

DICKMANN 5 – Baez e Frabotta lo costringono a limitare le discese, ma lo schieramento a quattro prevedeva anche questo. Non è più quello di inizio stagione e si vede: fatica parecchio a trovare il tempo giusto per la giocata in entrambe le situazioni. Sbaglia palloni apparentemente elementari. Male nel raddoppio su Caso che se ne va facilmente e segna lo 0-2 (dal 35′ s.t. ALMICI ng – Ritrova il campo per far rifiatare il capitano irriconoscibile dell’ultimo periodo. Non ha modo di incidere, come era ampiamente preventivabile per tempo a disposizione e binari presi dalla partita).

ARENA 5,5 – Trova un paio di buoni lanci per La Mantia e anticipa spesso un cliente scomodo come Moro. Ci mette lo zampino anche in attacco con il tocco per il gol annullato a Prati. Nel secondo tempo cala con qualche lettura sbagliata e un appoggio di testa che rischia di regalare il tris a Caso.

MECCARIELLO 6 – Leadership e spirito combattivo, anche nella guida della linea a quattro. Sbaglia in costruzione anche perché nessuno si muove di fronte a lui e lo dimostra col linguaggio del corpo. Nel finale si spinge in avanti come a provare a dare l’esempio ai compagni meno intraprendenti.

TRIPALDELLI 5 – Sbaglia ben due volte nell’occasione del primo gol: prima perde Moro che non trova la porta, poi Lucioni lo anticipa e fa 0-1. In fase di spinta non migliora, sbagliando appoggi elementari e i (pochi) cross che arriva a mettere (dal 35′ s.t. CELIA ng – In campo al posto di un Tripaldelli che aveva faticato fin dal primo minuto: non aggiunge niente, ma la SPAL aveva ormai tirato i remi in barca).

PRATI 6 – Ha le chiavi del centrocampo e sbaglia raramente, risultando utile anche con anticipi e intercetti. Avrebbe anche il merito di trovare il pareggio e il primo gol tra i professionisti con una mezza rovesciata da distanza ravvicinata, cancellato però dal VAR. Nel finale cala come tutti, ma è l’ultimo a tirare indietro la gamba.

ZANELLATO 5 – Fatica a trovare posizione e si impegna più che altro in fase di interdizione. In generale ci riuscirebbe anche, ma cade sul più bello quando Caso lo salta come un birillo nell’occasione del raddoppio. Poco efficiente in impostazione dove difficilmente trova una giocata alternativa allo scarico all’indietro o al passaggio laterale.

FETFATZIDIS 5,5 – Nelle idee del mister dovrebbe garantire la superiorità numerica ma ci riesce solo a sprazzi. Poco dopo lo svantaggio La Mantia gli costruisce una buona opportunità ma perde l’attimo per il tiro, mentre in avvio di ripresa è lui a rientrare e calciare vicinissimo all’incrocio. Comunque troppo poco (dal 18′ s.t. MONCINI 5 – Entra per dare peso all’attacco dopo il secondo gol degli ospiti: apporto nullo e anzi controproducente, con scelte inspiegabili).

NAINGGOLAN 5 – Inizia con almeno tre lanci millimetrici dei suoi a cambiare campo e con una botta al volo dal limite che si spegne sul fondo. Poi si eclissa totalmente, sparendo dai radar e rimanendo negli spogliatoi all’intervallo, si spera solo per motivi atletici (dal 1′ s.t. TUNJOV 5 – Suo il cambio di campo da cui Fetfatzidis si crea l’occasione da gol, poi giochicchia senza trovare soluzioni. Prova ad inventare qualcosa nell’uno contro uno, ma non salta praticamente mai l’avversario: perlomeno sopperisce con tenacia e intensità, ma per le qualità che dovrebbe avere ci si aspetta di più).

MAISTRO 5,5 – L’approccio alla partita non è dei migliori e si conferma un po’ indolente, almeno all’apparenza. Di buono ci mette il primo tiro in porta della SPAL nato da un’iniziativa personale che porta al calcio d’angolo del possibile pareggio (annullato) e lo strappo in avanti con assist per la grande occasione di La Mantia (dal 23′ s.t. ROSSI 5,5 – In campo per metà tempo pur con una condizione fisica non all’altezza: potrebbe voler dire tanto sul momento di questa SPAL. A pochi minuti dal suo ingresso avrebbe l’occasione per riaprirla ma calcia malissimo di punta).

LA MANTIA 5 – Pescato sistematicamente in fuorigioco dai compagni con palloni interessanti nei primi minuti, rimedia abbassando il suo raggio d’azione e trovando qualche buona sponda aerea. Nel secondo tempo ha la palla del pareggio e punta sulla potenza, ma Turati si supera. Nell’occasione del gol di Lucioni è un pochino pigro nel pressing su Baez che crossa troppo liberamente.


ODDO 5,5
– Prova l’inaspettato cambio tattico contro la prima della classe anche per tentare una strada un po’ più speculare. Il ritorno alla difesa a quattro si rivela rischioso e infatti sono gli esterni a pagare le difficoltà principali.



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