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Considerato che Benevento-SPAL (venerdì, ore 20.30) servirà solo per le statistiche e la tentazione di dare un’occhiatina alle altre partite della 38^ giornata sarà davvero forte, la redazione de LoSpallino.com si è riunita virtualmente per conferire i primi awards della storia (italo)americana della SPAL.

Non è un mistero che Joe Tacopina sia un appassionato anche di altri sport, come ad esempio il basket. Da nativo di Brooklyn è un sostenitore dei Brooklyn Nets, che di recente non hanno fatto figure memorabili, ma restano comunque una realtà importante.

Per cui in onore della provenienza del presidente abbiamo deciso di stilare una lista di premi vagamente ispirati a quelli che la NBA conferisce ogni anno ad alcune categorie di giocatori. Ovviamente circoscrivendo la scelta a quelli che giocano nella SPAL. Così, giusto per divertirci un po’ e fare un primo bilancio stagionale in attesa del tradizionale pagellone.

Come nel caso dei giudizi sul mercato di gennaio si tratta di un lavoro collettivo. Hanno partecipato: Alessandro Orlandin, Leonardo Biscuola, Riccardo Condarcuri, Enrico Baroni, Pasquale Matarazzo, Alessio Maini, Costantino Felisatti, Riccardo Rizzo, Luca Armari, Giacomo Roberto Lupi, Luca Testoni, Francesco Mattioli, Alessia Pandini e Giovanni Pozzati.

1) MVP: ossia Most Valuable Player, il giocatore che ha fornito le migliori prestazioni e ha pesato di più nell’economia della stagione.

Federico Viviani

foto Ilaria Cutuli

Il centrocampista porta a casa 12 preferenze su 14, praticamente un consenso quasi unanime. Nonostante abbia giocato solo 21 partite su 38 complessive, Viviani è sembrato sempre un elemento indispensabile, sia con Clotet, sia con Venturato, riscattandosi dopo due anni e mezzo di semi-anonimato. La sua personalità e la sua capacità di governare tempi del gioco e circolazione del pallone è mancata molto nelle ultime dieci partite della stagione, quando la SPAL era alla ricerca dei punti necessari per assicurarsi un finale tranquillo. Non può che essere lui l’MVP 2021/2022.

2) Rookie of the Year: ovvero il miglior giocatore al primo anno vero di impiego da titolare (o quasi) in serie B.

Emmanuel Latte Lath

In questo caso (quasi) tutti d’accordo: 13 preferenze su 14 per l’attaccante ivoriano, nonostante abbia perso 4 mesi di stagione a causa di un brutto infortunio rimediato a fine ottobre. La sua energia si è rivelata decisiva nella parte finale del campionato con due gol pesantissimi (a Perugia ed a Brescia per altrettanti pareggi in extremis), ma più in generale ha dato la sensazione di poter essere un ottimo “spaccapartite” con un potenziale ancora da esplorare.

3) Defensive Player of the Year: ovvero il miglior giocatore per performance difensiva.

Biagio Meccariello

foto Filippo Rubin

Se il miglior difensore della stagione è arrivato a gennaio significa che il reparto aveva limiti abbastanza seri. Meccariello ha portato quella cattiveria agonistica che sembrava un po’ mancare, soprattutto nel momento in cui Vicari e Capradossi hanno iniziato ad accusare un calo di forma e le alternative (Peda, Heidenreich) si sono rivelate non ideali a gestire la pressione di partite delicatissime. Con 11 preferenze su 14 Meccariello porta a casa un’affermazione meritata.

4) Sixth Man of the Year: Ovvero il giocatore dal maggiore impatto grazie ai suoi ingressi dalla panchina.

Giuseppe Rossi

foto Filippo Rubin

Scommessa vinta da Joe Tacopina? Sì, decisamente. Per ovvi limiti di integrità fisica Rossi non aveva le possibilità di ritagliarsi un ruolo da protagonista, ma ha distillato giocate da fuoriclasse (come a Vicenza) e segnato gol pesantissimi per la salvezza (@Cosenza, Crotone), subentrando 11 volte nell’arco di 14 presenze. La nostra redazione gli ha assegnato 8 preferenze, riservandone altre 4 a Melchiorri.

5) Most Improved Player: il giocatore che ha dimostrato i maggiori progressi rispetto alla scorsa stagione.

Lorenzo Dickmann

foto Filippo Rubin

Il laterale destro non solo è migliorato rispetto ad un anno fa, ma ha anche fatto un notevole salto qualità nel girone di ritorno dell’attuale campionato. A certificarlo c’è la media voto della tribuna stampa: dal 5,83 delle prime 19 partite al 6,32 delle successive 18. Per questo nella nostra redazione ha raccolto 9 preferenze su 14. Dickmann ha dimostrato una maturazione che lo ha reso uno degli elementi insostituibili della SPAL, attraverso un atteggiamento da serio lavoratore che ha raccolto consensi anche nel pubblico. Per non parlare dei 3 gol stagionali: dettaglio tutt’altro che trascurabile per un terzino.

6) Teammate of the Year: il giocatore che più ha dimostrato leadership, spirito di squadra e dedizione alla causa.

Marco Mancosu

foto Filippo Rubin

Qui la nostra redazione s’è davvero divisa, ma alla fine l’ha spuntata il trequartista sardo con 7 preferenze su 14 disponibili. Nella votazione ci sono state menzioni anche per Mora (4), Viviani (1), Dickmann (1) e Melchiorri (1). Ma se l’ha spuntata Mancosu è perché nel momento più brutto della stagione ha dimostrato col suo atteggiamento di voler essere un punto di riferimento, tecnico e morale, per compagni più giovani e inesperti. In molte occasioni è sembrato determinato a vincere da solo le partite, anche con l’apporto in difesa, e nella coda finale ha palesemente giocato con un ginocchio malconcio pur di accompagnare la SPAL verso l’obiettivo.



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