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Il 22° campionato di serie B della storia della SPAL probabilmente rimarrà impresso nella memoria soprattutto per essere stato disputato in assenza di pubblico. Il deludente risultato sportivo, fatto di un nono posto in classifica, è abbastanza dimenticabile e non ha fatto altro che ingrigire ulteriormente l’umore di una piazza che si portava dietro le scorie di una retrocessione arrivata con modalità piuttosto imbarazzanti.

Per il secondo anno consecutivo la priorità è voltare pagina e pensare solo al futuro, ma prima di farlo vogliamo come da tradizione tracciare un piccolo bilancio di quanto hanno fatto i singoli elementi durante la stagione, cercando di essere il più obiettivi possibili.

EROI SENZA GLORIA: Valoti 8, Berisha 7.5, Sernicola 7, Ranieri 7

Valoti: Se non fosse stato per la “scavigliata” nella partita contro l’Ascoli, con tutta la probabilità la SPAL avrebbe fatto almeno un giro sulla giostra dei playoff. Con un reparto d’attacco disastrato finisce col fare la parte del capocannoniere (11 gol) nonostante un girone d’andata non proprio scintillante. Assieme a Berisha è l’unico a fare veramente la differenza in una squadra non esattamente incline a segnare con regolarità. Infatti i suoi centri pesano per il 25% della produzione totale. Manca la controprova, ma se a gennaio la società avesse deciso di cederlo al Monza probabilmente sarebbe andata a finire malissimo.
La curiosità: Ha chiuso da ottavo in una classifica marcatori ovviamente dominata dagli attaccanti. Il secondo centrocampista più prolifico del campionato è stato Frattesi del Monza, autore di 8 gol e anch’egli miglior marcatore della propria squadra.

Berisha: Ad agosto e settembre 2020 nessuno avrebbe scommesso un euro sulla sua permanenza. Neppure lui, che ha vissuto questa stagione come un purgatorio nel contesto della sua carriera. Nonostante questo e malgrado la difficile convalescenza da Covid-19, ha chiuso la porta fin dalla prima giornata col rigore parato a Monza e confermato di essere una o due spanne sopra rispetto alla categoria. Che voglia andarsene non c’è mezzo dubbio, che la SPAL riesca ad accontentarlo non è così scontato visti i parametri contemporanei di un mercato al ribasso.
La curiosità: Assieme a Paloschi era uno dei giocatori a maggior incidenza sul bilancio della SPAL, con un ingaggio vicino al milione di euro. Secondo Transfermarkt il suo valore di mercato è 2,4 milioni di euro. Di Gregorio del Monza varrebbe 3 e sarebbe il portiere più costoso della serie B.

Sernicola: Duttilità, energia e spirito combattivo sono elementi che in genere fanno felici allenatori e tifosi, anche a fronte di qualità tecniche non certo eccezionali. Nel caso di Sernicola viene spontaneo credere che Marino e Rastelli non abbiano mai avuto motivo di lamentarsi. Hanno avuto a disposizione un giocatore generoso e in grado di giocare indistintamente da difensore centrale o laterale, ma anche da esterno in moduli con centrocampo a quattro o cinque. Dopo due stagioni di serie B (57 presenze) ci sarà da capire cosa vorrà farne il Sassuolo, anche perché non è più un ragazzino alle prime armi: compirà 24 anni il 30 luglio. Alla SPAL probabilmente non dispiacerebbe confermarlo.
La curiosità: A conferma del suo spirito propositivo è uno dei pochissimi giocatori in grado di andare vicinissimo allo zero nella differenza tra palle perse e recuperate. Nel primo caso la media è 9.33, nel secondo 8.77.

Ranieri: Ha vissuto anche lui qualche passaggio a vuoto, ma complessivamente si è dimostrato un difensore affidabile, tenace e dotato dei requisiti necessari per spingersi in avanti nelle situazioni in cui c’erano i presupposti per farlo. Arrivato a 22 anni ha già due campionati e mezzo di serie B nel curriculum e s’appresta a concludere il ciclo nella nazionale Under 21 (10 convocazioni dal 2019 a oggi). Il suo futuro dipenderà dalle strategie della Fiorentina, proprietaria del suo cartellino.
La curiosità: A settembre 2020 il suo passaggio in prestito alla Salernitana era praticamente cosa fatta, ma saltò a causa di presunte pressioni da parte dei tifosi. Chissà se ha maturato qualche rimpianto, visto poi com’è andato il campionato.

SUFFICIENTI: Strefezza 6.5, Esposito 6.5, Thiam 6+, Castro 6+, Okoli 6, Salamon 6, Floccari 6.

Strefezza: Quando parte a testa bassa per cercare l’uno contro uno e puntualmente perde il pallone sa essere irritante come pochi, ma è anche vero che si tratta di un giocatore in grado di inventare giocate risolutive nel contesto di una squadra con pochi improvvisatori efficaci. Alla fine, zitto zitto, porta a casa una stagione da 4 gol nonostante continui cambi di ruolo: esterno a quattro, esterno a cinque, trequartista, punta. Nel finale senza Valoti è a lui che Rastelli si affida per le scintille in attacco. Potrebbe avere mercato, ma tutto dipenderà dalle cifre in ballo.
La curiosità: Tre dei suoi quattro gol stagionali sono arrivati con conclusioni da fuori area. Ha chiuso la stagione come il giocatore della SPAL che ha tentato più 1 contro 1 in stagione con una media di 7,11 a partita (62% di successo).

Esposito: Il voto può sembrare generoso alla luce di un girone di ritorno fatto di prestazioni troppo lineari, prive della sfrontatezza della prima metà. Ma il suo apporto è stato fondamentale: i 5 gol stagionali lo elevano a terzo miglior marcatore stagionale e a questi vanno aggiunti 4 assist maturati grazie alle sue abilità balistiche sui calci piazzati. Per un classe 2000 al secondo campionato di serie B non c’è male. Potrebbe essere una delle pietre angolari della prossima SPAL, ma non sorprenderebbe se dovesse arrivare qualche offerta interessante.
La curiosità: Tra campionato e Coppa Italia è stato il secondo giocatore più utilizzato con 2.623 minuti in campo. 

Thiam: Evitare di far rimpiangere Berisha è un compito tutt’altro che facile, ma lui nella maggior parte dei casi riesce ad assolverlo, facendo capire che il potenziale c’è e potrebbe essere una buona idea esplorarlo. Certo, non sono mancati passaggi a vuoto (Ascoli, Brescia) soprattutto con uscite un po’ avventurose, ma sulla bilancia pesano di più i meriti.
La curiosità: Con i suoi 202 centimetri di statura è il giocatore più alto ad aver preso parte alla serie B 2020/2021. Il collega portiere che gli si avvicina di più è Joronen del Brescia con 197. 

Castro: Rimasto come una specie di Moloch da 1,2 milioni d’ingaggio, contribuisce parzialmente alle fortune di Marino nel girone d’andata. Almeno quando ne ha avuto realmente voglia o non era squalificato. Per qualità tecniche e visione di gioco era fuori categoria, ma lo era anche il suo compenso. La sua presenza ha rappresentato un lusso insostenibile e per questo non è del tutto corretto classificarlo tra i rimpianti di gennaio.
La curiosità: In Turchia, col Fatih Karagumruk, ha chiuso all’ottavo posto in campionato contribuendo con 3 gol e 3 assist. Oltre ad avere compagni con trascorsi biancazzurri (Viviano, Zukanovic) ha lavorato anche con David Sassarini, l’allenatore della Real Spal 2012/2013 in serie D.

Okoli: Ai margini nella prima parte di campionato, protagonista nella seconda. Nel campionato Primavera dominava grazie al suo strapotere fisico e nonostante piedi non proprio raffinati, in serie B ha inevitabilmente pagato l’inesperienza. Ma il suo atteggiamento positivo è stato apprezzato e può aiutarlo a esprimere ulteriormente un potenziale che appare indiscutibile. La SPAL proverà a confermarlo, ci sarà da capire come la pensa l’Atalanta.
La curiosità: Per la terza stagione consecutiva ha chiuso con almeno un gol all’attivo. Ne aveva fatti due nel campionato Primavera 2018/2019 e tre in quello successivo.

Salamon: Rispolverato per mancanza di pretendenti, alla fine si è ritagliato un ruolo importante, complici anche i problemi fisici di Vicari tra ottobre e novembre. Un paio di suoi gol hanno sbloccato partite più complicate del previsto, ma il ritorno del vicecapitano e le buone prestazioni di Tomovic e Ranieri hanno ridotto il suo minutaggio. La richiesta di titolarità, il contratto in scadenza e una ricca proposta del Lech Poznan lo hanno portato altrove a gennaio.
La curiosità: Il suo gol al Cosenza del 3 ottobre 2020 è arrivato a distanza di oltre quattro anni dal precedente, segnato con la maglia Cagliari il 14 maggio 2016.

Floccari: Che diavolo si può rimproverare a Sergio, costretto a tirare la carretta in attacco alla soglia dei quaranta? La sua doveva essere una stagione da gregario, almeno per minutaggio, invece ha chiuso appena 300 minuti sotto a Di Francesco che ha tredici anni in meno. È un peccato che ha abbia dovuto chiudere così una carriera eccezionale e una luminosa parentesi a Ferrara.
La curiosità: Lascia da giocatore più anziano ad aver mai giocato una partita ufficiale con la SPAL e come mercatore più anziano della storia biancazzurra.

APPENA SOTTO LA SUFFICIENZA: Vicari 5.5, Tomovic 5.5, Dickmann 5.5, Missiroli 5.5, Mora 5.5, Segre 5.5, Sala 5.5, D’Alessandro 5.5, Esposito Seb. 5.5

Vicari: Dal 20 marzo non s’è più visto a causa di una lombalgia ormai cronica che pone degli interrogativi sul suo futuro a breve e medio termine. Di fatto la sua è stata una stagione monca, nella quale gli era stato chiesto di diventare leader assoluto in difesa. Proposito non proprio rispettato in pieno. Solido in alcune occasioni, sciagurato in altre. Il suo campionato non resterà nella memoria, mettiamola così.
La curiosità: Le 27 presenze stagionali lo hanno portato a 162 dal momento del suo arrivo alla SPAL (2016). Attualmente è 17° nella classifica di tutti i tempi e grazie a questo campionato ha sorpassato gente come Servidei, Marconcini, Ghetti, Ferrari, Airoldi, Primizio, Lievore, Paramatti e Manfrin. Davanti a lui ci sono Fasolato (165) e Schiavon (166).

Tomovic: Il suo rendimento nel girone d’andata lo aveva parzialmente redento agli occhi del pubblico (e non solo), poi nel momento della difficoltà si è rivisto il giocatore sbadato e inconcludente conosciuto nel corso dell’annata 2019/2020. Mattioli ha sottolineato in un paio d’occasioni quanto il serbo abbia insistito per rimanere a fronte di un’offerta in serie A, ma probabilmente non si affretterà a proporgli un rinnovo.
La curiosità: Alla fine è stato il giocatore più utilizzato tra quelli in rosa con 2.642 in 34 presenze.

Dickmann: Anche per lui è stata una stagione dai due volti. Nel culmine del girone d’andata ha incendiato la fascia destra, pur destando qualche perplessità in marcatura. Nella seconda parte sembra essersi ritrovato col fiatone e si è avuta la dimostrazione che quello del terzino in una linea difensiva a quattro non può essere il suo mestiere, almeno per il momento.
La curiosità: In questa stagione ha tentato esattamente 100 cross e ne ha mandati a segno 40. Percentuale rispettabile, ma che lo colloca lontano dall’èlite della categoria. Esempi: Donati (Monza) 50%, Adjapong (Lecce) 46,5%, Fiamozzi (Empoli) 45,7%, Birindelli (Pisa) 45,2%. Certo, avere attaccanti in grado di dominare nel gioco aereo – e le altre squadre li avevano – avrebbe aiutato.

Missiroli: La sua storia è simile a quella dell’amico Floccari, ma con cifre diverse in ballo. Dal punto di vista fisico gli sono rimaste poche cartucce da sparare, per intelligenza tattica potrebbe anche essere utile, ma non certo da titolare fisso. Invece è il sesto giocatore più utilizzato della rosa e questo lo ha esposto a qualche figura non certo memorabile.
La curiosità: La SPAL ha rinnovato (2023) il suo contratto in scadenza per evitare di dovergli versare un ingaggio da serie A (700mila a stagione) per un altro anno. Il suo contratto precedente infatti conteneva una clausola di rinnovo automatico dopo un determinato numero di presenze.

Mora: Gli eroi sono sempre giovani e belli… eccetera eccetera, cantava Guccini. Lui torna un po’ più vecchio di com’era, ma per portare quello che aveva portato prima: intelligenza, personalità, voglia di darsi da fare. Purtroppo per lui trova un contesto tutt’altro che armonico e in alcune occasioni si ritrova su frequenze diverse. Si porterà dietro il senso di colpa di un paio di sciocchezze, ma anche la voglia di rifarsi appena si potrà ricominciare.
La curiosità: Nonostante una statura non certo eccezionale (183 cm) ha vinto il 63% dei duelli aerei che lo hanno visto protagonista. Missiroli, con 8 centimetri in più, si è fermato a 53%. Quando si dice saper leggere il gioco e scegliere il tempo.

Segre: Doveva essere l’uomo della marcia in più a centrocampo, lo è stato in rare occasioni. Veniva da mesi non facili a Torino e ha impiegato più tempo del necessario a ingranare le marce alte. Sarà ricordato soprattutto per la smodata esultanza per un gol completamente inutile.
La curiosità: Poteva essere riscattato definitivamente a poco più di 2 milioni in caso di promozione, ovviamente non succederà. 

Sala: Doveva essere il propulsore della fascia sinistra e per un po’ di tempo lo è stato anche in maniera convincente. Si porta dietro il merito di 4 cross vincenti, ma nel complesso le statistiche dicono che ha crossato con successo in soli 25 casi su 100. Ha senz’altro pagato la mancanza di un ricambio da inserire a gennaio. Sarebbe dovuto essere Kragl, ma tutto è saltato a causa della riluttanza di Murgia a partire.
La curiosità: Solo il 72% dei suoi passaggi è andato a segno. Si tratta della peggior percentuale tra quelle dei giocatori presenti nella rosa di questa stagione.

D’Alessandro: Il rimpianto non riguarda il giocatore in sé, ma il mancato rimpiazzo, che pure era stato prontamente individuato. Giocatore duttile e volonteroso, ma troppo condizionato dai problemi fisici. Il suo sacrificio sull’altare del bilancio è apparso sensato.
La curiosità: A Monza non ha esattamente fatto sfracelli, con appena 553 minuti di gioco e un gol.

Esposito Seb.: L’enfant prodige meritava più tempo per esprimersi? Chissà. La sua esperienza a Venezia sta dimostrando che pur a fronte di un grande potenziale non ci sono ancora i presupposti per vederlo titolare inamovibile in serie B. Marino se n’era accorto e l’ha messo da parte. Col senno di poi non avrebbe potuto fare peggio di Asencio e Tumminello.
La curiosità: Il gol segnato col Pescara, l’unico con la maglia della SPAL, l’ha reso il sesto marcatore più giovane di sempre nella storia biancazzurra. Davanti a lui ci sono solo Romani (1924/1925); Albieri (1992/1993); Atzori (2014/2015); Ciannameo (1962/1963) e Pezzato (1964/1965).

INSUFFICIENTI: Asencio 5, Paloschi 5

Asencio: È stato il ripiego per il mancato arrivo di Diaw. Dal suo arrivo ha segnato un gol in meno rispetto all’ex centravanti del Pordenone, ossia zero. In compenso ha centrato due pali e perso una media di 16 palloni per partita. Tra le attenuanti c’è senz’altro il brutto infortunio rimediato nella fatale trasferta di Pisa. Con lui in campo Paloschi ha giocato meglio e forse questo è l’unico merito che gli si può attribuire.
La curiosità: È stato il secondo giocatore nato in Spagna a vestire la maglia della SPAL. Il suo predecessore è stato Alfonso Delgado nella stagione 2005/2006.

Paloschi: Giunto all’atto finale del suo quadriennio ferrarese, si congeda con 8 gol (uno in Coppa Italia) in 28 apparizioni. Anche la sua stagione è stata contraddistinte da sfortune assortite: prima l’infezione da Covid-19 e poi una lesione muscolare che di fatto ha chiuso anticipatamente la sua stagione. Il lavoro del centravanti isolato, in grado di partecipare alla manovra e poi (tentare di) finalizzare non è il suo e si è visto anche in serie B.
La curiosità: Dividendo il suo ingaggio per il numero di gol stagionali si ottiene una tariffa da (circa) 125 mila euro all’uno. Non proprio a buonissimo mercato.

INSUFFICIENTI E IRRITANTI: Di Francesco 4.5, Murgia 4

Di Francesco: Poteva essere l’uomo in grado di spostare gli equilibri in attacco e invece fa da comparsa con la miseria di 4 gol e 2 assist. Salta “appena” 9 partite per infortuni e problemini vari, un progresso rispetto alle 14 della stagione precedente. Il suo contratto continuerà a pesare come un macigno fino al 2023, a meno di una miracolosa cessione.
La curiosità: Solo Valoti ha tentato più conclusioni di lui, che si è fermato a 49 nell’arco di 27 partite.

Murgia: Scelto come nemico pubblico a causa di un contratto ricco, interminabile (2024) e di un apporto marginale nella stagione precedente, fa nulla per invertire la tendenza. In estate voleva andarsene, a gennaio ne ha avuto la possibilità e l’ha rifiutata, facendo contrariare non poco Marino e Zamuner. Poteva redimersi grazie alla seconda possibilità offerta da Rastelli, ovviamente non l’ha fatto.
La curiosità: Detiene il record stagionale di subentri a partita in corso (15), ma anche la miglior percentuale di contrasti difensivi vinti dai centrocampisti della SPAL (66%).

NON GIUDICABILI: M. Gomis, Spaltro, Viviani, Tumminello, Jankovic, Brignola, Moro, Seck

M. Gomis: Ci si ricorda della sua esistenza a causa dei problemi di salute di Berisha. Fa da terzo o da quarto portiere, in base agli eventi. In scadenza di contratto, probabilmente dovrà faticare per trovare una sistemazione.

Spaltro: Difensore di coppa, eccezion fatta per la prestigiosa trasferta sul campo della Juventus. Spiccioli in campionato, ma potrebbe far parte della SPAL low-cost 2021/2022.

Viviani: Le sue ultime tre stagioni, a ritroso: 190 minuti di gioco con la SPAL, 382 col Livorno e 344 Frosinone. Contando 95 minuti a partita non si arriva a dieci dal principio alla fine (9,64). O è sempre colpa di qualcun altro, o in lui c’è qualcosa che non va. Che sappia giocare a calcio è indiscutibile, il problema è riuscirci con continuità.

Tumminello: La SPAL va nel supermercato dell’Atalanta e lì il direttore assicura che il prodotto è buono, bisogna solo aspettare un po’. Storia di una fregatura (quasi) annunciata.

Jankovic: Dopo essere scartato dal Legia Varsavia si è rifatto una vita in Israele, in una squadra della metà destra della classifica. Non proprio una traiettoria che alimenterà chissà quali rimpianti.

Brignola: È passato dal giocare poco alla SPAL (474 minuti) al giocare pochissimo col Frosinone (290). Ci si ricorderà di lui solo per un bel gol in Coppa Italia.

Moro: Protagonista di uno degli episodi più controversi della stagione con quel gol clamorosamente annullato a Cosenza. In una realtà parallela quel fuorigioco non è mai stato sanzionato e Marino ha chiuso la stagione da allenatore della SPAL.

Seck: Aggregato in prima squadra quasi a furor di popolo dopo la rete decisiva in Coppa Italia sul campo del Crotone, si rivela ancora troppo acerbo per competere seriamente in serie B.

hanno collaborato Alessio Maini e Alessandro Orlandin

 



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