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Il 3-1 finale di Arezzo fotografa abbastanza nitidamente la netta supremazia dimostrata dalla squadra di Paolo Indiani. La SPAL di fatto non ha giocato il primo tempo, ritrovandosi sovrastata da avversari molto più intraprendenti.

VOTO DI SQUADRA: 4,5 – Che la serata non sia delle migliori lo si capisce sin dai primi minuti, con la SPAL incapace di reagire al possesso palla dei padroni di casa, anche se è vero che le prime occasioni avversarie arrivano su delle ripartenze. L’eccessiva passività dei biancazzurri porta a subire due gol praticamente identici che sarebbero potuti essere anche di più se non fosse stato per gli interventi di Arena e Alfonso. Lenta e imprecisa la fase di costruzione, quasi inesistente quella di rifinitura e finalizzazione. Va un po’ meglio nella ripresa con il passaggio al 442 e una miglior copertura del campo, ma non basta.

ALFONSO 5,5 – Rievoca quasi subito il fantasma di Del Favero con un’uscita avventurosa di testa al limite dell’area, circostanza nella quale viene anticipato da Gucci, prima dell’intervento in chiusura di Arena. Si riscatta con un paio di buoni interventi su Foglia e Pattarello, prima di sembrare nuovamente indeciso nell’uscire in occasione del terzo gol.

FIORDALISO 5,5 – Contro ogni previsione si fa apprezzare maggiormente nell’area avversaria, dove trova il gol di testa del 2-1, più che nella propria in cui Mawuli lo sovrasta fisicamente per il punto del 2-0.

PEDA 5 – Gucci prima gli scappa via in velocità e poi si infila quatto quatto dietro di lui per aprire le marcature della serata. Contribuisce all’azione del gol della speranza, ma è troppo poco.

ARENA 6 – Sfortunatissimo. Evita il gol prima su Gucci e poi su Mawuli. L’infortunio sembra decisamente serio, tanto da obbligarlo a una serata all’ospedale (dal 15’ p.t. VALENTINI 5 – Ha l’attenuante di entrare a freddo, ma non può giustificare del tutto diverse disattenzioni che agevolano gli attaccanti avversari).

CELIA 4,5 – La SPAL prende i primi due gol in fotocopia con lui che non riesce a opporre resistenza sui cross a rientrare di Lazzarini prima e di Guccione poi. Riesce a fare anche peggio con la pessima marcatura su Gucci che va a prendersi il terzo gol, quello che uccide la partita.

COLLODEL 5 – Corre tanto, ma spesso senza troppo raziocinio come nei momenti in cui esce in pressione solitaria sui portatori di palla avversari.

CARRARO 4,5 – Solo giocate scolastiche e a ritmo troppo basso. Lascian spesso a Maistro il compito di iniziare il gioco (dal 1’ s.t. CONTILIANO 6 – Si piazza al fianco di Collodel e porta ordine e fisicità in mezzo al campo. Prova anche qualche giocata a lungo raggio).

MAISTRO 4,5 – Cerca di cucire il gioco giocando molto vicino a Carraro, ma di qualità ne porta davvero poca. L’ultima immagine del suo primo tempo è un tiro altissimo da lontano (dal 1‘ s.t. PULETTO 6 – Entra con lo spirito giusto, lottando su ogni pallone e cercando anche qualche iniziativa sulla destra. Difendere non è il suo mestiere e si vede sulla discesa di Coccia che porta al 3-1).

ROSAFIO 4,5 – Vero, la catena di trasmissione tra centrocampo e attacco non funziona, ma lui fa davvero poco per inventare qualcosa. Se ne accorge per primo Colucci che lo lascia negli spogliatoi (dal 1’ s.t. RABBI 6 – Con lui in campo la SPAL passa al 442 mettendolo finalmente vicino a Antenucci. Non sempre pulito nelle giocate, ma dal punto di vista della voglia non gli si può dire nulla. Mette in porta il capitano e fa ammonire due avversari).

ANTENUCCI 5,5 – Solitario e comprensibilmente frustrato, con palloni che arrivano sempre sporchi e lontani dalla porta. Ha una delle poche occasioni della serata, ma trova Trombini sulla sua strada. Poco dopo, con lucidità, mette sulla testa di Peda il pallone che porta al gol biancazzurro.

RAO 5,5 – Un tiro debole da lontano a fine primo tempo e davvero poco altro. Non spetta però a lui il compito di mettersi la squadra sulle spalle, considerato che ha appena 17 anni (dal 34’ s.t. PARRAVICINI ng – Entra quando la partita è moralmente finita).

COLUCCI 5 – Sceglie di non sconvolgere l’assetto ormai abituale di questo inizio di stagione, ma la SPAL del primo tempo è forse la peggiore dell’anno insieme a quella di Recanati e sicuramente delle responsabilità le ha anche lui. Nella ripresa apporta alcune delle variazioni di cui aveva parlato in conferenza stampa, passando a una sorta di 442 e cambiando ben tre elementi in un solo colpo. La squadra dimostra una maggior quadratura e forse questo è un punto da cui ripartire.



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