foto Filippo Rubin
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Si fa ancora fatica a dirlo o anche solo a pensarlo, ma la SPAL non esiste più. Quello di sabato 7 giugno è uno risvegli più amari della storia della città, proprio nel weekend nel quale è in corso la festa della Curva Ovest e con ancora negli occhi il mancino di Juani Molina che si infila all’incrocio dei pali sancendo quella che doveva essere la fine dell’incubo biancazzurro.

L’attaccante argentino è stato tra i primi a commentare sui social l’avvilente epilogo di venerdì: “Oggi il calcio piange, oggi un’intera città piange. Il motivo? Sempre lo stesso… gente di merda che infanga questo bellissimo sport, gente senza sentimenti, senza passione, gente senza amore. Mi dispiace tanto, Spallini. Che l’amore per la SPAL non muoia mai. Scelgo di portare con me ricordi incredibili e una grande ammirazione per tutte le persone che hanno sostenuto la squadra giorno dopo giorno, nei suoi momenti migliori e più che mai nei suoi peggiori, senza alcun interesse in cambio. Soprattutto, a tutti i grandi lavoratori che hanno perso non solo il lavoro, ma anche la squadra della loro vita. Che niente e nessuno possa cancellare l’amore per la SPAL. Grazie per avermi reso parte di tutto questo”. 

foto Filippo Rubin

Ovviamente Molina non è stato l’unico che si è preso un momento per parlare di ciò che significa la fine della SPAL. C’è stato il toccante intervento di Antenucci (ne parliamo a parte), ma anche quelli di ragazzi di prima squadra e settore giovanile. Tra questi vi è anche un ferrarese e spallino come Cesare Galeotti: “Dieci anni della mia vita con questi colori sono svaniti in un secondo. Sono riuscito a coronare il sogno di ogni bambino ferrarese, giocare con la maglia della SPAL. Una passione tramandata di padre in figlio… dei colori che sono simbolo di un qualcosa che va al di là del tifo. Per me sei stata, sei e sarai sempre casa. E vada come vada sarò sempre uno SPALLINO”.

foto Filippo Rubin

A Galeotti si sono uniti altri tre ragazzi cresciuti calcisticamente a Ferrara e transitati in prima squadra: Filippo Saiani, Alessandro Boccia e Nicolò Contiliano, con quest’ultimo che tramite immagini, video e parole ha spazzato via certe accuse che gli sono state rivolte dopo il Carpi-SPAL della passata stagione: “Cara SPAL… potrei mettere 1000 foto che raccontano il mio percorso, ma ne metto due per farvi capire che sia da piccolo sia da grande la fame, l’impegno, il sacrificio e l’attaccamento alla maglia c’è sempre stato. Un ragazzino di otto anni che entra in questo centro fantastico e sogna di arrivare ad esordire al Mazza. Sono stati anni meravigliosi e pieni di gioia, soddisfazioni e anche momenti difficili. Un ringraziamento grande va soprattutto alle persone che dall’inizio fino a oggi hanno lavorato in secondo piano, ma che sono stati sempre fondamentali per far andare avanti tutto questo. Un ringraziamento va a tutte le persone che mi hanno aiutato per arrivare a esordire fino alla serie B: con voi la mia famiglia, i miei amici, mio nonno da lassù e soprattutto a voi tifosi che mi avete accolto come un ragazzo, ma che mi avete fatto diventare adulto e questo non lo scorderò mai. Vi porterò sempre nel mio cuore perché sarete per sempre la mia famiglia. Torneremo grandi ne sono sicuro FORZA SPAL”.

Molti ragazzi hanno preferito usare il minimo indispensabile di parole, se non proprio nessuna, comunicando il proprio stato d’animo con immagini in maglia biancazzurra ed emoji di cuori spezzati. Nel suo post Alessandro Bassoli ha espresso concetti (purtroppo) già toccati da altri suoi colleghi: Passo le ore a chiedermi cosa ne sarà della SPAL. Di chi ci lavora ogni giorno e di chi la tifa da sempre, facendo sacrifici enormi. Avevamo il compito di salvarla all’ultima giornata. Non solo per noi, ma per tutti i ferraresi che l’hanno sempre considerata sacra. Non potevamo tradire quei bambini che ogni domenica andavano allo stadio con i nonni, i ragazzi che macinavano chilometri per seguirla, gli impiegati che lavoravano dietro le quinte con dignità, pur tra mille preoccupazioni. E noi, anche se con fatica, ce l’abbiamo fatta. Poi, con un’imbarazzante mancanza di rispetto, tutto è stato spazzato via in pochi istanti. Una città orfana del suo calcio, ma che potrà sempre contare sul bene più prezioso: la sua gente. La stessa che mi ha insegnato cosa vuol dire davvero appartenere a qualcosa. E che, ne sono certo, saprà stringersi ancora una volta per tornare più forte di prima. Con rispetto, con dolore, ma anche con gratitudine. A Ferrara, alla SPAL, a voi tutti: grazie. Vi voglio bene”.

foto Filippo Rubin

Ma a partecipare è anche chi ha vestito la maglia biancazzura per poco tempo, a esempio Vittorio Parigini e Hamza Haoudi. Proprio l’italo-marocchino ha speso bellissime parole nonostante mesi che non lo hanno visto protagonista: “L’ho vissuta sul campo, col sudore e col cuore, non solo una maglia ma un pezzo d’onore. Vederla cadere, fa male davvero, ma rifarei ogni passo, ogni corsa. Fiero di essere stato parte di lei anche ora che tutto sembra andar via. La SPAL è caduta, ma dentro di me non morirà mai, resterà casa mia”. Di tenore simile le parole di Cristian Spini, altro arrivo del mercato di gennaio: “Oggi è un giorno triste per tutti coloro che hanno vissuto i colori biancazzurri sulla propria pelle, è un giorno triste per il calcio. Il mio pensiero va a tutti coloro che hanno speso anche solo un istante della propria vita per dedicarlo alla SPAL, e siete tanti, tantissimi. Ma sono sicuro che un giorno ritornerà, e tornerà ancora più forte sempre con la spinta di tutti voi. Volevo dire grazie, perché è stato un privilegio poter indossare questi colori… dicono che ti accorgi del vero valore delle cose quando le perdi, ecco oggi ancora di più mi rendo conto del valore che ha questa squadra, questa città. Grazie a tutti, a partire dai miei compagni, società, staff, magazzinieri, a tutti coloro che lavorano per la SPAL e a tutta la gente che ci mette passione. Ferrara non morirà mai!“.

foto Filippo Rubin

Significativa anche la riflessione di Ludovico D’Orazio: “Il calcio è una fonte di legame che va oltre ogni cosa, che fa provare emozioni, fa innamorare, fa godere e fa piangere sia chi è in campo ma soprattutto chi è sugli spalti. Le generazioni continuano a passarsi il testimone tra di loro e portare avanti una passione che non finirà mai! La SPAL è stata desiderio di tanti calciatori negli ultimi anni e quando la vivi quotidianamente ne capisci i motivi. Una città che vive di calcio, che ama la sua squadra forte o scarsa che sia, che vinca o che perda. Una realtà fuori da qualsiasi standard che si è sempre distinta per la sua attitudine quasi britannica. Quando sono arrivato a Ferrara nel 2021 ho impiegato poco a capire cosa voleva dire essere uno spallino. Quattro anni dopo lo sono diventato come un qualunque cittadino Ferrarese e di questo non me ne pentirò mai. Ogni viaggio ha un inizio e una fine… oggi il viaggio della SPAL finisce, ma solo per qualche istante, perché ripartirà e tornerà grande come lo è sempre stata! Grazie a tutti i dipendenti della società che ho conosciuto in questi anni. Grazie curva ovest. Grazie Ferrara. GRAZIE SPAL! NON CAMMINERAI MAI SOLA“.

foto Max Mucciante

Un gran numero di messaggi di affetto è poi arrivato dai molteplici ex che hanno indossato la storica maglia biancazzurra. Tra questi Gomis, Celia, Peda, Heidenreich e Zilli: l’attaccante friulano, nonostante il poco tempo trascorso a Ferrara (da gennaio a giugno dello scorso anno), non ha mai nascosto il suo affetto per la piazza.

Nella pattuglia degli ex spallini che hanno voluto esprimere un pensiero troviamo anche Federico Viviani e Salvatore Esposito. Il primo è intervenuto così tramite i propri canali social: “Che colpo al cuore… un dolore inspiegabile… una notizia che mai e poi mai mi sarei aspettato di ricevere. Il mio pensiero e il mio abbraccio più caloroso va a tutti i tifosi e soprattutto a tutte le persone che lavorando nell’ombra hanno SEMPRE FATTO GRANDE LA SPAL perché senza di voi niente sarebbe stato possibile in tutti questi anni ai massimi livelli del calcio italiano….VI MERITATE MOLTO DI PIÙ! Tornerete a gioire tutti insieme e io con voi… vi voglio bene, Federico”.

Il secondo, oggi allo Spezia, oltre a esprimere il proprio dispiacere, ha anche lanciato una frecciatina alla figura colpevole e responsabile di questa situazione, ovvero Joe Tacopina che nel 2021 aveva polemizzato con Esposito e col suo procuratore: “Cara Ferrara… non ci sono parole. Posso solo dirvi che siete una piazza e una tifoseria che meriterebbe i massimi palcoscenici e oggi mi ritrovo a leggere di un epilogo indegno e vergognoso nei confronti della vostra storia. Ferrara per me è sempre stata casa e sempre lo sarà. Purtroppo un personaggio ha deciso di giocare con una città intera portandola nel baratro (così come aveva deciso di infangare con enormi cose inventate il mio nome). Sono sicuro che tornerete dove meritate! Maial la SPAL. Vi voglio bene”.

foto Filippo Rubin

Insomma la tragedia sportiva che ha colpito non solo la SPAL, ma lo sport ferrarese in generale, ha toccato tante figure che hanno avuto la fortuna di sentire sulla loro pelle la passione che trasuda questa città.

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