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Il gol di Salvatore Esposito a Frosinone ha spezzato un’incredibile striscia negativa di 73 partite consecutive della SPAL senza un gol direttamente da calcio di punizione.

L’ultimo risaliva addirittura al 3 marzo 2019, quando Jasmin Kurtic segnò contro la Sampdoria nei minuti di recupero di un match – finito 2-1 per i genovesi – ricordato soprattutto per un gol annullato a Sergio Floccari in circostanze abbastanza surreali.

Ovviamente in questo arco di tempo dai calci piazzati, soprattutto nella stagione 2018/2019, sono arrivati diversi gol grazie a tiri d’angolo e punizioni deviate opportunamente dai saltatori in area.  L’ultima stagione con più di una singola realizzazione su calcio di punizione diretto è stata la 2017/2018 grazie a Federico Viviani, che andò a segno contro Napoli e Torino al Paolo Mazza.

Esposito ci aveva già provato in diverse altre occasioni nel corso di questa stagione, andandoci solo vicino. Lui stesso ha scherzato un po’ sull’argomento nel corso dell’intervista di fine primo tempo a Dazn: “Ero un po’ in difetto con la squadra perché ho tirato tante punizioni e fatto pochi gol. Se voglio continuare a calciarle bisogna fare dei gol, altrimenti dovrò lasciarle a qualcun altro“.

La rarità dei gol su punizione diretta non riguarda solo la SPAL, ma si inserisce nel contesto di un trend generale che riguarda tutti i campionati degli ultimi tre anni. Guardando alla stagione attuale se ne ha conferma: dopo 17 giornate di serie B solo 8 squadre su 20 hanno messo a segno almeno una rete da calcio di punizione indirizzato deliberatamente verso la porta. A comandare questa particolare classifica è l’Ascoli grazie alle tre realizzazioni di Sabiri, di cui una proprio ai danni della SPAL. Nella serie A 2020/2021 sono appena 6 le squadre ad aver fatto un gol direttamente su punizione.

 

foto: ufficio stampa SPAL



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