foto Filippo Rubin
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Un anno fa, arrivati al 24 maggio, la SPAL aveva già presentato il nuovo direttore sportivo, confermato l’allenatore, preso decisioni chiare sui rinnovi di contratto e sulle strategie di mercato, fissato le proprie ambizioni stagionali e scartato definitivamente l’idea un po’ bislacca di fare una parte del ritiro precampionato negli Stati Uniti. Oggi si ritrova con un proprietario e presidente che non esclude un disimpegno, con conseguenze potenzialmente catastrofiche dal punto sportivo.

Joe Tacopina sta ancora riflettendo. Lo conferma il fidato ItaSportPress.it usando toni tutt’altro che rassicuranti: “Adesso si attende di sapere se l’avvocato newyorkese rimarrà a bordo della nave investendo altri soldi che si andranno a sommare ai 25 milioni già spesi in due anni, oppure il patron deciderà di lasciare la società nelle mani del sindaco di Ferrara. Secondo quanto appreso da Itasportpress.it la partita è apertissima e non è stata ancora presa una decisione finale da Tacopina che dovrà sentire anche gli investitori statunitensi che sono coinvolti in questo progetto. Per la decisione finale serviranno ancora tre settimane e solo dopo si capiranno le intenzioni di Tacopina. In questo momento gli scenari sono diversi ma non trapela ottimismo. Non è da escludere che il club riparta dalla serie D se il legale dell’ex presidente americano Donald Trump dovesse gettare nel cestino il progetto SPAL dopo aver speso molto“.

Da un lato Tacopina ha effettivamente parlato con potenziali direttori sportivi (Collauto e Scala su tutti), ma dall’altro non ha approfondito il discorso con nessuno, riservandosi di fare ulteriori valutazioni durante il suo periodo di permanenza negli Stati Uniti. Scelta che ha sollevato perplessità tra i suoi interlocutori, tanto che Scala sembra essere molto vicino all’estensione di contratto col Genoa.

Ingaggiare un responsabile dell’area tecnica non è del tutto indispensabile a brevissimo termine visto che ci sono squadre che hanno allestito il loro organico a luglio inoltrato arrivando comunque ai playoff, ma significherebbe quantomeno fornire un segnale sulla prosecuzione dell’attività e stabilire che genere di percorso ci sarà davanti. A partire dalla guida in panchina. Daniele De Rossi è tecnicamente sotto contratto (fino a giugno 2024) ma pare un po’ improbabile che possa essere convocato per un ipotetico raduno a luglio a fronte di mancanza d’alternative. Il periodo a cavallo tra maggio e giugno di norma è decisivo per stabilire gli accordi con gli allenatori per la stagione seguente ed è su questo fronte che la SPAL rischia di pagare caro lo stallo. Ma non solo: alla scelta del direttore sportivo sarebbe legata a cascata anche quella del responsabile del settore giovanile. Con Andrea Catellani destinato a lasciare Ferrara, la riorganizzazione del vivaio – comunque destinato a un ridimensionamento – sarebbe un’altra priorità discretamente urgente.

Tanto in via Copparo quanto fuori si respira un clima di profonda incertezza e di attesa. Chi si ritrova a gestire l’ordinaria amministrazione della società confida in una risoluzione positiva della crisi, ma al tempo stesso non è disposto a mettere la mano sul fuoco vista l’imprevedibilità che contraddistingue Tacopina. La situazione, soprattutto ora che il presidente è a New York, risulta scarsamente decifrabile anche per chi ha contatti abituali con lui. Non sembra esserci nemmeno un consenso uniforme sulla data di rientro in Italia dell’avvocato. C’è chi indica l’inizio di giugno e chi sposta più in là questa data, più a ridosso della metà del mese.

Anche per procuratori e altri addetti ai lavori la situazione della SPAL è una sorta di rompicapo. Quasi nessuno ha l’urgenza di conoscere i piani a breve termine, ma è verosimile che l’apprensione possa crescere col trascorrere delle settimane, portando anche a scenari difficili da gestire per chi dovrà gestire i rapporti.

L’impressione generale rimane quella di una decina di giorni fa, ossia che Tacopina proseguirà nella sua avventura alla SPAL a prescindere dalla risoluzione delle sue divergenze con il tifo organizzato. La prospettiva di un incontro (proposto dalla Curva Ovest) non è mai stata realmente preso in considerazione dal presidente, anche se dal giorno dell’uscita del comunicato le diplomazie hanno lavorato per favorire un avvicinamento. Per ora senza alcun successo. I più ottimisti confidavano di poter raggiungere un qualche tipo di compromesso nel giro di una settimana, ma le cose hanno preso una piega più complicata del previsto, con Tacopina irremovibile sulle sue posizioni, come d’altra parte conferma il dispaccio di ItaSportPress.

La tesi che prevale è che Tacopina abbia più da perdere che da guadagnare nell’abbandonare la SPAL al proprio destino, anche se la solidità di questa tesi sembra essere messa a dura prova dal prolungarsi dell’attesa per una decisione. Con la data cerchiata in rosso del 20 giugno rimane meno di un mese per capire che cosa accadrà.



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