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Lista degli ingredienti della 37^ giornata: una SPAL che deve fare il passo decisivo per la salvezza; un avversario affamato di playoff e mai battuto in tre tentativi al Paolo Mazza; un arbitro di Bologna (Aureliano) che si porta dietro precedenti sfavorevoli. Ce n’è abbastanza già in partenza per un armageddon della scaramanzia.

SPAL-Frosinone, pur potendo presentare pochi precedenti, è comunque una partita piena di storie, di intrecci e di coincidenze. Soprattutto quando si gioca a Ferrara.

2016-2017, serie B
32^ giornata / 26 marzo 2017

Il momento: La SPAL di Leonardo Semplici viaggiava imbattuta da 11 giornate ed era la capolista del campionato di serie B, seppure con un margine risicato sulle principali inseguitrici. Una era proprio il Frosinone (-2) di Pasquale Marino e l’altra era l’Hellas Verona (-4). Il “Mazza” veniva considerato una fortezza: una sola squadra era riuscita a violarlo (proprio l’Hellas, alla 5^ giornata). La settimana di avvicinamento alla sfida, considerata il vero e proprio big match del 32° turno, fu contraddistinta da tre temi: il fantastico 4-1 inflitto al Carpi, la penuria di biglietti (ricordate la gente accampata di notte fuori dal Paolo Mazza?) e la polemica sulle convocazioni in nazionale di Meret e Bonifazi.

La giornata: al Paolo Mazza riuscirono a entrare 9.238 persone. Oltre un migliaio era stipato nel settore ospiti sul lato est della vecchia gradinata, mentre 800 fortunati furono in grado di trovare posto dalla parte opposta, grazie ad un’apertura in deroga decisa praticamente all’ultimo minuto. Rimarrà il record stagionale di presenze, proprio come succederà per SPAL-Frosinone di questo sabato. Prima della partita, giocata in un soleggiato pomeriggio, sfilarono sul campo Giorgio Zamuner e Massimo Mezzini, due delle stelle della SPAL di Gibì Fabbri. Il primo all’epoca lavorava per il Padova ed era un vero e proprio ospite, il secondo si trovava a Ferrara per lavoro come vice-allenatore del Frosinone.

Il seguito: Walter Mattioli non prese bene il risultato, ma recriminò soprattutto sulle scelte del signor Manganiello di Pinerolo. L’arbitro piemontese avrebbe poi diretto anche Ternana-SPAL del successivo 13 maggio, forse la sconfitta più dolce (2-1) dell’intera storia biancazzurra. Ad oggi il suo bilancio con la SPAL è di 7 direzioni di gara con 1 vittoria, 1 pareggio e 5 sconfitte.

Nel turno seguente la squadra di Semplici venne sconfitta anche ad Avellino (1-0), facendo suonare un campanello d’allarme prontamente disattivato da una serie decisiva di 5 vittorie di fila. Il Frosinone invece si inceppò dopo la pesante vittoria di Ferrara. Con tre pareggi e due sconfitte nelle successive cinque partite i ciociari si complicarono la vita e si ritrovarono ai playoff, dove furono eliminati dal Carpi.

2018-2019, serie A
10^ giornata / 28 ottobre 2018

Il momento: La SPAL aveva iniziato molto bene la stagione (3 vittorie nelle prime 4 partite) e dopo aver conosciuto un periodo difficile fatto di 4 sconfitte di fila era riuscita a imporsi all’attenzione nazionale con un clamoroso 0-2 sul campo della Roma. La storica vittoria dell’Olimpico aveva riacceso gli entusiasmi dentro e fuori dall’ambiente biancazzurro, a maggior ragione vista la prospettiva di poter costruire una piccola serie positiva nel successivo scontro diretto con un Frosinone neopromosso in grave difficoltà. A testimoniarlo è anche un’affluenza di 13.676 spettatori.

I ciociari avevano iniziato malissimo il campionato e al momento del confronto del “Mazza” erano penultimi in classifica con un bilancio di 2 pareggi e 7 sconfitte, coi poco invidiabili record di peggior attacco e peggio difesa della serie A.

Il seguito: La sconfitta, piuttosto pesante anche nel punteggio, fu vissuta con un certo senso di sconcerto. Il presidente Mattioli parlò di “figuraccia”, mentre patron Colombarini fece un richiamo all’umiltà. Nel turno seguente la SPAL rimediò una batosta sul campo della Lazio (4-1) ed entrò in una fase abbastanza critica che venne parzialmente risolta solo a fine gennaio con la clamorosa vittoria in rimonta a Parma (2-3, quella del gol di Fares).

Per il Frosinone la vittoria di Ferrara fu un episodio abbastanza isolato, tanto che nelle sei partite seguenti arrivarono 3 pari e 3 sconfitte. Longo (ancora oggi imbattuto contro la SPAL!) venne esonerato e al suo posto venne ingaggiato Marco Baroni, che però non riuscì a evitare la retrocessione con il 19° posto (-17 dai biancazzurri).


2020-2021, serie B

36^ giornata / 4 maggio 2021

Il momento: La bella e inaspettata vittoria sul campo del Lecce (1-2) aveva fatto credere che ai playoff la SPAL avrebbe anche potuto dire la sua, nonostante una stagione complessivamente un po’ balorda. E invece le sconfitte contro Ascoli (in casa) e Brescia (in trasferta) fecero tornare l’ambiente in allarme rosso, tanto che venne fatta la scelta del ritiro prima della gara contro il Frosinone. I ciociari in quel momento non erano aritmeticamente salvi, ma potevano permettersi di giocare con relativa serenità. Dall’altra parte i biancazzurri, privi di Valoti, dovevano assolutamente vincere per contrastare la rimonta di Chievo e Brescia in zona playoff.

Le cose non andarono affatto bene. La SPAL giocò una partita largamente insufficiente, decisa da un rigore di Novakovich all’inizio del secondo tempo. Il tutto a porte chiuse, uno dei segni distintivi dell’intera stagione 2020/2021.

 

Il seguito: Le successive vittorie contro Reggiana e Cremonese si rivelarono inutili, perché ormai Chievo e Brescia avevano messo i presupposti per l’aggancio in classifica. Ai playoff andarono appunto veneti e lombardi, con la SPAL nona in classifica. L’esperienza di mister Rastelli finì lì, col contratto che non venne rinnovato, e la squadra si beccò una pesante contestazione nel giorno del rompete-le-righe.



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