foto Rubin

L’arrivo di Gianmarco Piccioni alla corte della nuova SPAL (formalmente Ars et Labor Ferrara) contribuisce non solo ad arricchire un reparto d’attacco parecchio affollato, ma allunga anche la tradizione di giocatori senza capelli che hanno la possibilità di lasciare il segno con gol e prestazioni da ricordare. Fosse in grado di replicare anche solo in parte i numeri del centravanti pelato più celebra mai sceso in campo al Paolo Mazza – Emanuele Cancellato – sarebbe già tanta roba, ma non gli si chiede così tanto.

Con l’augurio che possa comunque emulare il Fenomeno venuto dalla Puglia abbiamo deciso – scherzosamente – di stilare una nostra personalissima classifica dei dieci calciatori pelati più iconici della storia recente della SPAL. Correzioni e segnalazioni sono ovviamente benvenute.

10° posto – Alberto Pomini (portiere) dal 2021 al 2023

Sei presenze, dieci gol subiti e una retrocessione sul groppone per un giocatore arrivato a Ferrara a quarant’anni per fare il terzo portiere. Presenza importante nello spogliatoio, ma per forza di cose una figura che non rimarrà impressa molto a lungo nella memoria collettiva spallina.
Voto al giocatore: ng
Voto alla pelata: 7 – di personalità

foto Filippo Rubin

9° posto – Filippo Savi (centrocampista) stagione 2008/2009

Un talento pesantemente condizionato dalla sfortuna. Dopo il debutto in serie A nel 2004 una doppia operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro lo porta a vivere una carriera fatta di prestiti e tentativi di rilancio. Alla SPAL arriva in prestito nel 2008 per dare sostanza al centrocampo della SPAL allenata da Aldo Dolcetti, reduce da esperienze non memorabili con Arezzo e Monza. Mette insieme 23 presenze e di lui ci si ricorda come di un centrocampista basso di statura, dotato di ottima tecnica e grinta, ma anche molto fragile e spesso soggetto a piccoli acciacchi.

Voto al giocatore: 5,5
Voto alla pelata: 6 – prematura

8° posto – Bryan Dabo (centrocampista) stagione 2019/2020

Un comprimario della disgraziata stagione 2019/2020 che ha avviato la picchiata che poi ha portato la SPAL alla rovina. Il mediano burkinabé arriva a gennaio 2020 col difficile compito di sostituire Kurtic: l’idea è di mettere esperienza, muscoli e ordine in una squadra in difficoltà. Non è tra i peggiori, anzi spesso è uno dei pochi a salvarsi, ma la situazione è compromessa, soprattutto dopo l’insorgenza della pandemia. Segna anche un gol a Brescia, ma è inutile ai fini della corsa salvezza.
Voto al giocatore: 5,5
Voto alla pelata: 8 – esotica

7° posto – Mohamed Fofana (attaccante) stagione 2010/2011

Eclettico attaccante francese, arriva nell’estate 2010 con la fama d’essere una garanzia di forza fisica e velocità. Si rivela imprevedibile anche a livello di gestione. Inizia bene, poi si inabissa assieme a tutta la squadra: in 22 partite segna 4 gol, ma tra infortuni e qualche frizione con società e ambiente il rapporto si deteriora in fretta. La stagione successiva non viene confermato e la sua esperienza spallina si chiude con un pizzico di rimpianto. Riparte dal Siracusa.
Voto al giocatore: 5
Voto alla pelata: 7,5 – inevitabile

Fofana ai tempi del Cittadella, prima di approdare alla SPAL

6° posto – Filippo Costa (esterno) dal 2017 al 2019

Arriva a gennaio 2017 con un vaporoso ciuffo da teenager un po’ ribelle che via via scompare fino alla rasatura completa. Primo anno e mezzo abbastanza memorabile, poi lo spazio nelle scelte di Semplici si dirada – un po’ come i capelli – e va al Bari in C con l’amico fraterno Antenucci. In totale con la SPAL colleziona 50 presenze e un gol, ma ciò che resta è l’impatto umano oltre che tecnico. Ancora oggi è uno dei migliori esterni sinistri della serie C, gioca al Vicenza.
Voto al giocatore: 7,5
Voto alla pelata: 6,5 – risolutiva

5° posto – Giacomo Cipriani (attaccante) dal 2009 al 2011

Altro giocatore che senza i problemi fisici cronici avrebbe fatto tutt’altra carriera. Arriva in biancazzurro nel 2009, a stagione iniziata, per rimpiazzare il cannoniere Rachid Arma ceduto all’ultimo minuto del mercato (al Torino) e in due stagioni fa vedere d’essere giocatore vero. Fisico imponente ma anche tecnica deliziosa, lascia quando la SPAL di Butelli inizia a scricchiolare pericolosamente sotto il peso dei debiti. Torna alla SPAL durante la gestione-Tacopina anni fa come collaboratore del settore giovanile e viene anche a trovarci all’Hangar.
Voto al giocatore: 7
Voto alla pelata: 7,5 – da bomber

Cipriani da allenatore delle giovanili della SPAL

4° posto – Pasquale Schiattarella (centrocampista) dal 2016 al 2019

Uno dei volti (e dei piedi) più amati della promozione in serie A e poi uno dei protagonisti anche al massimo livello. È un giocatore che si ricorda non solo per il rendimento, ma per la connessione con la città. Quando torna da avversario viene accolto quasi come un figlio che torna a casa. Arriva come esterno, diventa mezzala, si reinventa regista con intelligenza e personalità. Si ritira nel 2024 dopo una stagione dignitosa al Potenza, chiudendo un percorso che i tifosi SPAL difficilmente dimenticheranno.
Voto al giocatore: 8
Voto alla pelata: 6,5 – geometrica

3° posto – Alessandro Cazzamalli (centrocampista) dal 2008 al 2010

Purtroppo resta a Ferrara solo due stagioni, anche se è nella prima che da il meglio di sé, diventando in coppa con Schiavon un personaggio cult, tanto che la curva gli dedica addirittura un coro personalizzato. Giocatore grintoso e coraggioso come piace alla gente (prende dieci gialli una stagione), segna anche tre gol (di cui uno da cineteca all’Hellas Verona) e la sua testa pelata luccicante grazie anche all’altezza imponente diventa quasi un marchio di fabbrica.
Voto al giocatore: 7,5
Voto alla pelata: 10 – fumante

Cazzamalli a fine carriera nel Desenzano

2° posto – Andrea Pierobon (portiere) dal 1997 al 2005

Il portiere “di casa” di un’intera generazione di spallini. Probabilmente il numero 1 più amato dell’ultimo quarto di secolo. Con 263 presenze è secondo solo a Boldrini come numero di gettoni con la maglia biancazzurra, un punto di riferimento per un’intera epoca spallina. Dal 1997 al 2005 difende i pali con una calma quasi zen, poi chiude la carriera al Cittadella, dove resta a lavorare, sempre fedele al suo mondo del calcio vissuto con discrezione.
Voto al giocatore: 9
Voto alla pelata: 9 – certezza

1° posto – Emanuele Cancellato (attaccante) dal 1997 al 2001

Una delle bandiere della SPAL a cavallo tra i due secoli, oltre che uno degli attaccanti ricordati con più affetto dai tifosi. Miglior marcatore della squadra per quattro stagioni di fila, dal 1997 al 2001, con 61 gol complessivi. Vince due volte la cannonieri, ma la verità è che Cancellato non è mai stato solo una questione di statistiche: nonostante i numeri incredibili, chi lo ha visto giocare ricorda comunque più le sensazioni che i freddi numeri. Perché il Cance poteva inventare gol in qualunque modo e in qualunque momento, con una ferocia che raramente s’è rivista da queste parti.

Voto al giocatore: 10
Voto alla pelata: 9 – all’inglese

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