foto Filippo Rubin
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Daniele De Rossi è diventato la guida tecnica della AS Roma appena undici mesi dopo essere stato esonerato dalla SPAL alla prima esperienza da allenatore. L’ex capitano giallorosso è stato infatti scelto dalla proprietà statunitense per rilevare la pesante eredità di José Mourinho. Avrà il difficile compito di condurre la squadra a un piazzamento europeo. Ha firmato un accordo fino al termine della stagione.

Si tratta di uno sviluppo di carriera che in modo è paradossale è tanto prevedibile quanto sorprendente. Le 17 partite di De Rossi alla SPAL avevano tutt’altro che entusiasmato sia per gioco sia per risultati (3V, 6N, 8P) e in estate sembrava che un altro passaggio intermedio – magari in serie B – fosse la soluzione ideale per verificare le effettive capacità del 40enne romano. Invece ora gli si presenta l’opportunità di risollevare la squadra che ha rappresentato tutta la sua vita sportiva. La Roma tuttavia non naviga in buone acque: l’andamento in campionato è il peggiore degli ultimi vent’anni e le ristrettezze del bilancio societario non permetteranno grandi interventi sul mercato di gennaio.

De Rossi era stato fortemente voluto alla SPAL da Joe Tacopina per rimpiazzare Roberto Venturato, ma l’operazione si è rivelata fallimentare anche a causa della confusione che ha contraddistinto le dinamiche interne del club. Non a caso più dei risultati (comunque scadenti) è rimasta soprattutto la memoria di uno scontro verbale tra lo stesso De Rossi e Fabio Lupo, al tempo direttore dell’area tecnica della SPAL. L’ex direttore ritiene però che le cose potrebbero essere più semplici per De Rossi rispetto a un anno fa: “Credo che questa sia un’opportunità molto importante,ha detto in esclusiva a Tuttomercatoweb può essere all’altezza della situazione. Paradossalmente per lui alla Roma sarà più semplice che alla SPAL, è un ambiente che conosce, casa sua“.



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